Ammetto che purtroppo domenica sera per impegni lavorativi non ho visto la partita in diretta contro l’Atalanta, però ho recuperato il giorno dopo. E devo dire che con gli orobici è stato decisamente un altro Milan, soprattutto la diversità rispetto ad un mese fa si nota su due aspetti: quello mentale e quello fisico.
La squadra ora corre e pressa, insomma l’antibiotico sta facendo effetto e sembriamo sulla strada per ritornare a giocare secondo i nostri dettami. Anche se poi qui ci sarebbe da chiedersi se gli obiettivi della preparazione natalizia non fossero proprio questi, correndo il rischio di buttare a mare due obiettivi stagionali su quattro, come effettivamente è successo, ma di essere brillanti con l’arrivo della Champions visto che in campionato il Napoli fa corsa a se (finora 21 w 2 d e 1 p). Certo non erano messe in preventivo figure barbine come quelle del mese scorso che stanno mettendo a rischio la qualificazione all’Europa che conta, ma visto questo Milan ora si potrebbe guardare il futuro con un po’ più di tranquillità.
Però la partita contro l’Atalanta va archiviata perché alle porte c’è la trasferta toscana in terra gigliata.
Storicamente è una trasferta che nel passato ci ha regalato qualche dolore ma tante gioie. Fiorentina Milan è stata l’ultima partita in assoluto di Paolo Maldini, che conclude la propria carriera agonistica al Franchi nel 2009, Fiorentina Milan è anche l’amichevole persa 2-0 prima della finale di Atene 94, dove mister Capello provò Desailly centrale di difesa e proprio in quella amichevole decise invece di giocare con la coppia Filippo Galli – Maldini. Mai decisione è stata più azzeccata.
Ci sarebbe anche la vittoria per sette a tre qualche anno prima dove Gullit, Van Basten diedero spettacolo in terra fiorentina.
Ma tornando al presente è una trasferta insidiosa, anche perché questa partita anticipa il ritorno di Champions e quindi qualche distrazione potrebbe esserci. Come dicevo prima questa squadra sta dimostrando una continua crescita e con l’Atalanta una nuova freschezza atletica che hanno il volto di Malick Thiaw.
“Penso di essere un giocatore forte: sono bravo nei contrasti, nei duelli aerei, nel muovere la palla e ho un fisico che mi aiuta”. (M. Thiaw)
Il ragazzotto tedesco sicuramente è una piacevole scoperta e tanti di noi si saranno chiesti dove lo abbiamo tenuto nascosto tutti questi mesi. Molto probabilmente Pioli non lo riteneva pronto per il calcio italiano e ora tutti siamo a dire perché non lo ha fatto giocare prima, però se anticipava i tempi e lo mandava allo sbaraglio poteva bruciarlo e sarebbe stato inondato di critiche, cosa che sta succedendo con Charles De Kateleare.
Malick è un difensore moderno, con degli ottimi mezzi fisici, e nei primi tempi della sua carriera in Germania ha giocato anche da centrocampista centrale e poi è stato spostato più indietro. In genere questa retrocessione porta sempre qualcosa di positivo perché il senso della posizione e di anticipo sembravano proprio da centrocampista. Ma quello che fa impressione è che alle qualità tecniche e fisiche si aggiungono quelle caratteriali. Lo osservavo giocare in Champions, suo esordio assoluto nella competizione, davanti ad un San Siro pieno, il momento non felice del Milan, questo ragazzo proveniente dalla regione del Reno ha giocato con una personalità incredibile. Ora è chiamato alla prova del nove a Firenze e nella gara di ritorno a Londra dove sicuramente ci sarà da soffrire e la difesa sarà sollecitata molto. Un anno fa di questi tempi conoscevamo in maniera definitiva Kalulu, per cui io mi sono sbilanciato con paragoni molto azzardati ma che ancora adesso credo siano giusti ed ora facciamo la conoscenza di Thiaw. La scorsa stagione con il duo Kalulu – Tomori andammo a vincere uno scudetto veramente inaspettato. Oggi con il terzetto Kalulu – Thiaw – Tomori speriamo di ottenere qualcosa di prestigioso. Poi i rientri di Mike Maignan, Ibrahimovic e speriamo anche quello di Bennacer non possono che portare ulteriore qualità oltre che fiducia alla squadra.
