Non ho seguito Europei né, come di consueto, seguirò il calcio estivo. Le amichevoli non mi interessano da nessun punto di vista e mi annoiano. Non me ne vogliate quindi se butto qua riflessioni perlopiù già fatte al posto che idee maturate dalle prime partite, da cui sono stato alla larga.
Non sono improvvisamente diventato un fan di Elliott e del suo management etereo, né di Maldini come DT, né mi bevo come oro colato le riflessioni (pur in larga parte giuste) sui soldi sin qui spesi. Pioli ha per me guadagnato un grosso credito nella “finale” di Bergamo, che (e siete liberi di pensarla diversamente) per tanti motivi soprattutto di testa, si poteva perdere in 99 modi e vincere in uno solo, e così l’ha studiata e messa giù e l’ha portata a casa; però, dopo avere anticipato già nel 2020 i mal de panza che poi hanno avuto tutti a colpi di “speriamo di non vedere la mano di Pioli…”, non è che adesso sia un suo giannizzero.
Penso tuttavia che il Milan in tutte le sue componenti, ovviamente squadra inclusa, si sia guadagnato il rispetto. E noi il diritto di vivere con maggiore serenità il percorso futuro di questa squadra che da inizio 2020 ha chiuso i conti col recente passato non solo a chiacchere, ma con i fatti e la mentalità.
Maldini ha lavorato saggiamente sul confermare la squadra e il mister autori di una rinascita concreta, dai numeri importanti. Continuità per spingersi oltre: condivido al 100%.
Purtroppo ha perso due pezzi, Donnarumma e Calhanoglu. Il primo non è sostituibile a livello tecnico (non da noi). Ma aver trasformato un pesante downgrade in una occasione per dichiarare (anche qui con i fatti) la propria indipendenza dalle bizze di chicchessia è stata una bella mossa. Il Milan non ha i mezzi per competere con le big del periodo, non può spendere e spandere e farsi portare i campioni (alcuni finti) dagli agenti; deve arrivare in altro modo in alto e forse costruire una mentalità e un’identità forte è uno di questi.
Prendiamo Kessie, l’ivoriano è fra i più forti al mondo e sebbene nel clima caldo di qualche partitaccia degli anni scorsi tutti (più o meno) lo abbiamo bollato come “Muntari” bastava guardarsi un paio di numeri: di base è un giocatore ordinato, preciso e determinato, che copre tutto il campo, e non riposa mai. Aggiungendogli un contesto che funziona, e facendo lui un percorso che lo ha migliorato in tutto, anche tecnicamente, e reso decisivo, è diventato un top.
Voi pensate che il Milan di Elliott o di Pinco Pallino possano tenere uno del genere coi soldi? Se il Milan offre 6, il Brentford neopromosso in Premier domani mattina ne può mettere 7.
Esagero apposta per far capire che dove le questioni vanno sul mero denaro, noi non abbiamo scampo né oggi né domani né dopo.
Kessie resterà al Milan se siamo riusciti in questo tempo a dargli qualcosa in più sulle altre dimensioni del piano professionale a partire da quelle umane; a me infatti fa ridere quando dopo qualche trasferimento eclatante tutti scrivono “Eh, ma è un professionista”. Ah si, e chi invece decide di stare nella stessa squadra, di cercare soddisfazioni più concrete cos’è, un amatore?
Noi dobbiamo offrire qualcosa di diverso a questi giocatori, di unico; la percezione di ‘Milan’ che hanno i nostri deve ricordare la nostra in qualche modo. A quel punto, il Tottenham potrà dare a Kessie anche 12 milioni. Ma non lo lascerà mai parcheggiare al posto del suo Presidente, Levy. Quindi Kessie, il nostro Presidente, firmerà con noi.
Scopriremo presto quanto peso hanno queste cose e se il buon Paolo, zitto zitto, sta riuscendo a creare qualcosa di unico.
Il tradimento del turco, invece, è un’opportunità. Che purtroppo non stiamo sfruttando, anche se credo che i nostri l’abbiano pensata e stiano solo aspettando il momento buono. Mi rifiuto di credere che il leguleio del mezz’uomo turco, dopo averlo proposto per un anno a mezza europa e aver rimediato ingaggio solo in conseguenza di una cardiopatia, ci abbia lasciato come dice qualche scettico ‘col cerino in mano’.
La partenza di Calhanoglu, fra l’altro prevedibile, apre scenari tattici interessanti; l’ex 10 era poco apprezzato da noi ma molto dal tecnico e per motivi evidenti se si smette per un attimo di considerare quel ruolo e quel numero solo in relazione al (lontano) passato. Era un giocatore che condizionava molto il nostro assetto e il gioco.
Quindi, ci spariamo?
