Coppa d’Africa e Covid i punti interrogativi

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Sarà un mese di gennaio da vivere col fiato sospeso, ci aspettano nell’ordine: Roma, Venezia, Genoa(Coppa Italia), Spezia, Juventus, infine il derby subito ad inizio febbraio.
Le incognite saranno molte e non mi riferisco alla oramai consueta sciagura dei possibili infortuni ma ai punti interrogativi Coppa d’Africa e Omicron.
La Coppa d’Africa, che inizierà domenica 9 gennaio con Camerun-Burkina Faso e terminerà il 6 febbraio (stesso giorno del derby…)porterà via tantissimi giocatori a molti club europei e non solo, risultando indigesta a quasi tutti.
Nel Regno Unito si è alzato un polverone dopo le dichiarazioni di molti allenatori che si lamentavano della competizione rea di “rapire” per una trentina di giorni molti giocatori falsando in pratica il mese di gennaio.
In realtà credo che i club abbiano ragione: pagano lautamente i propri giocatori che perdono per un mese col rischio poi di vederli ritornare alla casa madre magari infortunati. Con questo non voglio dire che la Coppa d’Africa sia meno importante di altre competizioni continentali ma a mio parere andrebbe trovato un collocamento temporale più adatto, magari a inizio o a fine stagione. Capisco bene che le temperature a settembre o a giugno sarebbero poco gradevoli ma ricordo per esempio il mondiale negli Stati Uniti nel 1994 o in Brasile nel 2014 con incontri giocati con un’afa soffocante. Un’altra soluzione sarebbe quella di farla giocare a giugno magari in una nazione non africana, col clima un po’ più mite, ma credo che per quanto come soluzione sia fattibilissima scatenerebbe molte polemiche. La Coppa d’Africa ha tutto il diritto di essere giocata e di essere rispettata al pari di un Europeo o di una Coppa America ma una soluzione che penalizzi meno i club ed i campionati credo vada trovata.
Altra variabile impazzita di questo gennaio è naturalmente quella del covid che credo porterà via almeno una sessantina di calciatori (positività) a turno in serie A(e mi sono tenuto basso), qui non dipenderà da noi e dovremo affidarci alla fortuna sperando di pagare un dazio minore rispetto ad altri.
Per queste ragioni mi sarei aspettato un intervento sul mercato deciso e tempestivo, a centrocampo ci presentiamo ai nastri di partenza del girone di ritorno con Bakayoko, Tonali, per giunta diffidato e Krunic, un adattato che però ha già offerto garanzie in quel ruolo. Non prendere nessuno è un azzardo enorme già in una situazione normale, con la Coppa d’Africa alle porte e il Covid nel suo picco di casi secondo me è un errore imperdonabile. Un difensore arriverà sicuramente ma non basterà se si vorrà puntare a qualcosa in più di un piazzamento Champions.

MattLeTiss

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"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.