Bene, anche quest’anno siamo riusciti a uscire dalla Coppa Italia. Peccato per i supplementari, con un po’ di sforzo in più si riusciva a uscire entro i 90 minuti.
Scherzi a parte, non mi sorprende purtroppo l’attuale rendimento del Milan. Trovo abbastanza ridicolo il partito del “andava tutto benissimo fino all’83esimo di Milan-Roma”…bah.
E’ fin dall’inizio della stagione che si trascinano tre problem(on)i:
-La squadra non ha subito nessuna credibile evoluzione dal maggio del 2022. Né tatticamente, visto che gli esperimenti di Pioli di 352 riescono nell’impresa di renderci una formazione totalmente impotente dal punto di vista offensivo, e ballerina; né nella mentalità. La squadra è rientrata in campo in agosto Scudetto al petto prendendo gol dopo 2 minuti: a postieriori (come è giusto che sia) ci sta collegare questo iconico avvio a quello che stiamo vedendo.
Personalmente, sono anche più duro. Non solo non stiamo crescendo ma ci stiamo de-evolvendo. Il mister al posto di costruire sullo Scudetto ha palesemente riavvolto il nastro al 2021. Questo è il Milan del 2021, e il Milan del 2021 era una squadra altalenante già nel 2021. Per quale cavolo di motivo siamo dovuti tornare indietro per rivedere le stesse cose, e rivivere gli stessi problemi (ma senza striscia di risultati roboanti) Dio solo lo sa. Oppure possiamo credere che medie gol fatti/subiti non da top team, infortuni a raffica e fasi di gioco sconcertanti siano solo frutto di ‘appannamento’, per carità.
E’ gennaio e c’è ancora (poco) tempo per fare qualcosa che smuova questa squadra dalla palude. Altrimenti si resterà nella palude, e per gli scarsi di memoria, nella primavera del ’21 non ci siamo usciti facilmente.
-Il mercato è stato spericolato e raffazzonato. Tanti hanno temuto l’avvento di un’Era di Milan ‘formato Udinese’ all’arrivo di Gazidis e alle voci su Rangnick. Invece l’ “Era Udinese” è iniziata all’uscita di Gazidis e conferma di Maldini.
La mia è ovviamente una provocazione, anche se comunque non si può considerare sufficiente una campagna acquisti post Scudetto fatta di un’accozzaglia improbabile di giovani che al 13 gennaio sono ancora al livello di rendimento un Meite preso a cazzo, ad una scommessa per ora super-perdente, a Pobega (che comunque a Pioli non piace, e infatti usa col contagocce o nelle partite più merdose cambiandogli ruolo), e Origi che anche fosse sano sarebbe un jolly non certo il giocatore giusto per fare uno step avanti. Pioli non ha la più pallida idea di cosa farsene di nessuno dei ragazzi presi in estate, e già questo è sufficiente a parlare di mercato inutile e sbagliato, e ci aggiungiamo le perdite di Kessie e Romagnoli a zero, che ad oggi sarebbero co-titolari al 100% con buona pace nostra.
-Il gruppo squadra non sta facendo gruppo. E’ quasi impercettibile, ma la sensazione che a Milanello non regni la totale serenità c’è da tempo. D’altronde pensare che un gruppo di giovani scatenati post-Scudetto potesse continuare senza scossoni era ed è follia. Bisogna lavorarci su, facendo anche morti e feriti se occorre. La mentalità non è quella giusta.
Eppure di questi problem(on)i non si parla e non si è parlato mai. Va tutto bene, Pioli is on fire ecc. Anzi, alla prima battuta di arresto o accenno di cedimento subito parte una fanfarona a protezione di tutto e tutti. Tranne ovviamente i “deboli” senza claque tipo Tatarusanu, che Paolo Maldini ha infatti difeso prima della gara col Torino da grande Uomo Squadra che è.
La fanfarona è super pronta a rinfacciare il mal de panza a chi ce l’ha. Come sempre.
Va bene, no problem.
Intanto mi pare che si stia lentamente scendendo di livello, e nel momento chiave della stagione. E non vuol dire niente essere “a solo” -7 dal Napoli; sarei più sereno a -10 con una squadra compatta, sicura e convinta come a marzo ’22, piuttosto che con questo Milan ’21 2.0 pieno di tensioni non sfogate.
Il Milan è il Milan, è Campione e le aspettative devono essere elevatissime: da qui non ci si muove, con tutto l’affetto e la stima del caso per mister e giocatori. Ma si pretende, perché è giusto. Il pubblico dalle alte aspettative è parte di ciò che fa grande il Milan; se piace è così e se non piace è così uguale.
Si pretende rendimento e vittoria, a partire da settimana prossima che sancirà un rinnovato entusiasmo che posticiperà la soluzione dei miei e di altri dubbi (probabilmente, e comunque vada in campionato) alla prossima estate oppure una brutta, profonda crepa. E poi vedremo.
Larry
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