Alzi la mano chi non coltivava la speranziella che durante il weekend calcistico non avremmo allungato. Magari anche un solo punto, magari anche solo su una delle due rivali dirette. Con il Napoli che doveva ospitare una (quasi) sempre rognosa Atalanta ed i cuginastri allo Stadium contro una Juve che si stava giocando la qualificazione CL, mentre noi avevamo un impegno apparentemente abbordabile contro un Bologna da zone medio basse della classifica. Lo ammetto, ero tra quelli che ci sperava anche se, dopo la vittoria del Napoli, netta e sulla quale non c’è nulla da eccepire, e quella dell’Inda, sulla quale invece “la fortuna” ha avuto un peso (ma, ammettiamolo, saper sfruttare le occasioni anche quando l’avversario ti mette alle corde è un pregio) qualcosa mi diceva che per noi non sarebbe stata così facile.
Ci siamo trovati contro un Bologna in palla, cattivo e grintoso come poche volte l’ho visto quest’anno, probabilmente motivato anche dal desiderio di dare una soddisfazione al suo allenatore (in difficoltà per i noti motivi di salute), che si è difeso alla morte e ci ha pure messo in difficoltà in un paio di occasioni. A proposito, Maignan santo subito per una paratona che ha salvato lo 0-1 (unico vero tiro in porta dei felsinei). Essere così pronti e reattivi in una partita dove per il resto sei quasi uno spettatore, per un portiere, è una grande qualità ed IronMike quando serve risponde sempre presente!
Nonostante i 33 (si avete letto bene) tiri verso il fondocampo rossoblu o passaggi verso la porta (dire “tiri in porta” sarebbe come chiamare “professore” il medico della mutua), abbiamo impegnato seriamente Skorupski solo in due occasioni e questo la dice tutta sulle nostre difficoltà in fase realizzativa specie contro le squadre che si chiudono. Vista in TV è sembrato che fossero tutti animati dalla voglia incontenibile di risolverla freneticamente con “una giocata” personale andando contro la caratteristica migliore che ci ha portato fino ad ora in testa alla classifica, cioè quel gioco corale, la capacità di attaccare, pressare, difendere, a seconda del momento della partita, muovendoci all’unisono come “squadra” nella sua interezza.
Pur con tutti i se e ma, alla fine, per come è andata il pareggio ci poteva stare e… c’è stato. Questa la nuda cronaca ma proviamo ad andare un poco più in là. Che questa squadra abbia dei limiti è un fatto e lo sapevamo. Anche qui alzi la mano chi ad inizio campionato pensava avessimo davvero la squadra più forte in assoluto ed anch’io, al di là della delusione ed incazzatura di lunedì sera (che da tifoso ci sta tutta), francamente non lo credevo. Però ora che, passato il momento, sono più lucido non mi dimentico che alla fin dei conti siamo pur sempre primi in classifica anche se solo con un punto sulle inseguitrici (anche se l’Inda dovrà vincere il recupero proprio con i felsinei ma dubito li troveranno così determinati quando arriverà il momento…) e già qualificati di fatto per la CL (a sette dalla fine), obiettivo minimo poco consolante per un tifoso con la bocca asciutta da troppo tempo come siamo noi, ma fondamentale dal punto di vista finanziario (anche per poter spendere un poco di più questa estate) e con un campionato che possiamo comunque provare a giocarci. Non dimentico nemmeno come stavamo un anno fa per non parlare di quelli precedenti.
Anche se non lo vinceremo, per il calendario e per come li ho visti in campo credo che oggi come oggi la vera favorita sia il Napoli, dobbiamo riconoscere quanto di buono sono stati capaci di fare società, dirigenza e staff tecnico. Suppongo, almeno danno questa impressione, essere uniti, compatti e determinati nelle scelte, facendone diverse che si sono rivelate vincenti. Sono riusciti a creare una base di squadra giovane e di sicuro elevato rendimento con i classici tre fichi e due peperoni (le prestazioni della coppia Tomori-Kalulu, ad esempio, lo testimoniano) facendo, al contempo, grossi passi avanti nel processo di risanamento finanziario che potrebbe, e dovrebbe, garantire un futuro in crescita ulteriore permettendo un approccio al mercato con più disponibilità (anche se non mi aspetto certo i fuochi artificiali che non sono nello “stile” di questo Milan).
Non lo vinceremo, francamente non lo credo, ma ci spero tantissimo anche perché, come ha già buttato lì Larry qualche giorno fa, se accadesse sarebbe la vittoria delle idee. Forse, e sottolineo forse, siamo davvero avanti come stile gestionale contro il solito “modo” fatto di magheggi, favori da fare e rendere, fidejussioni cinesi, ripianamenti di bilancio con soldi che arrivano non si sa bene da dove, debiti, altri debiti per coprire i debiti, etc. alla faccia di regole e regolamenti che sulla carta avrebbero anche un senso ma che poi hanno sempre tutti una buona scusa per non seguire. La vittoria delle idee, dicevo, il che in Italia sarebbe una vera novità. Crederci ? Non crederci ? Non mi sono posto il problema perché l’importante è che ci credano i ragazzi, il tecnico e tutto l’ambiente. So solo che aspetterò le prossime e le guarderò con la stessa ansia e passione di sempre. Tifavo alla morte il Milan quando era in serie B e tifo allo stesso modo ogni singola partita, che si giochi per una finale CL o per un dodicesimo posto. E comunque… anche fosse solo un sogno… A volte i sogni si avverano…
FORZA MILAN
Axel
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