Lich

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Questa qua è veramente una brutta storia. Solo 2 anni e 4 mesi fa, più o meno all’ora in cui sto scrivendo questo pezzo, mi trovavo al centro del campo del Mapei Stadium di Reggio Emilia con altri due ragazzacci, Ale Johnson e Claudione Raoul Duke, a celebrare quasi increduli la fine una lotta non di 90 minuti, non di una stagione, ma di un decennio. Uno scontro fra i sogni, le passioni, le abitudini, finanche la famiglia, il Credo; e la razionalità, il dubbio, il disamore, la rabbia. Il bambino contro il ragazzo contro l’uomo, l’uomo contro tutti incluso se’ stesso. L’onore stracciato da anni di banter era, di Giannino. L’abbruttimento che abbiamo passato ci ha lasciato cicatrici e vergogne. La sconfitta ci ha segnato per sempre: avevamo un Top Club, con dei privilegi unici, non lo abbiamo difeso a sufficienza. Questo è quanto.
La mia penitenza è il Milan Night.
E la penitenza degli altri Redattori di Milan Night, è sopportare me. Va beh questa è una cagata, però bisogna smorzare sti toni che, veramente, se no poi ci prendiamo troppo sul serio.
Io sono milanista. Io ho combattuto per restare qua, per la mia Fede, per 10 anni. Noi abbiamo combattuto. Ripeto, con noi stessi prima, e con la sofferenza. E il 22/5/22 avevamo pensato di avere chiuso quella lotta. E’ andata male.

Elliott-Redbird è il Lich, una creatura immonda, repellente, impensabile, indescrivibile, implacabile; un orrore lovercraftiano avvolgente, un nemico quasi ancestrale nel suo essere tutto il contrario di tutti i nostri sogni, di tutte le nostre speranze, aspirazioni, volontà. Nel suo muoversi all’opposto di tutto, di tutti, nel suo esprimersi attraverso le sue diverse emanazioni con questi oscuri bisbigli e queste mossette oscene, che risucchiano tutta la luce, come il terribile personaggio di Pendleton Ward. Ogni volta che parla uno fra Scaroni, Furlani o Cardinale, è come se un incantesimo malvagio ci colpisse e ci immobilizzasse.
Alla sua apparizione, io ho sbagliato perché ho voluto capire questo mostro. E ho sperato che riuscissimo ad educarlo, a dargli una forma e uno scopo. Noi, così più giusti. Al primo attacco, la cacciata senza comunicati di Maldini, ho reagito rifugiandomi nello Sun Tzu: non combattere battaglie che non puoi vincere; conosci il tuo nemico. Fabio Massimo in quanto a temporeggiare mi lustra le scarpe.

Certi misteri, tipo dove cazzo è Ibra, non possono essere svelati

Il Lich ci ha messo 28 mesi per riportare il Milan indietro di 5 anni, con la prospettiva di arretrare di 10 anni se l’andazzo si confermerà l’attuale, nel mentre portandoci a ritoccare qualunque record storico negativo fatto salvo (ancora per poco forse) il piazzamento finale.
Il Lich ha cancellato la direzione sportiva e l’ha sostituita con un imprenditore cazzo, un “imprenditore” che “per motivi personali e strategici non vuole rivelare natura e luogo dei propri impegni”, pensate te che cosa ci tocca leggere. Praticamente abbiamo come massimo dirigente tecnico il James Bond del cazzeggio, l’unico consulente il cui ruolo è non consigliare, non presenziare, non analizzare, non intervenire. Al suo fianco Moncada, il capo scout fantasma che infesta i boschi di Milanello, l’unico dirigente sportivo al mondo a non parlare davanti ai microfoni, a non rilasciare interviste, a non mettere la faccia su nessun momento della vita della squadra. 8 mesi dall’ultima (e unica) intervista, fra l’altro una chiaccherata staged.
Questi gestiscono telefonicamente e forse anche telepaticamente le insubordinazioni, le sconfitte, il mercato, la vita quotidiana e le crisi; lavorano con l’imposizione delle mani da località segrete; scoprono Emerson Royal.
Hanno scelto per una squadra imbambolata, disunita, divisa, fuori giri, fuori tempo e stranita da una stagione e mezza di debacle specie stracittadine, un mister che ha bisogno di tempo, che predica un calcio per addetti ai lavori e anche un po’ vecchierello, che non ha appeal, non ha idee forti, non ha autorità, non ha cazzimma, non ha capacità né voglia di stare davanti alle telecamere, non vince nulla da 5 anni. Un uomo elegante, di cultura anche calcistica, ma non di categoria. Lo hanno scelto e poi lo hanno lasciato da solo nella confusione, imbastendogli una squadra tardi e a cazzo, raffazzonando una scarpa qua, una ciabatta là, un sandalo, una babbuccia.
Il Milan dall’11 aprile 2024 ha vinto 1 gara ufficiale su 12 disputate. I giocatori non sono consapevoli, preparati, uniti, felici, né agguerriti; non sono organizzati, vanno davanti alle telecamere affermando di non sapere cosa fare in campo, parlando di compagni che sono stati ceduti oppure si schierano all’opposto rispetto a tutta la squadra.
Non c’è squadra più devastata del Milan o peggio gestita. Il Lich ci vuole diversamente competitivi. Chi (giornalista) non ha letto questa situazione in giugno, dovrebbe pensare a cambiare mestiere; chi la difende ancora oggi, è un nemico da combattere.

