Calciomercato Milan: Vietato sbagliare adesso

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Per quanto sia doloroso parlarne e senza volere urtare la sensibilità di nessuno (che capirei e me ne scuso in anticipo), è innegabile che l’emergenza Covid ha sparigliato le carte nel mondo del calcio così come nelle dinamiche economiche planetarie. La sospensione dei campionati ha creato perdite pesanti nei bilanci e, ancor di più, voragini di cash flow in tutte le società a livello Europeo e mondiale.

In pratica è successo che sono crollati gli introiti da stadio (nella loro interezza e non solo nei biglietti non venduti), nei proventi da sponsor (che ovviamente stanno chiedendo a gran voce la revisione dei contratti) e nel merchandising perché in tempi difficili, dove in molti facciamo fatica a mettere insieme il pranzo con la cena e con prospettive quanto meno incerte, la voglia di spendere in magliette, gadget e feticci vari dei colori del cuore crolla. Il tifoso medio che in tempi normali qualche soldino per condire la sua passione di riffa o di raffa lo trova, ora ha (potrei dire abbiamo) cose più importanti a cui pensare.

Molte società, soprattutto quelle di vertice, per rimanere al passo con i competitors in un mercato i cui valori erano in continua crescita esponenziale, si sono caricati nel tempo di costi fissi e variabili enormi, dati per lo più dagli stipendi dei calciatori e dagli ammortamenti dei cartellini. Per sostenere bilanci sempre in bilico tra pareggi stentati e perdite importanti, gli stessi sono stati per anni aggiustati, come ha ben spiegato Max ieri, con plusvalenze palesemente farlocche con società amiche se non addirittura satelliti. La cosa ha funzionato per un po ma il risultato è stato che se da una parte, anno per anno, i conti apparentemente sembravano tornare, ogni società ha accumulato poi per il futuro ammortamenti da “smaltire” sempre più ingenti. Da notare che le plusvalenze farlocche portano si a migliorare i bilanci al momento ma non spostano soldoni reali tanto che, già in condizioni normali, avevano tutte, più o meno indistintamente, carenza di liquidità. Da li, è cronaca, la necessità di recuperare dindi in tutti i modi possibili. In Italia, tanto per fare un esempio, la Giuve è dovuta ricorrere all’emissione di un “bond” piuttosto pesante mentre l’Inter si è gravata di pesantissimi indebitamenti bancari (garantiti da Suning, che se lo può permettere e questo va detto).

la crisi creata dalla pandemia è arrivata come il classico disastro inaspettato ed imprevedibile che ha fatto crollare il castello di carta. Il crollo dei fatturati ha messo in luce le magagne probabilmente solo anticipando una crisi che sarebbe dovuta prima o poi arrivare. Sempre per le stesse ragioni che ha spiegato Max ieri (sia benedetto il pagellista più equilibrato del mondo…) sulle quali non ha senso ritornare, il Milan (cioè Elliott) ha giocato la partita in modo diverso da tutte le altre. Nessuna plusvalenza farlocca, nessun indebitamento, soldi messi in società dalle proprie tasche (e questo gli va riconosciuto). Il perché l’abbiamo fatto poco importa ma rimane che, a differenza di tutte le altre (intendo quelle di un minimo di livello), si trova ora nell’invidiabile condizione di poter spendere qualche soldino (seppur con parsimonia ed intelligenza) in un momento in cui le altre devono fare i conti con una situazione finanziaria pesante.

Per chiunque indossi questa maglia: “VIETATO SBAGLIARE”

In questo senso il caso Tonali è stato illuminante. Per farla breve, secondo i retroscena che stanno venendo fuori in questi giorni, l’Inter aveva in mano il giocatore ma Conte aveva in mente altre priorità. Con il suo modo gentile ed accomodante, ha di fatto messo la società in un angolo (prendede chi voglio Io se no … sapede com’è… i dodici netti all’anno li dovete uscire lo sdesso e vi faccio un casino con i tifosi che nemmeno vi immaginade alla prima conferenza sdamba…) costringendola ad un accomodamento. Credo che in un altro momento avrebbero potuto permettersi l’uno e l’altro affare accontentando Gonde ma anche prelevando il gioiellino bresciano per il futuro mentre adesso hanno dovuto fare una scelta. In questa incertezza Maldini e Massara si sono infilati portando a casa un giocatore sulla carta buono già da subito ed, ancor più, per il futuro.

La sensazione è che forti di una proprietà finanziariamente solidissima qualche soldino ancora da investire ci sia e che, a differenza delle altre, laddove si intraveda il giocatore giusto alle condizioni giuste ci si possa fiondare relativamente a cuor leggero. Non che le altre non abbiano nulla da spendere, in qualche modo i soldi li troveranno, ma quantomeno non potranno mettersi di mezzo su ogni trattativa di nostro interesse come avveniva nel passato dovendo, per l’appunto, anche loro fare delle scelte. In più, in questo mercato, proprio per la mancanza generale di liquidità, è difficilissimo vendere e le altre grandi (e non solo in casa nostra, vedi quello che sta accadendo a Barcellona ed in parte anche a Madrid), hanno esuberi molto costosi che sarà difficilissimo piazzare anche a costo zero di cartellino visti gli ingaggi “monstre” di cui sopra. Noi che veniamo da anni di magra abbiamo si esuberi ma a condizioni molto più abbordabili e che pesano certamente molto meno sui nostri conti. Per finire, avendo fatturati al momento molto inferiori anche le perdite, in valore assoluto, sono di conseguenza inferiori e più facilmente riassorbibili. Insomma, la sensazione è che in questo momento siamo paradossalmente messi meglio di molti altri. Nella speranza di averci preso credo che in queste condizioni la possibilità di arrivare, a quotazioni oneste (se non addirittura vantaggiose) a quei due, meglio tre, giocatori di buon/ottimo livello di cui abbiamo bisogno per completare e rendere competitiva la rosa almeno per l’obiettivo CL, sia quantomeno possibile e bene stanno facendo Maldini & Co a temporeggiare ed a giocare su più tavoli (o per lo meno far credere che sia così) per arrivare agli obiettivi prefissati. Non mi stupirebbe nemmeno che alla fine gli arrivi non siano quelli di cui si parla ma che le trattative le stiano davvero portando avanti in silenzio e sotto traccia. In fondo devo riconoscergli che questa gestione sta imparando a parlare con giudizio (tranne qualche caduta ma ci sta). Dicono cose vere ma sempre sulle generali, non illudono ma non si sbilanciano mai su questo o su quel giocatore e, sopratutto, non si lasciano scappare niente con la classe scribacchina. Forse forse cominciamo ad esserci. Nomi non ne faccio, voglio fidarmi di Maldini e Massara, però, visto che le condizioni sembrano essere migliori di qualche tempo fa e che le occasioni bisogna saperle prendere al volo, più che mai è… vietato sbagliare adesso!

PS: al di là di un moderato ottimismo ritrovato, abbiamo anche noi le nostre belle magagne. Una, in particolare, mi starebbe a cuore ma non proferirò parola fino a quando, in un modo o nell’altro, sarà definitivamente chiusa. In quel momento, se del caso, aspettatevi l’armageddon

FORZA MILAN

Axel

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