Dobbiamo scrivere del campionato? La tentazione è adeguarsi al mood di squadra e concentrarsi su altro.
Il 2023 è stato finora disastroso in tutte le competizioni, e la testa è solo ed esclusivamente alla Champions. L’atteggiamento della squadra è incomprensibile, tanto quanto le scelte del mister; c’è comunque tutto il tempo per rimettersi in carreggiata e centrare l’obiettivo qualificazione Champions, e non è ancora il caso di agitarsi anche se incazzarsi è lecito. Specie quando si vedono sempre le stesse schifezze in certi momenti: cambi scriptati, momenti tecnico-tattici degni di un polveroso pianoro afghano con capre e cavalli, concentrazione da aperitivo con conoscenti noiosi.
Siamo Campioni d’Italia in carica, e in Italia lo abbiamo dimostrato per non più di 150 minuti in stagione.
Gli argomenti sono sempre gli stessi e non ci sono più molte “aree grigie” da svelare. Non abbiamo costruito bene, non siamo cresciuti, e quindi ci siamo disfatti piano piano. Comunque, ripeto, c’è modo di centrare la Champions e comunque la squadra in alcuni momenti dimostra di esserci. Specie quando parte da sfavorita, da affaticata, senza speranze, data per spacciata. E’ un limite questo, perché se giri col gagliardetto sul petto non è che puoi fare l’underdog: ma non in Champions League.
I quarti sono una sorpresa meravigliosa, e un’opportunità incredibile per tutto il gruppo squadra. Che, al di là del bene che gli si può volere, non ha probabilmente tutte quelle qualità e quel potenziale di lungo periodo che tutti gli abbiamo attribuito in preda all’euforia. Ma nel breve chissà: un sogno impossibile è fondamentalmente quello che ha acceso questa squadra l’anno scorso e ci sta tenendo vivi e scalcianti in questa stagione.
L’elenco delle pretendenti è vario: Bayern, Real e City paiono le favorite; Napoli e Benfica sono quelle da cui guardarsi per rendimento stagionale; il Chelsea ha un roster che non finisce più e nulla da fare in campionato; l’Inter per noi è pericolosissima.
Occhi e orecchie al sorteggione delle 12 dunque. Fate la vostra previsione, ricordando che è pure venerdì 17.
Io dico: Inter. Che mi spaventa per storicità recente dei nostri (con Pioli al timone: 3 vittorie, 2 pari, 5 sconfitte) e per la mia salute e quella di alcuni cari amici.
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