Ibra si o Ibra no?

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Probabilmente per sistemare questa squadra non basterebbero cinque o sei sessioni di mercato, o forse si se solo si acquistasse con senso e si riuscisse a vendere qualche presunto top player.
O magari basterebbe avere una società vera, con un proprietario in carne ed ossa, un presidente che se gli domandi che tempo fa non ti risponda che lo stadio è importante o di un amministratore delegato che sappia parlare italiano, che conosca il calcio italiano e che la smetta di dirci che torneremo grandi perché la realtà è differente e la classifica piange. Tutto questo è davvero controproducente.
L’obbiettivo di questa società deve essere quello che la classifica ci dice, ovvero la salvezza.
Il mercato di gennaio servirà a cucire qualche toppa al nostro abito malandato ma in questi due mesi vanno fatti punti e non pochi per non arrivare a gennaio con l’acqua alla gola nel panico più assoluto.
Ne parlano però un po’ tutti e quindi dovremmo sforzarci anche noi, la domanda è: Ibra si o Ibra no?

Occorre premettere che se Elliott non avesse bocciato l’acquisto di Zlatan nella passata stagione ora probabilmente saremmo in champions con una rosa decisamente migliore ed un allenatore vero, verrebbe altrettanto spontaneo chiedersi per quale motivo Elliott dovrebbe ritornare ora sui propri passi e avvallare il suo ingaggio.
È stato messo un tetto di quattro milioni agli stipendi e non so se Ibra si accontenterebbe di tale somma, è giusto anche dire che oramai quattro milioni all’anno li guadagnano giocatori medi e mi piacerebbe chiedere a Gazidis come pensa di tornare nell’elite del calcio se non siamo disposti a pagare ingaggi più alti.
Alla sua età lo svedese però potrebbe fare la cosiddetta scelta di vita, ovvero tornare nella città in cui la moglie preferisce vivere e terminare la carriera nella squadra che più gli è rimasta nel cuore.
Penso che non si accontenterebbe di sei mesi di contratto ma ne chiederebbe diciotto in modo da sentirsi ancora giocatore vero per salvare il salvabile in questo finale di stagione per poi puntare a terminare la carriera il prossimo anno lottando per posizioni più consone a noi e a lui.
Se arrivasse Ibra però una delle ipotesi più probabili potrebbe essere il prestito, magari a Genova, stile Suso qualche anno fa, di Piatek perché se prendi Ibra gioca Ibra sempre e comunque potresti tenerti Leao come punta di rincalzo sperando possa imparare dallo svedese come allenarsi al massimo tutti i giorni.
L’infortunio di Kouame costringerà il Genoa a prendere una punta e credo che converrebbe al polacco cercare di rilanciarsi in rossoblu. Va anche detto che il Piatek attuale potrebbe giocare nell’Entella più che nel Genoa….
Leggo che un arrivo di Ibra stimolerebbe i suoi compagni non accettando cali di tensione chiedendo il 100% anche in allenamento. La nostra rosa però è giovane e molto fragile a livello caratteriale il rischio che Ibra “impaurisca” e metta pressione a molti dei suoi compagni esiste e potrebbe essere controproducente.
Un rischio però che personalmente correrei, a mali estremi estremi rimedi, Ibra potrebbe farci vincere soprattutto le partite con le piccole squadre, la sua presenza è intimidante, al momento nemmeno gente come Lucioni, Meccariello o Vicari ha paura dei nostri attaccanti, serve qualcuno che davanti abbini tecnica e personalità, serve qualcuno che ci porti a 40 punti perché quello è il nostro obbiettivo. Lo dovrebbe capire anche Gazidis, magari lasciamogli Ibra per un paio d’ore nel suo ufficio, credo gli rinfrescherebbe le idee…

MattLeTiss

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"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.