La mia Intelligenza Artificiale con 30mila lira la faceva meglio -cit.

Il Lich ci ha messo 28 mesi per dilapidare l’entusiasmo dei tifosi e creare buchi sugli spalti. Qualcuno dice che questo mostro è esperto di marketing, di finanza, e lo incorona settimanalmente Re dei Bilanci, ma la realtà è che solo fra qualche anno vedremo i risultati dell’operato del Lich e sarà orribile anche in questo campo. Il ciarpame messo a bilancio a livello di parco giocatori è lì da vedere, l’operato degli scienziati della direzione tecnica è talmente maldestro che non riusciamo a vendere nessuno, e realizziamo queste plusvalenze della minkia sulla rivendita quindi affidandoci al lavoro degli altri.
Il ciarpame messo nello store è anche peggio: io quando sento parlare di valorizzazione del brand da parte di Redbird diciamo che mi scaldo ecco, e mi viene voglia di cocktail. Molotov.
Il Lich pensa, in questo momento di merda, di cannibalizzare la nostra immagine e la nostra storia. E quale migliore metafora dei suoi metodi, e dei suoi risultati, di quel pattume osceno inverecondo indegno imbarazzante vomitevole, di quell’aborto frutto di un accoppiamento innaturale fra due specie diverse che è il logo dell’Associazione Varie ed Eventuali (purchè non sia Calcio) Yankees Milano.
Con il lancio della collezione ACM x New York Yankees, celebriamo un momento unico nella storia”. Ma io penso qua siamo all’apice, al top assoluto, siamo in un ambiente talmente alto alto che l’aria essendo rarefatta manca e si creano dunque delle allucinazioni, dei vuoti, dell’onirico. Sono gli effetti del sortilegio, del maligno. Un cazzo di aborto fatto CON PAINT e non dite di no su, guardatelo, è il gioco di un ragazzino. E’ fatto con paint, nemmeno con una IA dai cazzo c’è persino un pezzo della “Y” che copre parte del 1899!!!!!
Selezionato il logo di quelli là, appiccicato a cazzo sul nostro, allo scopo di fare spicci sulla fuffa.
E questo è anche il riassunto di RedBird.

E lo stadio. No va beh CAPOLAVORO. Infatti mi stavo preoccupando per Stadioni, mittico, da un po’ che non si sente. Evidentemente c’è stato qualche intoppino, perché Comune e Regione sembrano parlare ora la stessa lingua: fatelo insieme…e i club si sono scambiati le carte…Che poi nel caso dell’Inter in realtà la carta del ‘progetto’ è solo un jpeg di uno screenshot di google maps con un rettangolo rosso (sempre disegnato col buon paint) su un campo vicino a Rozzano.
Cosa avrà stoppato Gerry? Chissà, magari dopo aver ascoltato i racconti favolosi di Scaroni sull’area San Francesco in San Donato è voluto venire a vederla di persona; e si è ricreduto!
E Gerry caro, potevi chiamare, così come ho fatto da cicerone a un amico che come Ibra, è un consulente un po’ così diciamo, potevo farlo pure a te dato che ci abito a ridosso. Un luogo bucolico, un luogo ameno. Un luogo a-meno appunto, un luogo che non costava un cazzo…perché non c’è un cazzo. Le ambizioni di un Impero, stoppate dal Cartello dei Frati di Chiaravalle. O forse dal Cartello e basta, quello di Medellin, o di Melegnan.
Ieri c’era un povero cristo vicino alla ferrovia, uno di quelli che si grattano un po’ troppo le braccia, e guardava nel vuoto delle sterpaglie oltre i binari; immaginava forse il nostro stadio: perché ormai per farlo bisogna essere conciati così.
Ferrovia ecco, ho letto un post su X di questi conglomerati incomprensibili di milanisti che boh, io spero vengano pagati per fare da elastici delle mutande di questo Lich a cui non frega nulla di coprirsi, fra l’altro…che parlava di volontà incrollabile di Redbird che, se servirà, costruirà le proprie infrastrutture. Indecisione fra il Frecciaredbird e il Nient Express (grazie Seal). Delirio, ripeto, siamo al delirio.

Squadra marcia, risultati di merda, investimenti inutili, ridotti, assenti; stadio svanito, merchandising da bruciare, vuoti a San Siro, crisi, piagnistei, giorni di ferie extra, nessuno che parla, che dice, che fa, che agisce, che comunica.
Si noi questa battaglia non la possiamo vincere, sulla carta. Ma il Lich ha commesso un errore: ci ha spinti all’angolo, senza lasciarci vie di fuga. E da questa posizione compromessa ma che porta alla lotta inevitabile, per non soccombere indegnamente, noi milanisti ora reagiremo. Dobbiamo reagire.

Larry

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22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.