A una settimana dall’inizio della stagione ufficiale, le novità più interessanti su cui forse vale la pena fare qualche ragionamento arrivano dal cosiddetto “palazzo”. Lo so, per molti di voi questi argomenti sono noiosi e indigesti, ma purtroppo la vita è dolore e il calcio è fatto anche di queste cose, e purtroppo spesso quello che vediamo sul campo è diretta conseguenza di queste faccende “politiche”. In mancanza di calcio giocato ci sono cascato e ho provato ad approfondire un po’.
E’ notizia dell’altro ieri, infatti, la decisione della Lega Calcio di creare una società, la quale verrebbe poi in parte acquisita da un fondo di private equity, per gestire direttamente la vendita dei diritti tv ai vari operatori sul mercato per il periodo 2021-2024. Si tratterebbe in sostanza di vendere una quota minoritaria di questa ipotetica nuova società creata dalla Lega (si parla di un 10% alla modica cifra di 1,5 miliardi di euro mal contati) a un fondo d’investimento, che oltre alla partecipazione azionaria si farebbe carico della gestione manageriale, lasciando all’assemblea di Lega la gestione sportiva e politica. Detta così non sembra niente di trascendentale, in realtà potrebbe risultare come una svolta non da poco per il calcio italiano, sia dal punto di vista puramente economico che da quello dell’efficienza e trasparenza gestionale: insomma, una luce negli angoli bui del calcio italiano, un passo verso una parvenza di modernità.
Dico potrebbe perché in realtà, a dispetto degli annunci trionfali, la partita non è affatto chiusa nonostante il voto unanime che ha approvato la prosecuzione del progetto, che è un concetto ben lontano dal dire che da domani mattina cambierà la gestione dei diritti tv. Stiamo parlando di una piscina piena zeppa di barracuda pronti a sbranarsi tra di loro per 1 euro in più o in meno, e anche se al momento il fronte contrario capeggiato da Lotito sembra aver capitolato, ci sono ancora margini perché salti tutto lungo la strada.
Questa pioggia di liquidità dovrebbe servire, seguendo una logica virtuosa, per cercare di migliorare il calcio italiano con progetti sani, investendo su tutto quello che effettivamente manca, come infrastrutture e settore giovanile, per rendere il calcio italiano un prodotto di qualità appetibile sul mercato, come succede per le leghe professionistiche americane o per la Premier League. Il rischio concreto sarebbe invece che, in mano ai suddetti barracuda, quasi tutta la torta finisca nelle casse dei club, che non sono mai stati esattamente un esempio di lungimiranza e che in questo momento di vacche magrissime potrebbero approfittarne per mettere qualche pezza ai disastrati bilanci.
Le parole di Agnelli di qualche giorno fa vanno in questa direzione: siamo nella merda, e qualcuno ce ne deve tirare fuori, altrimenti come faccio a dare 50 milioni di euro all’anno a CR7?. Lo stesso Amministratore Delegato del Monza, che incidentalmente “lavora” anche al Senato della Repubblica, ha alzato il ditino e si è sentito in obbligo di scrivere e far pubblicare una lettera indirizzata al presidente di lega per sollevare dubbi sulla natura dell’operazione perché, attenzione, ci sono squadre che fanno avanti e indietro tra serie A e serie B, quindi in che modo verranno strutturate le partecipazioni e la gestione? Noi del Monza tempo 1-2 anni saremo in serie A, cosa fate ci lasciate fuori? Proprio lui, che ha banchettato senza ritegno e fatto il bello e il cattivo tempo in Lega calcio per una ventina d’anni, adesso si eleva a paladino delle cause perse. Se avete voglia andatevela a leggere, è un condensato di Dolce Stil Supercazzola che neanche il Conte Mascetti.
Anche qui, posso capire che a qualcuno dia fastidio che scriva ancora di questo individuo ma non posso farci niente, vederlo e sentirlo ronzare continuamente intorno al Milan con i suoi aneddoti e le sue stronzate, e soprattutto saperlo ancora potente protagonista nel mondo del calcio mi urta nel profondo, che vi devo dire.
Per fortuna la parte romantica del calcio resiste ancora, ed è tutta negli occhi emozionati di Sandro Tonali che ha realizzato il suo sogno di bambino diventando un calciatore del Milan, che chiama Gattuso per chiedergli il permesso di usare il suo numero 8 e si sente rispondere di prenderlo e rompere il culo a tutti. Questo acquisto è un bel segnale, speriamo che i suoi sogni diventino i nostri.
Tuco
Seguiteci anche su