A Bergamo con fiducia

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Chi come me ha qualche primavera alle spalle ha la fortuna di poter ricordare il Milan di Capello con annesse interviste post partita alle quali Don Fabio si presentava quasi sorridente al limite del provocatorio quando la squadra perdeva, dichiarandosi soddisfatto della prestazione; serrava invece il mascellone con un ghigno malefico visibilmente contrariato quando la squadra vinceva magari 3-0 in casa col Cagliari proprio come domenica sera.
Ovviamente dentro di sé era felice per la vittoria ma siccome teneva particolarmente alla fase difensiva del suo Milan le troppe occasioni concesse domenica sera al Cagliari lo avrebbero senz’altro indispettito.
La mia vuole essere in parte una sorta di provocazione ma se è vero che la prestazione è stata buona, e che anche questa volta non abbiamo concesso goal, è anche vero che lasciamo un po’ troppe occasioni agli avversari che stanno sbattendo contro un Gigio Donnarumma monumentale.
A Bergamo la saracinesca difensiva dovremo abbassarla ancor di più perché l’Atalanta è la squadra più in forma del campionato e si giocherà in un ambiente caldo. Questo Milan ha mostrato di soffrire spesso gli stadi che spingono con veemenza le proprie squadre.
Dalla nostra abbiamo il gruppo, che non sarà tutto ma è davvero tanto, in campo ci aiutiamo, ci sacrifichiamo e di questo va dato merito a Rino.
Sono il primo a dire che Rino non è (ancora perlomeno) un allenatore top ma i meriti acquisiti finora sono innumerevoli.
Ha protetto la squadra da: proprietà inesistenti, nuove dirigenze, infortuni, ex centravanti che hanno fatto i capricci per andare in Inghilterra, sconfitte dolorose e quant’altro, lui però mentre la nave affondava è sempre stato lì al suo posto forte dell’amore per i nostri colori.
Anche io vorrei vedere una squadra più spregiudicata e meno attendista, con i centrocampisti che vanno a riempire l’area avversaria, con i due terzini che vanno a sovrapporsi alle ali o con le mezzali che cercano di attaccare per vie centrali. Non so se con questo allenatore queste cose le vedremo mai ma ora come ora secondo me bisogna essere uniti e remare tutti dalla stessa parte perché arrivare quarti, e di conseguenza entrare in Champions League, è di fondamentale importanza per il futuro di questa società.
Tappa fondamentale di questo campionato sarà la trasferta di sabato a Bergamo, per paragonarla al Giro d’Italia oserei dire un bel tappone alpino con cinque o sei Gran Premi della Montagna, che dovremo per forza scalare.
Gasperini ci attende convinto di batterci, ne è convinto lui, ne è convinta la squadra e ne sono convinti i tifosi e questo potrebbe essere un vantaggio per noi perché se dovessimo entrare bene in campo magari segnando subito potremmo far perdere loro qualche certezza.
Ci aspettano undici battaglie individuali, perché Gasp gioca a uomo a tutto campo cercando di vincere più duelli possibili. Coi loro esterni tenteranno di allargarci, Gasperini avrà notato che il Cagliari ha trovato molto spazio sulle fasce sia con Pellegrini sia con Srna i quali hanno effettuato molti cross, credo cercherà di fare altrettanto sapendo di poter contare lá davanti su di un Zapata che pare essere Didier Drogba in questo periodo.
La loro difesa però non mi pare eccezionale a patto però che Suso e Calha alzino la loro asticella delle prestazioni finora deludenti.
Col Cagliari per esempio Calha ha giocato a mio parere meglio di Suso anche se manca ancora e molto a livello realizzativo. Non è sfortunato, è negativo, calcia sapendo già di non fare goal. Quando entri in questi tunnel i goal facili non li fai, di solito ti sblocchi segnando un gran goal, staremo a vedere.
Suso mi preoccupa molto, vero che ha propiziato il primo goal ma lo vedo molle e un po’ triste, secondo me non è felice del lavoro difensivo che Rino gli chiede e probabilmente ha anche ragione ma lo vorrei più presente e mi piacerebbe che convergesse un po’ più spesso verso il centro come fa a volte Calha del resto.
A fine campionato però ci dovremmo porre il problema: può una squadra che gioca col tridente non segnare mai coi due esterni? No, è la mia risposta, anche perché di fatto due esterni non sono.
Vedremo. In ogni caso questo è quel che passa il convento e con questi ragazzi possiamo andare in Champions, Bergamo sarà importante ma non decisiva secondo me perché sia noi che loro possiamo vincere o perdere punti contro chiunque.
Abbiamo però un gruppo di bravi ragazzi, qualcuno di talento, qualcun altro meno ma che segue Rino e che ha fiducia in Rino.
Avere lo spogliatoio dalla propria parte non è poco e questo è uno dei grandi meriti di Gattuso.

MattLeTiss

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"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.