Tanto rumore per un po’ di fischi non si era mai visto né sentito, fischi neanche a dirlo meritati.
Il fischio è uno dei pochi modi che il tifoso ha per comunicare il proprio dissenso o in questo caso il disprezzo verso un giocatore dal quale si è sentito tradito.
Sbagli uno stop e ti fischiano, in nazionale o nella squadra di club, in quel caso però il fischio è concesso senza polemiche.
Fischiare invece un ragazzo al quale il Milan ha pagato vitto e alloggio dall’adolescenza, ha arricchito lui, la sua famiglia e senza motivo alcuno il suo fratello scarso, sembra invece un peccato mortale. Se ad un certo punto della tua carriera decidi di andartene gratis arricchendo ancor di più te ed il tuo amico procuratore Carmine Raiola non facendo guadagnare nulla alla società che in questi anni si è presa cura di te poi mi sembra scontato che quantomeno al tifoso devi rendere conto.
Onestamente fischiarlo sembrava il minimo. Era in nazionale? E quindi? Avremmo dovuto aspettare di incontrare il PSG dove peraltro lui gioca saltuariamente?
Se sei uomo per fare una scelta del genere, se hai il coraggio di avere un tale comportamento i fischi te li devi aspettare e li devi accettare. Onori e oneri come si suol dire. Gigio invece da qualche giorno prima aveva cominciato a fare la vittima coi giornalisti, comportamento che ha incrementato l’incazzatura nei suoi confronti.
Simpatica anche la morale fatta da Mino Raiola ai tifosi e alla società Milan rea di non aver difeso il buon Gigio.
Allora andiamo con ordine: innanzitutto fischiare non è reato e chi fischia non è dipendente della società Milan ma sono solo tifosi che pagano il biglietto e non capisco nemmeno come e perché debba, la società, difendere un tesserato del PSG.
Non c è cosa più triste poi di chi approfitta di episodi come questo per vomitare stronzate sui social. Mi ha molto stupito e sorpreso in negativo Enrico Mentana, persona colta e intelligente e ottimo giornalista peraltro, che stavolta si è fatto prendere dal fanatismo del tifo calcistico e ha paragonato i fischi a Donnarumma con quelli razzisti verso Koulibaly. Mischiare e paragonare i due fatti è davvero ridicolo e incommentabile.
Nella vita ci si deve assumere le proprie responsabilità, essere uomini sempre e non solo quando ci fa comodo. Sapevano benissimo lui e il suo entourage a cosa andavano incontro nel momento della scelta di andare via dal Milan, potevano immaginare una reazione da parte del tifoso milanista, reazione che l’altra sera c’è stata, bordate di fischi strameritati e che non mi sorprenderei li dovessero ricevere anche in altri stadi.
La cosa che più mi ha sorpreso in questa vicenda non è il trattamento riservato a Donnarumma bensì la reazione esagerata e stizzita di molti giornalisti o personaggi sportivi. Cosa avremmo dovuto dirgli? Avremmo dovuto stringergli la mano e dirgli bravo? I tifosi hanno espresso in modo civile il loro dissenso verso un comportamento sbagliato e scorretto, ci siamo sentiti traditi da chi pensavamo potesse diventare una nostra bandiera. Fischi dunque giusti, corretti e meritati. Il conto da pagare morale verso i tifosi è stato salato, anche se poi a Gigio e Carmine interessa di più quello bancario.
MattLeTiss
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