I meriti

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Finalmente si possono tirare le somme, e mai come quest’anno è bello farlo anche se personalmente sono cotto.
Decisivo è stato lo scontro di Bergamo, vinto in modo simbolico: con quel pragmatismo, quell’unione, quella furbizia e quella attenzione difensiva che sono a volte mancati. E la cui mancanza, a volte, ha fatto incazzare i tifosi che dopo svariati anni di cose fatte a metà badano molto al sodo e poco alle reminescenze di gloria. Non è questione di Fede, ma de panza.
Kessie sulla linea dell’out a tenere palla prima contro due, poi contro quattro, poi contro sei atalantini è la vera immagine dell’anno: la SOSTANZA del Milan; oltre alle accelerazioni, oltre ai guizzi, oltre a Ibrahimovic, tutte cose che sono state importanti ma sono scemate e anche sparite col tempo. E oltre al risultato anche, che è stato in bilico sino all’ultimo.
La sostanza è che questa cosa l’abbiamo voluta e, con fatica, l’abbiamo portata a casa scavallando un po’ tutti i tipi di problemi.

Pioli si è meritato la conferma, i risultati ottenuti non si discutono e nemmeno il modo in cui sono arrivati. Si può semmai avere qualche dubbio sul proseguio, ma avendo fugato il principale (per quanto mi riguarda) ovvero il fatto di non riuscire a ‘quagliare’, è corretto dargli la chanche di proseguire e costruire. Anche perchè uno che arriva secondo con una squadra il cui picco, negli ultimi otto anni, è stato un quinto posto, non si può cambiare! Sarebbe indegno.
Le aspettative si alzeranno. Il margine di errore si abbasserà. “E’ troppo facile riconoscere i vincenti solo da chi vince i campionati” ecco per quanto io sia scettico questa frase qua mi è piaciuta; c’è orgoglio e voglia dentro quest’uomo, e detta a margine della stagione dopo aver ottenuto il risultato è da uno che ha della cattiveria agonistica dentro. Poi poche palle, tutti gli allenatori hanno delle partite in cui devono dimostrare e sono quelle da dentro/fuori. Atalanta-Milan, a mio giudizio, è stata perfetta. Dopo il Cagliari nemmeno Pioli poteva sapere cosa avevano in testa i ragazzi, e dopo la finale di Coppa quale versione dei Gasp Boys ci saremmo trovati davanti. Abbiamo giocato per ridurre le loro chanche a zero, per stare dentro il match fino in fondo, per avere poche possibilità di trovarci davvero spalle al muro. Farlo in quel contesto, dopo un anno in cui per la vulgata il Milan poteva solo pressare e dominare il caos con accelerazioni (e juventus-Milan 0-3 era anche un esempio più fresco di Milan-Atalanta 0-3)…dimostra che il signor Pioli ha cervello e ha anche le palle.
Quando ho visto Leao scappare per la prima volta alla retroguardia nerazzurra (sarà stato il 34esimo), dopo tanto possesso sterile da parte loro, mi sono messo tranquillo: li abbiamo fregati. E così è stato.

Del portiere inutile parlare: han già detto tutto tutti e condivido. Maldini nel giorno 0 della stagione 2021/22 ha scelto il nuovo portiere, un buon portiere dal carattere forte quanto i bicipiti da pugile; salutando il vecchio-giovane portiere forte, unico, ma debole nel midollo quando non si tratta di respingere dei tiri.
Il messaggio è chiaro e, a meno di non volere a tutti i costi essere faziosi, inequivocabile: priorità alla squadra.
Donnarumma andrà alla juventus: non c’è problema. Con questa mentalità, finalmente visibile, tangibile, netta, non dobbiamo temere nessuno. Tantomeno la scelta quasi inevitabile anche se forse nemmeno voluta, di un mercenario.
Maldini, a cui non ho lesinato nè lesinero critiche, è difficile da seguire. Perchè parla poco e quando lo fa è sempre leggermente divisivo. Non penso lo faccia apposta.
Il suo lavoro ha portato risultati nel rispetto della richiesta di contenere i costi e ringiovanire la squadra. Un ‘progetto’ così distante da quello presumibile (e presunto dal 99% di noi) dopo le sue dichiarazioni al rientro, da sembrare inadatto alla personalità e allo stile di Paolo. Che, tuttavia, ha mostrato la sua pasta nelle scelte dei giocatori fatte insieme a uno staff che, alla fine, è il dodicesimo uomo; e soprattutto nei vari ‘affaire’ esplosi durante l’anno: 10 con lode per non avere MAI messo in discussione Pioli; 10 con lode per avere mutato Ibra nel momento in cui, oltre alle varie querelle sanremesi poteva esplodere anche quella del rinnovo si o no (e sarebbe avvenuto comunque, come sappiamo, per questioni finanziarie).
10 con lode per la gestione della vicenda Donnarumma, che ha anche svelato un tratto fondamentale per un DT: saper mettere le mani nella merda, e uscirne freschi e puliti insieme al club. Il lavoro della direzione sportiva è d’altronde questo, non solo scegliere i giocatori, ma sporcarsi, gabbare, raccontare cazzate, sorridere, cambiare elementi del gruppo senza che il gruppo si sfasci, dire una cosa farne un’altra. E cascare sempre in piedi.
Maldini diciamo che da questo punto di vista è una garanzia, è uno che anche quando aveva i calzoni sporchi da centro scivolate sembrava sempre appena uscito dalla doccia. Il dubbio che la cosa non potesse essere replicata dietro la scrivania c’era; eccolo fugato.

Chiudo con un augurio per il mercato: che la prossima sia la settimana di Tomori.
Fikayo è per me il giocatore più forte in potenziale del gruppo. E’ un difensore unico che ci riporta indietro veramente ai Grandi, benchè abbia da migliorare decisamente un po’ su tutti gli aspetti. Ma certe cose non le insegnano alle scuole calcio nè le apprendi a 23 anni, ce le hai dentro.
Tomori protegge l’area di rigore con entusiasmo ed energia feroce, ha quella sfrontatezza nell’1-vs-1 che non si vede tanto spesso, ha dinamismo e fisico, e piede. E’ capace di interventi imprevedibili. 134 presenze da professionista nei club, e solo 17 cartellini gialli, l’ultimo dei quali nel dicembre 2019; viaggia a meno di 1 fallo a partita in carriera e per come difende è indice di talento.
Ha lo stesso numero di intercetti medio di Kjaer, uno che appena arrivato al Milan ci ha colpito nel medesimo modo, e più efficacia. Relativamente alla serie A, ha la più alta percentuale di duelli difensivi vinti per un difensore titolare di una difesa a 4, dopo quella di Yoshida e di Godin, che però dall’avvento di Semplici ha spesso giocato a 3. All’efficienza Tomori abbina l’intelligenza di posizionamento dei due migliori interceptor del torneo, con cui condivide appunto medie simili negli intercetti, e che a mio modo di vedere sono due olandesi: De Vrij e Nuytinck. Che sono tuttavia entrambi cardini di sistemi difensivi a 3. Lui ha lo stesso senso della posizione, ma su una porzione di campo più grande.
I 18 palloni intercettati nella gara contro la juventus, in cui ha anche segnato, rappresentano il record per questo dato in singola giornata per questa stagione. Nello stesso match Kjaer ne ha intercettati 14, una prestazione difensiva epica da parte di una coppia che può darci grandi soddisfazioni.
Dai, e andiamo con sto inno!

Larry

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22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.