Ma no, ovviamente, c’è una grande opportunità per cambiare e scoprire proprio che magari certi problemi nascevano dalla troppa duttilità del turco (bravo in tutto, fenomeno di niente), dal suo eccessivo movimento, o dal rapporto spesso conflittuale con la palla nelle zone calde. Ecco voglio pensare che questo ragionamento sia stato fatto nel momento del NO alle richieste di aumento; perché perdere un giocatore si discusso, ma comunque titolare e fondamentale, per 1 milione, per promuovere il piccolo Diaz (che ha bisogno ancora di tempo, secondo me) o affidarsi solo alle zingarate di un Ilicic…mi sembrerebbe strano.
Presto sapremo.
Chiaramente ci sono dubbi e domande, che Ale Johnson ha già posto nel suo pezzo. Alcuni pezzi del “puzzle” Milan sono stati inseriti oggettivamente a caso, il clima intorno alla squadra è fin troppo scialato, il 2021 è stato certamente meno esaltante del 2020, quindi più che crescita bisognerebbe intanto confermarsi.
Una cosa però mi permetto di scrivere, senza (mi ripeto) diventare tifoso di un fondo di investimento e senza rimproverare niente a nessuno: sono in Milan Night dal 2014, anno in cui con l’esonero di Seedorf prese il via il peggio del Giannino; dal 2014 per sette anni ho letto milioni di commenti e riflessioni, mi sento di dire che quelli che sono andati per la maggiore in ogni momento, sotto ogni proprietà, in qualunque situazione di classifica sono:
IL MILAN DEVE GIOCARE IN EUROPA
IL MILAN DEVE GIOCARE UN CALCIO CORAGGIOSO E PROPOSITIVO
VOGLIAMO GIOCATORI FORTI TECNICAMENTE E FISICAMENTE CHE IN PRIMIS DANNO TUTTO PER LA MAGLIA
JUVE/INTER/NAPOLI/ROMA ECC. CHIAGNONO E FOTTONO (SI LAMENTANO E RUBANO), IL MILAN NON LO DEVE MAI FARE
JUVE/INTER/NAPOLI/ROMA ECC. SONO RAPPRESENTATI DA GENTE DI MERDA, IL MILAN DEVE AVERE PERSONE ALL’ALTEZZA
JUVE/INTER/NAPOLI/ROMA ECC. + CITY/PSG/REAL ECC. FANNO SCHIFEZZE A BILANCIO CHE PRIMA O POI PAGHERANNO, IL MILAN DEVE FAR LE COSE PERBENE
BASTA GALLIANI E BERLUSCONI
BASTA RAIOLA
BASTA AFFARI CON LA JUVE
Ora, contando l’ultima gradita aggiunta della non partecipazione al trofeo Luigi Berlusconi e l’indiscrezione che alla proposta di scambio Romagnoli/Bernardeschi si sia risposto “vattelapijainderc-“, cosa c’è che non va? Al momento abbiamo in campo e dietro le scrivanie un Milan che risponde a tante delle nostre richieste.
Non è quello che ci aspettavamo? La realtà è così, un po’ meno colorata della fantasia.
Non è vincente? Eh ragazzi, vince solo una squadra nel calcio. E nel calcio di oggi vince quasi sempre e solo chi fa più debiti, chi sbaraglia la concorrenza con tre squadre titolari a disposizione, chi ha il potere di non far intervenire nel momento topico della stagione l’arbitro o addirittura il VAR. Punto.
Mi devo fare il sangue amaro per questo? No, io ho smesso. Non si può fare niente. C’è un gap e rimarrà, ringraziando il governo cinese di aver tarpato le ali (speriamo per sempre) a Zhang che avrebbe reso l’Inter il PSG d’Italia.
E lo so che qualcuno penserà all’Atalanta, come se fosse sinonimo di ‘merda’. Invece pensate a quanta soddisfazione hanno avuto e dispensato alla propria squadra i tifosi bergamaschi in questi anni. Abituati male, forse, ma forse anche più umili e uniti.
Noi abbiamo perso scopi e identità, in un perenne confronto col passato irripetibile e paragoni con le big europee che, in primis, hanno fatto anche loro in percorso; e secondo, partono molto avanti specie, come detto, nei debiti.
Anche noi dobbiamo ritrovarci, forse, come questa squadra ha fatto: con coraggio e meno pensieri negativi.
E’ stato fatto tanto, tanto si può ancora fare. Stavolta serve una mano anche da noi, la causa mi sembra quella giusta.
Larry
p.s.: Tom Pobega è un ragazzo d’oro, lavoratore, con un percorso di crescita evidente. E’ un giocatore vecchio stile, che fa le cose per bene (anche se un po’ lentamente), coi tempi di inserimento innati da vecchio Ambro. Ci sono tanti milanisti che lo seguono da anni e lo seguono veramente col cuore perché ci hanno visto qualcosa.
E per quei milanisti vederlo fare bene al primo anno in A è stata grande soddisfazione.
Per piacere NON TOCCATE TOM! Se può avere una chance una nullità come D. Maldini a maggior ragione deve averla questo ragazzo che se l’è guadagnata con lavoro e serietà.
(e magari un bel Cutrone terza punta – no va beh sto esagerando coi sentimenti).
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