Circa dieci anni fa il Berlusca e il Galliani ci ammorbavano con il refrain sull’impossibilità di competere coi petrodollari. A posteriori, quindi con tutta la serenità del mondo, ribadisco quello che sostenevo anche allora: fra Ibra-Cavani poi Mbappè-Neymar, i 50 giocatori sotto contratto al Chelsea o il tridentazo Messi-Suarez-Neymar (non finanziato dai petrodollari, ma dalla fiscalità spagnola)…e Bertolacci, Luiz Adriano ecc. c’erano, secondo me, numerosissime vie di mezzo. Percorsi mai intrapresi per incapacità gestionale (e altro), conclamatasi recentemente anche nel piccolo feudo brianzolo.
I numerosi anni di ritornelli “non possiamo competere”, amplificati dalla fanfara mediatica, hanno coperto la realtà e cioè che, nonostante l’impossibilità di acquisire certi profili (per disimpegno, in realtà, ma facciamo finta che non fosse possibile), si doveva fare MOLTO meglio e si poteva eccome competere, specie sul fronte nazionale. Così, facendo per anni invece molto peggio del possibile, si è scavato un solco.
Arriviamo ad oggi. La premessa è stata doverosa, affinchè non mi si prenda per pazzo. La domanda che faccio ai voi amici e tifosi è: il Milan cosa deve fare per tornare a soddisfare i suoi adepti e fedeli, più di ciò che sta facendo?
Parliamo di mercato, di gestione, parametrata alla realtà.
Nel lustro 2012-2017 personalmente, anche da queste pagine, non ho mai chiesto “Messi”. Ma tante volte ho/abbiamo individuato profili realistici migliori di quelli arrivati a far sprofondare la squadra, e con anticipo su quanto il campo ha poi mostrato.
Oggi, nel mercato attuale, col nostro bilancio e una gestione che inevitabilmente lo guarda e inevitabilmente deve stare dentro alcuni paletti, cosa deve fare la dirigenza di diverso da quel che sta facendo? Quali sono i profili migliori? Contando che gli errori ci stanno, li commettono tutti a tutti i livelli (e alcuni sono ‘errori’ solo in relazione alle aspettative).
Ipotesi: domani mattina Maldini si riunisce col team e individua il profilo giusto per l’attacco da Champions del Milan post-Ibra. Ed è un ‘nome’, cioè un profilo riconosciuto con già almeno una stagione di grido alle spalle. Si siedono al tavolo con il club, o con l’agente, e capiscono che pur con tutta la buona volontà del mondo e lo stile sempre apprezzato, e con un progetto evidentemente affascinante per i professionisti visto che i vari Tomori, Theo ecc. lo hanno sposato con entusiasmo…ci sarà un gioco al rialzo. Il club contatterà altri club o, peggio, l’agente contatterà altri club. Se (se) nella trattativa si dovesse infilare un club di uno sceicco, di Premier, o sostenuto anche da interessi nazionali (Real ma anche juventus), o con possibilità di indebitarsi fino al fallimento e oltre (Atletico Madrid, Barcellona) e la trattativa dovesse andare a loro favore….
Che colpa avrebbe il nostro management?
Ipotesi2: domani mattina Maldini si riunisce col team e individua un giovane di belle speranze, o un ragazzo già maturo ma senza essere esploso. O un vecchio marpionz possibilmente ancora deambulante. E, tanto per fare dei nomi, può essere Raspadori come Kalajdzic, può essere Giroud. E lo ha scelto Maldini con gli altri dirigenti, non lo ha messo Raiola/Riso/Lucci sul tavolo.
Le cose vanno più spedite, lo portano a Milano e sarà il 9 del Ritorno.
Voi sareste contenti, genererebbe entusiasmo?
Faccio queste domande non perché sono posseduto da qualche Muezzin di Casa Milan, o perché adesso ho intenzione di proseguire sbertucciandovi e verificando le vostre patenti di milanismo, o spiegandovi con condiscendenza come si farebbe a un bimbo con problemi di apprendimento che noi non abbiamo i petrodollari ma con le nostre buone azioni se sosterremo i nostri prodi otterremo comunque la gloria, se no saremo dei tifosotti infiltrati interisti che godono nel fallimento (voluto riferimento agli anni ‘di piombo’ del Giannino).
