Bonaccia

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Caldo e mancanza di news: la combo appanna sia lo spirito critico che la capacità di comprendere cosa sta accadendo. Inizia a farsi largo l’inevitabile pensiero di essere rimasti fermi ai festeggiamenti, situazione che ci renderebbe prede facili nella prossima stagione e candidati al tonfo, in maniera non dissimile a quanto accaduto ad altre ‘underdog’ vincitrici. Tuttavia per quel pochissimo che ne so, mentre state leggendo queste righe la situazione potrebbe essersi sbloccata; inoltre questo gruppo, inclusa l’area tecnica, ha già saputo emergere forte e deciso da situazioni che a molti di noi paiono negative.

Due cose non mi sono comunque piaciute e ci tengo a scriverlo.
Sicuramente tutto il primo mese circa della ‘nuova proprietà’ Redbird, e ci metto il virgolettato non perché creda che i monzesi stiano manovrando nell’ombra due fondi internazionali come alcuni ritengono, bensì perché di nuovo finora si è espresso ben poco. A parte l’intervista di Gerry Cardinale, che letta a posteriori pare aria fritta visto che di fatti ancora non se ne sono visti. L’asse Elliott-Redbird pare ancora più pesante, distante e legato a logiche non sportive del precedente assetto; tenendo presente che sotto la guida del Fondo americano abbiamo vinto LO Scudetto, comunque le cose che piacciono e fanno sognare sono altre. La sensazione che sia stato affrettato qualche passo, si sia perso tempo e si stia ignorando che la squadra Campione d’Italia rischia di ripartire senza i giusti innesti, è forte; poi certo carta e campo a volte non coincidono ma le aspettative sono altre.
Dall’altro lato non mi ha entusiasmato l’intervista di Maldini, non sulle prime dove anzi l’ho trovata ‘forte’ come deve essere sempre il confronto nelle grandi aziende. Ma oggi, dopo un po’ di voci e vocine insistenti, che possono essere anche baggianate ma paiono logiche, mi viene un po’ il dubbio che certe parole dense di sentimento ma anche fortemente divisive potessero anche essere viziate anche da qualche contatto ‘arabo’.
Di sicuro certe prese di posizioni forti creano fazioni, inconsapevolmente. Non abbiamo bisogno di altre divisioni. Spero che il nostro DT abbia già firmato un bel triennale e con condizioni di libertà e budget maggiori; diversamente prepariamoci ad una bonaccia che a mio parere ci precluderà in partenza la possibilità di competere su tutti i fronti per la stagione 2022/23.

Stiamo sottovalutando Pobega, Origi, Adli? Figuriamoci, Pobega è da quando giocava al Pordenone che scasso le balle in Redazione che secondo me è forte; Origi se è ‘Leggenda’ dei Reds un motivo ci sarà, come anche nel fatto che giocava meno di altri, ma noi abbiamo già dimostrato di saper scegliere questi giocatori. Adlì francamente mi eccita quanto un week end all’Ikea ma al di là di questo non ho alcun pregiudizio su di lui e aspetto che ci delizi con tutte le caratteristiche che ci hanno decantato e presumo abbia.
Non mi fanno invece né caldo né (purtroppo…) freddo le trattative saltate o complicate per i vari Botman, Sanches ecc. ecc.; ce ne faremo una ragione.
E allora, cos’è che ruga?
Guardate, c’è un’altra squadra a Milano che ha vinto lo Scudetto. E ogni giorno dal giorno che ha chiuso i festeggiamenti ha sparato un “colpo”; si sapeva già che alcuni giocatori, protagonisti magari, avrebbero cambiato aria, e allora dentro uno, poi l’altro, poi l’altro. SBANG. SBANG. SBANG. Si vince e si vuole fare di più e fare meglio. Ovviamente poi c’è sempre il rischio che si combini nulla, tuttavia in quell’ambiente da un paio d’anni mi pare che le chiacchere stiano a zero e ci sia una determinazione da imitare.
Il confronto con il Milan è forzato, ma ci può stare come tendenza. Il Milan pare adagiato, qualche problema c’è, qualche stimolo manca. Come l’anno scorso ritenevo indispensabile un trequartista forte, e avrei accettato anche Vlasic (floppone), quest’anno penso sia necessario al di là delle esigenze tecniche un giocatore che possa accendere gli entusiasmi, dare coraggio, far immaginare un futuro ancora più importante. L’anno scorso non è arrivato il dieci, abbiamo vinto lo Scudetto: bene. Non cambia la mia posizione. La squadra ha bisogno di stimoli sempre nuovi e questi derivano anche dalla competizione fra i giocatori, dalla voglia di superarsi, di confrontarsi, di eccellere.
A proposito: ci manca un trequartista forte.

Larry

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22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.