Di tutto un pò

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Iniziamo con il dire che bisogna stare calmi. Il mercato non è ancora aperto, quindi non c’è fretta e ci si può presentare al raduno con la stessa rosa della stagione appena conclusa, più qualche giovincello di belle speranze. Il progetto va avanti, bisogna essere ottimisti perchè la fretta è cattiva consigliera e il mercato oggi dà e domani toglie, quindi fino a quando non si chiude può succedere di tutto. Iniziamo a tagliare i costi. Pochi acquisti ma nei ruoli giusti. Quando? E’ poco importante, tanto la sessione è lunga, c’è tempo fino ad ottobre e l’ombra dei tre giorni del Condor è sempre presente.

A parte un pò di perculate, la situazione è veramente ferma come un dissuasore del traffico. Succede che siamo in attesa di chiudere la trattativa con il rinnovo di Ibra e che del contratto di Donnarumma “…se ne parlerà”. Comincio con il dire che mi stupisco di chi si stupisce della situazione Ibra. Ragazzi stiamo parlando di Ibra, qualcuno, nel 2020, veramente ancora non lo conosce? Prendere o lasciare. Soprattutto se passi settimane a portarlo sugli scudi come l’artefice di tutti i beni della squadra, pensi veramente che tutto questo non abbia un costo? Non mi sorprendo del piccolo hobbit che rimane di “stucco” nelle colonne di quello che ormai è diventato un sito di barzellette. Fa anche lo splendido provocando sui bonus. Ovviamente è costretto a scriverlo perchè se dovesse dirlo in faccia ad Ibra dovrebbe prendere la scala mobile dei pompieri per guardarlo in faccia e poi lì non so come finirebbe. Probabilmente nel suo mondo fatato di Gianninolandia pensa ancora che allisciare la società possa portargli qualche sgoob in futuro. Aspetta e spera, a questi non gliene frega nulla. Ma poi, Ibra perchè dovrebbe svendersi a questa gente? Dove sono i rinforzi? Mi vuoi, sono il tuo uomo di punta? Mi paghi. Dopo Rangnick c’è un altro che vuole vedere le carte sul tavolo, c’è il bluff dietro? Bene, questi vengono a vederti. L’alternativa è che facciano tutto da soli, visti i risultati pre-Ibra.

Massara e Maldini che chiamano Ibra

Continuiamo con il dire che intorno a noi ci sono delle situazioni “interessanti” che potrebbero evolvere. Ovviamente spetterebbe a noi far sì che l’evoluzione possa essere a nostro favore, ma come ormai abbiamo capito qui si deve tirare a pari i costi e poi si pensa al campo. A proposito, quando assisteremo alla riduzione dei costi anche tra la dirigenza dopo aver cominciato (giustamente) con i giocatori in esubero?  A parte la digressione, stiamo assistendo al più grande occultamento sportivo del secolo. La comunicazione sportiva sull’avvento di Pirlo alla juventus è qualcosa di scandaloso. Premetto che per il Pirlo rossonero ho sfiorato l’omosessualità per poi passare all’indifferenza come un amante abbandonato. Ma quello al quale stiamo assistendo è qualcosa di veramente vergognoso, tutto per coprire una stagione fallimentare, tre allenatori a libro paga, una situazione nello spogliatoio tutta da raccontare, i conti che sono drammaticamente in caduta libera e tutto questo con CR7 a bilancio. Complimenti per la libertà di pensiero che stanno dimostrando gli amici della carta stampata e della televisione. Se Atene piange, Sparta non ride. Sponda sfigata del Naviglio stanno facendo quello che riescono sempre a fare meglio, casino e parole, parole, parole. Dopo aver sotterrato il Siviglia il 20 agosto ed essersi svegliati dal sogno il giorno dopo, c’è il solito casino con Conte. Chissà che non ci siano evoluzioni inaspettate. Grazie comunque perchè ci aiutate sempre a ricordare che, anche se siamo messi male, siamo sempre meglio di voi.

Detto questo, a parte gli scherzi, penso veramente che se solo avessimo la voglia di farlo, potremmo dare una sterzata vera al nostro futuro. I dubbi sul lavoro di juve e inter ci sono, noi non saremmo competitivi per lo scudetto subito ma avremmo la possibilità di accorciare, di tanto anche, il gap che si è aperto dopo anni di difficoltà. Purtroppo andrebbero fatti investimenti mirati ma quando si parla di investimenti, questi qui pensano solo a piani regolatori e investimenti immobiliari. Assodato che Roma, Napoli, Lazio e Atalanta sono davanti, riuscire a mettere pressione anche alle due “grandi” rimaste potrebbe essere un vantaggio inaspettato. Ma siccome è troppo logico ed utopico ritorno alla realtà. Ranking UEFA dice: posizione numero 81 ma hanno messo un asterisco dopo la posizione che dice “Però stanno lavorando per avere lo stadio, non di proprietà. Lo smezzano che costa meno e avranno la patch dello stadio più bello del Mondo

Mercato ancora chiuso, aspettiamo, il mercato è strano può sempre cambiare in corso. Ah, facciamo una scommessa. Alla conferenza di Pioli, quale sarà la prima domanda del parterre di giornalisti? Sono scontati come i mobili al Mondo Convenienza.

FORZA MILAN

Johnson

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"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.