“L’ho visto bene, rivedo un po’ me stesso in lui. All’Ajax questo momento mi è durato un anno. E’ tutto nuovo per lui, è in un paese nuovo ci sono cose che lo influenzano in campo. Quando si sbloccherà partirà. Lui sta bene e si deve sbloccare. Deve fare ciò che gli chiede il mister” (Z. Ibrahimovic)
Parole al miele di Zlatan per il nostro Charles, che non è altro che il mio pensiero, certo dette da Ibra hanno un altro valore ed un altro peso. E ve lo dice uno che ha cambiato lavoro circa sei mesi fa, arrivavo da una realtà più piccola (come Bruges) e sono stato assunto in una azienda nettamente più grande (come il Milan). Quella in cui lavoravo prima aveva 4 punti vendita in quella di adesso 110. Anche per me che sono un uomo maturo i primi 4 mesi sono stati difficili, ambientamento, colleghi nuovi, modo di lavorare nuovo, modo di pensare e ragionare insomma tutto nuovo. Ci ho messo del tempo, non tutto è stato facile ma il mio step è stato quando ho smesso di pensare e ragionare nel modo in cui ero sempre stato abituato. Chiaro poi anche la conoscenza di compagni di viaggio è stato importante. Immaginatevi un ragazzo di vent’anni, timido e riservato arrivato con un carico enorme di pressione. In uno stato nuovo, alimentazione diversa, allenamenti diversi, compagni nuovi e soprattutto ambizioni diverse. Ci vuole tempo, il problema è che attualmente tempo non c’è ne. Tutto e subito. Io nel ragazzo credo moltissimo secondo me è stato fatto un errore di sopravvalutazione caratteriale e non tanto tecnico, ma sono estremamente convinto che uscirà. L’ingresso in campo l’altra sera contro l’Atalanta assieme a Ibra per me è stato importante. Se mi permetti un consiglio Caro CDK consegnati a lui che ti aiuterà in questo lungo ambientamento tecnico.
Notizia di questi giorni è che il Milan avrebbe preso una posizione ufficiale in tema stadio, tanto che Cardinale assieme l’A.D. Furlani (finalmente ci accorgiamo che c’è anche lui) mercoledì scorso hanno avuto un incontro con il sindaco Sala e il Presidente della regione Fontana. Il proprietario americano avrebbe messo gli occhi sulla zona La Maura, una zona limitrofa a San Siro, il Meazza dista 1,5 km, però non comunale ma una area privata e questo particolare potrebbe fare tutta la differenza del mondo, per accedervi la fermata della metro diventa quella di Lampugnano. La proprietaria del terreno dovrebbe essere l’agenzia della Snaitech S.p.A. e sono convinto che se gli paghi quello che vogliono vendono senza problemi. È un’area che ha una superficie complessiva di 17 ettari.
Anche questa vicenda merita una conclusine perché a livello politico la situazione è stata gestita malissimo e si sta protraendo troppo a lungo. Io sono molto romantico e il pensiero di lasciare San Siro, costruito da noi nel 1926, a quelli lì mi fa venire la pelle d’oca. Però i tempi stanno cambiando ed il calcio sta andando in un’altra direzione che piaccia o meno, e lo stadio nuovo che generi ricavi è essenziale per una azienda che vuole camminare da sola e mantenersi a livello economico. Personalmente sarei più propenso verso i 70.000 posti che verso i 60.000 perché un Milan competitivo lo riempie facile. Già competitivo. L’estate prossima sarà importante e dovranno essere fatte scelte importanti oltre che sullo stadio anche a livello tecnico. Perché è innegabile che certe migliorie vanno fatte, il dove lo conosciamo tutti, e bisognerà essere bravi a fare una cosa che non ci riesce da anni: vendere. Soprattutto vendere bene i giocatori che sono in uscita per poter incrementare il budget che gli americani ci metteranno a disposizione e non immaginiamoci cifre enormi. Ecco perché secondo me prenderei in esame la cessione di Leao e pianificando subito i vari sostituti. La sostenibilità è importante come dicevo una settimana fa ma la programmazione rimane il vero faro di una società che vuole fare la differenza e quella non deve mai mancare, cosa che secondo me in questa stagione in certi momenti è venuta a mancare anche per poca chiarezza dentro le stanze dei bottoni, perché tutti erano impegnati a giocare allo Scaricabarile.
W Milan
Harlock
Cari Nighters, siamo qui a raccogliere l’appello di Massimo Ambrosini per la ricerca contro il diabete di tipo 1 invitandovi a donare secondo le vostre possibilità per trovare una cura contro questa bastarda di malattia.
Noi come al solito siamo in prima linea su queste cose e non faremo mancare il nostro contributo certi che anche voi darete una grossa mano a Massimo e tutti coloro che hanno un famigliare con questa malattia per la ricerca di una cura da parte della Fondazione Italiana Diabete.
Grazie a tutti
Ecco il link per donare:
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