Ho gli stessi dubbi di tutti, e l’ambizione di rivedere il Milan non solo nell’elenco con le altre, ma a pari delle altre. Un Milan che fa un culo così al PSG, al City e a tutti gli altri squadroni di quest’epoca e ahimè anche della prossima, e ovviamente per farlo non si può sperare che un pescelesso come Leao improvvisamente si tramuti in uno squalo.
Ma che percorso dovremmo fare? Che non possiamo competere a livello finanziario è vero. Che dobbiamo fare leva su Valori che piano piano stiamo ritrovando è vero. Che il giorno che non arriviamo non primi ma UNICI su un giocatore di un certo tipo (es. Theo), difficilmente lo prenderemo è vero. E questo non solo ‘per colpa’ di Elliott che non vuole, e non vorrà, gestire il Milan secondo i canoni del magnate; ma anche per via di quel solco di cui parlavo all’inizio, scavato da anni e anni e anni di operazioni sconclusionate. Peraltro sconfinate anche in questa gestione grazie a Leonardo Fallimiento de Araujo (credito a Seal).
Non portatemi l’Inter come esempio del contrario perché, purtroppo, i cugini sono semplicemente riusciti nella mattata che non riuscì allo zio Yongo cioè spendere oltre il lecito per ottenere un rilancio immediato quanto, forse (speriamo) effimero. Perché ci sono riusciti? Alcune differenze: Yonghong Li-Zang (paradossalmente Zang ha avuto più problemi pratici del testadilegno, ma è Zang appunto). Mirabelli-Marotta. Lukaku-Andrè Silva. Mirabelli-Marotta. Mirabelli-Marotta.
Forse ho dimenticato:
Mirabelli-Marotta.
Però il senso è quello, adesso anche i cugini devono rientrare. E lo faranno ahimè sempre con Marotta, l’unico insostituibile, e quindi lo faranno cascando in piedi. Anche se Ciattanuga a parametro zero (5 milionz…) mi sembra una mossa borderline. Ma è l’insieme che conta, e vedremo alla fine. Nel mentre facciamo ciaone al turcodieci.
Al portiere numero 99 alla juventus (se…) avremmo dedicato una settimana di post; per il turco all’Inter secondo me stè due righe son già troppe. Passo, e chiudo.
Per l’Inter è impensabile mantenere il livello degli ultimi due anni ma il successo in campionato aiuterà ad accettare questa cosa.
Per noi, invece, c’è la possibilità di crescere ma il secondo posto genera ansie. Questo non lo capisco.
A me generava molte più ansie il sesto posto dello scorso anno, con l’estate corsa a 100 all’ora (con tutti gli altri a 80 al massimo), e un mercato di prestiti di belle speranze. Quest’anno partiamo più consapevoli dei nostri mezzi (se sei scarso non arrivi secondo), con subito il nuovo portiere e il riscatto di Tomori, il quale è non solo uno dei più forti difensori del campionato ma anche l’operazione più costosa conclusa ufficialmente sul mercato internazionale finora.
Se si dovessero fare poi i rinnovi dei prestiti di Diaz e Dalot, e il riscatto di Tonali, si chiuderebbe un’interessante fase di consolidamento che al netto di qualche perplessità de panza sarebbe buona in termini gestionali.
Con tutto lo spazio, poi, per piazzare i colpi (parlo di giocatori di alto livello) negli unici modi possibili: col fascino, con l’occhio lungo.
Con coraggio.
E/o attendendo l’occasione.
Oggi il Milan, che non può essere più ricco né più potente, deve necessariamente essere più attento, più paziente. E più spericolato nelle scelte. Altre strade non ne vedo, non ne ho mai viste in realtà da dopo il fallimento ‘cinese’. Per quello mi va bene il Moncada, come mi sarebbe andato bene il Ragno. Fortunatamente questa strategia la possiamo portare avanti con Maldini: e avanti così allora. Non ho molte altre fantasie possibili.
E secondo voi, c’è un’altra via realistica da seguire?
Larry
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