Bello l’algoritmo ma il costo di più

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Senza nemmeno accorgersene, soprattutto in via Aldo Rossi, siamo arrivati ad una settimana dall’inizio della stagione 2024/25, quando le porte di San Siro si riapriranno per la prima giornata di campionato contro il Torino. A suon di “c’e tempo”, “non c’è fretta”, “bisogna puntellare”, la situazione in casa rossonera è decisamente statica e il modus operandi dell’avveniristico GLI rimane ancora nebuloso, per non dire assolutamente inspiegabile, anche se, va detta la verità, ormai, li abbiamo decodificati e quindi sappiamo bene che l’unica cosa che muove le trattative di acquisto è solo il costo dell’intera operazione. Altrochè algoritmi, money ball e player trading.

Il titolo del post raccoglie già tutto il mio pensiero su quello che è l’obiettivo della società, l’illusione della ricerca di talenti giovani, o almeno di gente “futuribile”, si scontra con i paletti (o parametri) che il magico duo Elliott/RedBird ha messo in piedi per rendere il loro asset ben solido. Attenzione, non per rendere il Milan “libro di camminare con le proprie gambe” come ci hanno raccontato per anni anche altri menestrelli ma solo per avere un asset economicamente forte, dal brand intercontinentale e che possa essere esportato nel Mondo come una sorta di Globetrotters. Mai come quest’anno le carte sono state messe sul tavolo e la vera mission aziendale è venuta a galla, il costo “mangia” sempre i dati degli algoritmi o dell’eventuale giudizio sportivo del GLI. Siccome ormai il Mondo rossonero è decisamente spaccato tra coloro che criticano e coloro che insultano ed attaccano chi critica, provo, ancora una volta a portare degli esempi. Sperando sempre di poter essere smentito dai paladini del milanismo, con i quali io vorrei sempre confrontarmi ma dalle loro penne (parole) escono sempre e solo insulti. Senza contraddittorio.

Partiamo dalla questione allenatore. Le parole di Ibra avevano infiammato coloro che sono ancora convinti di aver avuto risposte nel famoso “one afternoon show”, ma che invece ha semplicemente raccontato la sua versione dei fatti, anche qui senza contraddittorio. Conte non è stato scelto per una questione caratteriale, su questo ormai siamo tutti d’accordo, ma quando si è trattato anche di fare della contabilità, cosa che in via Aldo Rossi sanno fare come pochi, ecco che spuntano i problemi economici. Se c’è un allenatore che costa meno, vado su quello. Anche perchè questi signori, non va dimenticato, si stavano presentando con Lopetegui a 4.5M/5M l’anno per stare nei parametri. Quindi ecco la scelta di Fonseca, dettata più dai poco più di 2M di motivi che da una vera e precisa voglia di puntare sul portoghese. Basti vedere anche il mercato che gli stanno facendo.

Attaccante. Sul pianeta Nibiru, sapevano da circa 3.500 anni che il buono e caro Oliviero si sarebbe ritirato ad incassare (giustamente) negli USA. Dopo essersi presi tutto il tempo necessario per la scelta oculata del sostituto. Scelta ponderata, studiata e condivisa da tutto il GLI, ecco che arriva il nome di Zirkzee. Operazione economicamente importante ma che sarebbe stata assolutamente in linea con un’idea di talento futuribile. Parte tutta la tarantella in salsa americana per tirare su commissioni, ingaggio e clausola fino a quando, l’algoritmo si inceppa alla continua richiesta di euro da parte di tutti i protagonisti della storia. Si arriva ad una scelta dettata dai 13M di clausola più che dalla spendibilità sul campo ma tant’è. Anche qui il costo smentisce tutta la storia intorno a questa proprietà. Al costo giusto (ovvero sotto i 20M e con una clausola da pagare, senza trattare) va bene anche un giocatore fuori dai canoni elliottani e che, di fatto, sarà ben poco futuribile e rivendibile.

Vogliamo parlare del caso Simic? Difensore che avrebbe fatto comodo e che aveva fatto bene quando impegnato con la prima squadra. Profilo giovane, Milan Futuro, voleva giocare titolare in prima squadra. Questo ci hanno raccontato ma poi si scopre che, ad oggi, nessuno sa quantoguadagni in Belgio, visto che ci dicono che sia andato via perchè voleva titolarità e 1M l’anno. Anche qui, piuttosto che provare a trattare e portare avanti un profilo nel pieno dei parametri dichiarati, si preferisce vendere il ragazzo, in scadenza, portando a casa 3M e una percentuale del 10% sulla futura rivendita. Quella percentuale è la pistola fumante, ovvero, penso che tu sia buono ma siccome oggi non vuoi le mie condizioni, se un domani farai bene, io incasserò comunque l’assegno. Soldi, soldi, soldi cantavano i Litifiba.

L’acquisto di Pavlovic, per quanto importante per la fisicità che porta in difesa (ricorda molto il profilo di Botman cercato un paio di anni fa), è abbastanza in linea con i loro parametri ed è stato agevolato da una trattativa che non ha subito frenate perchè impostate sulla base di meno di 20M, pertanto il territorio preferito dallo GLI. Se già fossero partite richieste di 30/35M, il profilo crecato (ripeto profilo che loro stanno cercando dai tempi di Botman ma solo al prezzo che vogliono loro), sarebbe finita come per l’olandese volato a Newcastle e altre trattative.

Insomma, vogliamo chiudere con Emerson Royal che tra tutti i profili di terzini destri è sicuramente quello che meno si addice alle fantasie softwaristiche di Moncada ma che a quel prezzo, piace e va bene. Ovvero,  non ci importa che sia uno che nemmeno a Londra vogliono vedere dipinto ma siccome costa il “giusto”, per noi va bene. Anzi, se non ci fosse stato l’infortunio di Florenzi, non ci sarebbe nemmeno stata l’idea di prenderlo perchè si stava già aprendo la strda di provare Kalulu e/o Pino. Poca spesa, stessa resa…

Questo è il quadro dal quale partiamo, per una stagione che spero possa essere ben diversa dalla precedente ma, ovviamente, che le cose vadano bene a livello sportivo, interessa a pochi perchè si preferisce “aspettare” per giudicare ma le stagioni le prepari anche d’estate e la storia ci insegna che i “saldi” di fine mercato po gli “sconti” amici, difficilmente ci hanno portato grandi soddisfazioni.

Sperem…

FORZA MILAN

Johnson

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"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.