Cocco bello

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Buon pomeriggio Nighters, dal vostro Frank Lupo inviato speciale a Monza, per la nuova rubrica “Il Giannino è vicino”. Dopo l’approdo in pompa magna in elicottero del duo B&G, accompagnati dalle note di Delilah di Tom Jones, un tifoso di vecchia data dei biancorossi è stato intercettato dal nostro efficientissimo servizio segreto rossonero.
Quello che leggerete qui sotto non è frutto di fantasia nè di una serata a base di birra andata male, ma è un post scritto da un tifoso monzese di nome Fabio al quale abbiamo chiesto di darci le prime impressioni sull’andamento dei brianzoli. Ringraziamo Fabio per la disponibilità e la passione, ma soprattutto, vogliamo fargli forza. Tranquillo Fabio, questo è solo l’inizio.

«Non sono il cocco di Berlusconi, bisognerebbe parlare dei meriti, evidentemente la sua stima e la sua considerazione me la sono guadagnata».
«A me piacciono le squadre che giocano con coraggio senza buttar via la palla, non mi piacciono quelle che giocano di ripartenza», Cristian Brocchi, 23 ottobre.

Il buon Cristian é reduce dall’esperienza deludente di Brescia, con le Rondinelle che furono costrette a chiamare il navigatissimo Gigi Cagni per salvare una stagione quasi compromessa; un esonero a furor di popolo il suo, con tanto di comunicato della Curva Nord nel quale i supporters bresciani dicevano che no, non ce l’hanno con l’uomo Brocchi ma che insomma, come allenatore é un davvero “un incompetente”.
Cristian é un tipo a cui però non difetta certo la personalità e si presenta a Monza affermando che la considerazione di Silvio da Arcore lui se l’é guadagnata, ovviamente al grido di “Attaccare!”.

Come é andato, dunque, il suo primo mese da allenatore del Monza – Brocchi eredita una squadra abituata a giocare con un 4-4-2 solido e compatto ma lui, come egli stesso ha spiegato, predilige un gioco offensivo con palla a terra partendo dal basso e pare non curarsi del fatto che uno stopper di serie C dispone di un bagaglio tecnico abbastanza limitato; anzi va specificato che l’intera linea difensiva del Monza é la medesima che vinse due anni fa il campionato di serie D.
Le ovvie conseguenze sono una miriade di palloni regalati sulla propria trequarti e diverse occasioni da gol concesse agli avversari, che hanno già capito come aggredire sin da subito una squadra che non ha i mezzi, oltre agli automatismi, necessari a supportare quel tipo di impostazione. Quando si riesce a superare la metà campo capita di vedere, seppur sporadicamente, qualcosa di meglio in quanto si cerca di proporre un fraseggio stretto tra i giocatori più tecnici, al momento però le azioni offensive sono più iniziative fini a sé stesse che manovre insistite e ricercate.

I numeri rispecchiano il gioco deludente espresso finora, 6 punti in 6 partite con solo 5 reti fatte e 8 subite e, in tutta onestà, senza aiutini arbitrali il bottino sarebbe stato ancora più esiguo; escludendo l’esordio vittorioso (e fortunoso) contro l’ultima della classe Fano la situazione si fa spettrale: 3 punti nelle ultime 5 partite (il solo Teramo ha performato peggio nel medesimo lasso di tempo), il suo predecessore Zaffaroni fu esonerato dopo uno score di 2 punti in 5 partite ma le 3 vittorie iniziali (tutte avvenute prima del cambio di proprietà) avevano consentito a Brocchi di ereditare una squadra in piena zona playoff mentre attualmente il Monza é a 2 punti dal decimo posto.

“Ma chi ha sbagliato? Il drone?”

A livello personale posso capire che, quando un calciatore ha giocato ai massimi livelli, questi si possa sentire meritevole di fare lo stesso percorso anche da allenatore; poi però ti scontri con la realtà e questa ti dice che hai faticato (eufemismo) al Milan e fallito al Brescia, costringendoti a scendere fino al gradino più basso del professionismo, non sarà forse il caso di rivedere qualcosa?
Gli basterebbe guardare indietro al Pisa del suo amico Gattuso, il quale vinse i playoff sul pirotecnico Foggia di De Zerbi praticando un calcio estremamente semplice e pragmatico.
Rino non é il mio allenatore preferito, ma é scaltro e intelligente e capisce che ogni categoria ha il suo calcio, Brocchi questo invece non lo sa o forse si sente bravo al punto di credere di poter cambiare questo assioma.
Nel Monza dello scorso anno i migliori marcatori sono stati i 2 esterni offensivi Giudici e D’Errico, l’intuizione di Brocchi é stata metterne uno in panchina e poi a fare il terzino (nel vero senso del termine, fa il quarto di difesa) e l’altro interno di centrocampo (o panchinarlo).
Non sto scherzando, é come se Spalletti mettesse Politano terzino e Perisic mezzala (scusate se cito giocatori dell’Inter ma rendono meglio l’idea), chissà perché a nessuno prima d’ora fosse venuta quest’idea oltremodo brillante, meno male che é arrivato il piccolo Cristian a spiegare il calcio a noi zoticoni provinciali! (per il paragone con i tristi di Milano, Fabio è stato tenuto in ostaggio per una notte nella cantina del Giannino in via Vittor Pisani. Ora è tornato a casa. Ingrassato di qualche chilo).

Purtroppo non finisce qui, perché per essere padroni del giuoco diversi elementi vengono portati in posizione avanzata, non sarebbe una cosa di per sé negativa ma lo diventa nel momento in cui tutte le distanze tra i reparti sono sballate, lasciando a quei cattivoni degli avversari e al loro squallido gioco di ripartenze (così tanto inviso a Brocchi) praterie di campo da aggredire. Non é un caso quindi che allenatori esperti e di valore come De Canio (Monza-Ternana 1-4) e Tesser (Monza-Pordenone 0-2) siano venuti al Brianteo a pasteggiare con la carcassa di un Monza in piena crisi di identità, dominando la partita durante i primi 45′ per poi rintanarsi nella propria metà campo e sfruttare i metri di campo che troppo presto gli venivano concessi dall’impostazione tattica proposta dal generoso allenatore monzese. Per fortuna dei due allenatori veterani non esiste il reato di “Stupro calcistico ai danni dell’allenatore avversario”, altrimenti questi bravi mister verrebbero rinchiusi in un carcere di massima sicurezza e trattati alla stregua di Hannibal Lecter. Sarebbe un errore però derubricare il tutto a un problema di esperienza, poiché anche la neopromossa Imolese del giovane (e molto bravo) Alessio Dionisi é venuta al Brianteo a dominare la partita per larghi tratti; solo la casualità ci ha evitato di uscire nuovamente sconfitti tra le mura amiche.

In conclusione, Brocchi é arrivato a Monza con un atteggiamento di supponente superiorità pur non avendo ancora dimostrato nulla, esibendo una sicumera decisamente fuori luogo visti i continui schiaffoni presi sul campo di gioco. Il Monza farà grandi investimenti già dal mercato di gennaio e l’unico motivo per il quale lui sarà ancora seduto su quella panchina risiede nella stima che Berlusconi ripone in lui, come sia riuscito a guadagnarsela non é dato saperlo.

Fabio da Monza

Da Monza è tutto, Frank Lupo vi ringrazia e vi saluta.

 

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Community rossonera, da sempre in prima linea contro l'AC Giannino 1986. Sempre all'attacco. Un sito di curvaioli (La Repubblica). Un buco nero del web (Mauro Suma)