Sentite che silenzio? E’ terminato il calciomercato e per quasi 72 ore nessun giornalista sportivo o inzaider ci frantumerà i maroni con fantomatiche operazioni per gennaio. Dopo gli oltre 150 nomi sparati sul Milan in questa sessione di mercato eccovi i nostri giudizi su quanto fatto dalla dirigenza per rinforzare la squadra.
Axel – il menù è da 5 1/2 poi chissà che il cuoco non ci stupisca. Se non puoi permetterti il ristorante stellato può andar bene anche la trattoria se la qualità è accettabile ed il cuoco decente. Però, se vado in trattoria, vorrei almeno il menu completo. Quanto è bravo il cuoco lo scopriremo dopo esserci andati ma di sicuro nel menù manca il dolce.
Seal – Mercato insufficiente. Se ingaggi uno dei pochi mister che gioca il 4312 la tua prima premura dovrebbe essere quella di prendergli un trequartista, ossia l’elemento cardine del suo modulo. Per il resto in entrata si è fatto quel che si è potuto, mentre in uscita non bene. Lucci, Riso ecc. sempre a Casa Milan e poi nulla di fatto…qualcosa è andato storto. Basterà per arrivare quarti?
Raoul Duke – ampiamente insufficiente e mediocre in entrata, a partire dall’allenatore scelto fino ad arrivare al ‘last minute’ Rebic che potrebbe non sfigurare solo perché scambiato con lo sciagurato Silva. Pessimo in uscita. Speriamo davvero di non averci capito nulla e di essere smentito dal campo. Promosso a pieni voti solo l’acquisto di Bennacer.
Johnson – Mercato in linea con le (non) ambizioni sportive della proprietà . La scelta dell’allenatore è un rischio, soprattutto se non si fa un mercato per aiutarlo. Nessun trequartista, nessuna seconda punta adatta al gioco. Settimane intere perse su Correa per arrivare con l’acqua alla gola all’ultimo giorno. Bennacer e Rebic sono due buoni innesti, il primo soprattutto. Va tutto bene per arrivare nei primi 7 posti ma non per migliorare la posizione della scorsa stagione. In uscita mercato imbarazzante.
Gauro Puma – un mercato convincente, concordato, funzionale. Un mercato col petto in fuori senza piegarsi ad angolo retto. Ora toccherà a Marco Giampaolo toccare le corde giuste dei giocatori: i dettami tattici del tecnico di Bellinzona, peraltro copiati e ricopiati da un certo Pep Guardiola, sono e saranno il nostro miglior acquisto. Ora per piacere, e ci rivolgiamo anche e soprattutto ai soloni che scrivono in questo povero blog, lasciamo da parte negatività e pessimismo: FIDELIZZIAMOCI TUTTI!
Larry – mercato non funzionale, con cui Giampaolo può comunque trovare la quadra. Fattore determinante: il tempo. Operazione migliore: Bennacer. Operazione peggiore: Leao (ma non per il ragazzo). Maldini e Boban la piantassero di raccontare di grandi progetti che non ci sono. Capitolo cessioni: lasciamo stare. Giudizio complessivo: viste le esigenze particolari dell’allenatore, i pochi soldi e i molti vincoli si poteva pure fare peggio. Ora è tutto nelle mani della gestione, che speriamo sia meno alla giornata.
