Non è la Var

2523

Finalmente ho avuto un po’ di tempo da trascorrere con la mia famiglia in Italia e tra un pandoro, un panettone, un cotechino, uno zampone, del cappone, insalata russa, dei ravioli, dei tagliolini e mi scuso se ho dimenticato “qualcuno”, mi sono fatto travolgere da anticipi e posticipi di Serie A.
Vivendo in Inghilterra, tranne il Milan, mi tengo ben alla larga dal seguire il campionato, tra un Fleetwood-Bury ed un Chievo-Torino non ho dubbi nello scegliere il primo. La serie A mi annoia terribilmente.
Non so perché e non lo avessi mai fatto, mi sono fatto coraggio e ho deciso di guardarmi Cagliari-Juve dove ho assistito a mio parere, e sfido chiunque a dirmi il contrario, ad uno dei più grandi scandali arbitrali degli ultimi anni.

Gianpaolo Calvarese da Teramo, che qualche amico abruzzese ben informato mi ha detto essere tifoso bianconero, (non avevo dubbi) ha fatto la storia, a modo suo, della VAR.
Gomitata di Benatia non punita e sbracciata in area di Bernardeschi “non vista”.
A parte caro arbitro che eri a due metri dal braccio di Bernardeschi, quindi se non hai visto o se hai reputato involontario l’episodio sei inadatto ad arbitrare, ma poi “coadiuvato” da Banti, altro genio del fischietto’, non ha ritenuto opportuno andarsi a rivedere l’azione. In questo caso l’arbitro sbaglia due volte, non una.
Nel dopo partita su Sky, Fabione Caressa dal seggiolone si prendeva “schiaffi” in faccia dal Presidente Giulini e solo Beppe Bergomi ed Ambro insistevano sulla gravità della situazione. Il buon Fabietto sembrava insistere sul fatto che:” eh ma se si pensa ancora alla malafede degli arbitri non se ne esce più..”, dava come suo solito un colpo al cerchio ed un colpo alla botte, cercando di sminuire l’accaduto.
Se non è malafede quella il Signor Calvarese va ricoverato, prima di Moggi si dicevano le stesse cose e poi avevamo ragione noi, era malafede. “A pensare male molto spesso ci s’azzecca”diceva “qualcuno”, e torto non aveva.
Lo stile Juve però non finisce al novantesimo, il bello viene dopo quando oltre a fregarti ti vogliono fare la morale. È come se ti “fottessero” in casa e poi ti dicessero che avresti dovuto dare due giri di chiavi anziché uno.
Sono subito partiti gli ordini da Torino ai giornali di parte, quindi il 99,9%, di parlare degli insulti razzisti a Matuidi, fumo negli occhi per distogliere l’attenzione dal vergognoso arbitraggio ed al furto con scasso che è valso tre punti.
Mi pare che anche Kessie sia stato vittima di orrendi buu razzisti nel derby ma non ho assistito a questo affare di stato.
Andate al Bentegodi, a San Siro quando giocano gli altri o all’Olimpico quando c’è la Lazio, sentirete i buu dal riscaldamento al novantesimo. Robe indifendibili da quarto mondo ma che vengono liquidati con un trafiletto a pagina trentaquattro, dopo Cagliari no, dopo Cagliari ne hanno parlato tutti, ne hanno scritto in molti solo per distogliere l’attenzione da quel che era successo in campo.
Mi ha fatto sorridere leggere la difesa di Nicchi a Calvarese, Nicchi è stato uno dei peggiori arbitri di sempre, e naturalmente è a capo di una sezione arbitri che non ha un briciolo di credibilità.
Calvarese andrebbe fermato per anni, non dovrebbe vedere un pallone per lustri e lui lo giustifica, la stampa invece parla di Matuidi.
Una stampa ancora figlia del dettato, lo faceva Moggi e lo si fa ancora adesso, noi al Milan ne abbiamo i massimi esponenti, cani fedeli sempre agli ordini che scrivono sotto dettatura da anni e continuano anche adesso a fare i loro compitini dettati da chi in società non c’è più da qualche mese.
Mi ricordano tutti delle piccole Ambra Angiolini quando a Non è la Rai aveva l’auricolare collegato a Gianni Boncompagni che la aiutava dalla regia. Molti dei giornalisti presenti a Milanello nelle conferenze stampa usano ancora il loro “auricolare”, si fanno aiutare anche loro dal loro personalissimo “Boncompagni” il quale, come se fosse una maestrina delle elementari, detta il tutto con molta chiarezza e pazienza.
Prometto che la settimana prossima parleremo solo di Premier League, ho bisogno di disintossicarmi, tra l’altro la VAR sta arrivando anche qui e sono proprio curioso di vedere come il calcio inglese si adatterà a questa rivoluzione calcistica. Per il momento in Italia non ha rivoluzionato nulla, anzi.

MattLeTissier

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.