Andrea – il mancato approdo del trequartista inchioda il Milan al 4-3-3 (o 4-2-3-1) in quanto Suso dietro le punte proprio non può giocare. Resta pertanto un mercato decente ma incompleto. Oltre all’estro sulla trequarti manca anche l’atteso colpo a centrocampo (il sogno Modric resta ahimè tale) e probabilmente, viste le precarie condizioni fisiche di Biglia, anche una vera alternativa a Bennacer, ad oggi unico in grado di giostrare la palla lì in mezzo. Il ritorno di Bonaventura e la consacrazione di Paquetà saranno in questo senso fondamentali. In avanti la scommessa Leao e il jolly Rebic offrono più soluzioni e alternative tattiche che in passato. In uscita sarebbe stata provvidenziale la cessione in primis di Suso, croce e delizia della squadra: lo spagnolo è troppo “umorale” e tatticamente statico per poter essere un cardine del nuovo corso. Lo stesso Donnarumma avrebbe portato soldi freschi ma le condizioni del PSG ( 20 milioni + Areola) sono state giustamente rispedite al mittente. Strinic rescinde e Laxalt (come A. Silva) va in prestito, con Cutrone de facto immolato per la causa. Voto: 6+
Gianclint – Il mercato, o presunto tale, è figlio del progetto e quindi giudicarlo vuol dire dare un voto al progetto stesso. Il mio voto quindi è 5 e sono anche generoso. Ho maturato questa valutazione tenendo in considerazione quello che è stato sbandierato ai 4 venti, analizzando lo schieramento di forze dirigenziali che sono stati chiamati al capezzale del Milan per risollevarlo dalla situazione di degrado in cui è caduto. Non dimentico certamente le macerie da cui proveniamo, sia quelle decennali del Giannino e quelle dei cinesi, passando per Fassone e Mirabelli, ma se mi si dice che l’obiettivo è far meglio dello scorso anno…mi aspetto una squadra da quarto posto. E allora proprio non ci siamo, a partire dal tecnico. A sentire Maldini e Boban si sono votati alla causa per la bontà e straordinarietà del progetto. E che progetto è se ci possiamo permettere come tecnico soltanto il GIAMMAESTRO? Non mi si venga a dire che costui è un allenatore al pari dei vari Sarri, Ancelotti, Conte e ci aggiungo anche Inzaghi e Gasperini. Per ora rimane solo ed esclusivamente un genio incompreso e quello che ha combinato nelle prime due giornate fa decadere il concetto di genio per lasciare da solo quello di incompreso. Maldini, vista la bontà del progetto, ha scelto e voluto Giampaolo, figuriamoci se il progetto faceva schifo. Mi si rinfaccia di non avere pazienza, ma per fare un tiro in porta all’Udinese e giocare bene e sotterrare di gol il neopromosso Brescia quanto serve? Un lustro? Due lustri? Allora parliamo di progetto decennale? Rimango veramente scettico. Da maggio che sento parlare di tesori e tesoretti e di probabili cessioni. Gli unici che si sono levati di mezzo sono quei quattro morti del Giannino che si sono estinti e poi? Dobbiamo ringraziare in ginocchio quelli del Wolverhampton che ci sono cascati e si sono accollati Cutrone. La mancanza di cessioni ha reso il tutto più complicato, visto che avrebbero dovuto finanziare ulteriori acquisti. Invece sono state prese figure di secondo e terzo piano e varie scommesse. Tolto Bennacer il resto mi lascia del tutto indifferente, vuoi per l’età , vuoi per le caratteristiche e vuoi per la caratterialitá di certi elementi. Pongo questa squadra, allo stato attuale, al sesto posto e anche qui sono generoso. Spero di cuore di sbagliarmi, ma le prime due giornate non sono state foriere di ottimismo. Lo scambio finale di Silva con Rebic è un brodino, considerando l’inconsistenza del portoghese, ma nemmeno il croato è questa ira di Dio. A questo punto aspetto il GIAMMAESTRO, ma non credo che la dirigenza lo abbia accontentato, mancando sempre un trequartista che non è e non potrà essere Suso. Aiuto.
Max – Motivi di lavoro non mi hanno consentito di farlo prima, ma se qualcuno ha voglia di leggere vi dico anch’io la mia.
Primo elemento non trascurabile: i migliori giocatori sono rimasti tutti (Donnarumma, Romagnoli, Suso, Paquetà , Piatek), viste le premesse non era così scontato, ed è una scelta che mi sento di condividere perché se vuoi costruire qualche punto fermo devi averlo per forza.
Per il resto sono stati investiti una sessantina di milioni al netto delle cessioni su giocatori buoni (Bennacer, Hernandez, Rebic), discrete alternative ai titolari (Krunic, Duarte) o futuribili (Leao), stante i ben noti vincoli iniziali credo che di più fosse difficile fare.
Si sono giustamente smaltite con i mancati rinnovi le ultime scorie del Giannino (unico rimpianto Zapatone, io come alternativa ai centrali titolari lo avrei tenuto), mentre sulle cessioni ci si è incartati per le mancate uscite di Suso e Andrè Silva.
Non farei tutti questi drammi per il mancato arrivo del trequartista, in quel ruolo credo possano alternarsi Suso, Bonaventura e Paquetà , e se Giampaolo è riuscito a trasmettere qualche concetto ad una truppa dura di comprendonio è possibile che diversamente dagli anni scorsi si possa finalmente vedere una squadra in grado di variare modulo nel corso della partita in fase offensiva, con alternative tattiche prima sconosciute.
In definitiva, per me mercato pienamente sufficiente nell’ottica di giocarsi un posto tra il terzo e il sesto, poi come sempre sarà il campo a parlare.
Seguiteci anche su