Con questa giornata, a meno che i viola oggi pomeriggio ci facciano un grande regalo e che la Juve debba arrivare a vincere lo scudo all’ultima e dovendo per forza impegnarsi contro i lupacchiotti (che lo vincano non ho dubbi), possiamo tranquillamente archiviare anche questo campionato. Il più anomalo che ricordi. Nonostante questo periodo folgorante ed inaspettato concluso con il pareggio (strameritato) contro gli orobici, al momento la squadra più in forma del campionato, arriveremo ad un sudato settimo posto conteso a Sassuolo e Verona con annessa qualificazione ai preliminari di El. “Grazie al Gazzo!”, direte Voi, “contro Sassuolo e Verona”? Vedo che abbiamo la memoria corta. Ricordo che fino alla ripresa qualcuno addirittura paventava la B. Non l’ho mai temuta veramente ma è altrettanto vero che eravamo invischiati nella selva affollata del centro classifica, non troppo lontani dalle ultime posizioni e che la qualificazione ai preliminari di EL era tutt’altro che scontata.
Quel che è stato è stato, con qualche rimpianto e molti rimorsi (quanto pesano la sconfitta col Genoa ed il pareggio con la Spal), ci tocca per l’ennesima estate guardare avanti sperando che accada qualcosa. Cioè come eravamo messi l’anno scorso e, più o meno, gli undici prima…
La querelle Rangnick, con la conseguente conferma di Pioli, ha nuovamente diviso la tifoseria rossonera in Guelfi e Ghibellini, Montecchi e Capuleti, Cocacoliani e Pepsicolisti come se non ne avessimo avuto già abbastanza. Chi crede che Pioli stia facendo bene e chi non lo reputa all’altezza, chi pensava che l’uomo Rangnick sarebbe stato un grande allenatore/manager e chi invece era sicuro sarebbe stato un enorme flop e che il tedesco non sarebbe stato in grado di applicare i suoi metodi in un calcio così particolare come quello di casa nostra.
A mio avviso il problema non sta semplicemente in Pioli, bravo o no, Rangnick, bravo o no, Pioli+Rangnick (pareva potesse essere anche questa un’ipotesi) bravi o no. Come sempre non è il cosa ma il come. Nel nostro caso il come si è arrivati a questa situazione grottesca e surreale. Riassumendo; dopo 7, forse 8, mesi, durante i quali stando alle cronache era già stato tutto definito con lo Sturmragnen, cosa che aveva procurato il divorzio incazzoso di Boban (con tanto di richiesta di copiosi alimenti), con Maldini (ed il fido Massara) che pareva non dovesse rimanere, che si era impostato il mercato sulle sue indicazioni, che già si parlava del team del Tetesco che sarebbe calato su Milanello perfettamente inquadrato marciando col passo dell’oca ed i sandali con calzino corto d’ordinanza, con la squadra che, secondo i soliti bene informati, aveva cambiato modo di stare in campo su precise indicazioni tattiche arrivate direttamente da Leipzig con una staffetta del BSI (le informazioni erano segretissime e secretate ed i preziosi pizzini si sono autodistrutti) e che si aspettava solo l’ufficialità, nel giro di un amen (in realtà del primo tempo di Milan Bologna) salta tutto di colpo. Come non bastasse, la bomba è stata sganciata dal procuratore del Duetschspinne che ha anticipato la comunicazione rossonera (ma questa non è una novità…). “non è il momento di collaborare insieme”, questo il succo. Tradotto, secondo me, “Non ci facciamo prendere per il gnao, andate pure a prendervelo in quel posto…”. Neanche il tempo di digerire il pillolone che a fine partite il Gazzo (a proposito, sempre grazie; Al Gazzo…), che parla una volta al secolo, ufficializza il rinnovo di Pioli. Naturalmente di Rangnick nemmeno una parola come se neanche lo conoscesse. Come al ladro del motorino di Alex Drastico, al Gazzo è tornata di colpo la parola e nei due giorni successivi è un profluvio di dichiarazioni. Come il suddetto ladro ha sparato “un mucchio di cazzate immani”, il solito mucchio (unità di intenti bla… Pioli incarna il nostro modo di vedere il calcio bla… bla… bla…), salvo poi ritornare muto. Ricordo al Gazzo (sempre grazie, a proposito), che al ladro di motorini è successo quanto segue: “… le maledizioni (nostre) che si attaccheranno al telaio della tua jaguar (beh, grazie al Gazzo, l’AD mica viaggia in motorino), sul volante, e sotto il seggiolino, nei fanali anteriori e posteriori cosicchè si spengano in una notte buia mentre incroci (all’ingresso della rotonda Kilpin btw) un grosso TIR guidato da un camionista ubriaco, morto di sonno e per di più Anglosassone (per la legge del contrappasso…) e che per questo tiene la sinistra… “. Essendo politically correct per deformazione professionale non te lo auguro, ma fossi in te starei in campana…
Ma cosa è successo? Credo che con certezza non lo sapremo mai e non mi fiderei troppo delle interpretazioni fantasiose che si possono trovare in giro su siti e carta (male) stampata. Se posso permettermi credo che durante i contatti Rangnick abbia posto delle condizioni per venire. Credo con nemmeno troppe pretese salvo la possibilità di a) essere il plenipotenziario tecnico senza ingerenze, b) potersi scegliere i giocatori (anche se con un budget definito e concordato ovviamente) ed i collaboratori c) decidere chi se ne doveva andare e chi no (ogni riferimento ad Ibra e Jack è puramente voluto). In soldoni, “vengo per costruire ma solo se mi lasciate lavorare a modo mio, altrimenti la responsabilità non me la prendo”. Condivisibile visto che dov’è ora ha già in mano le redini del potere (sempre tecnico). Per quale motivo avrebbe dovuto imbarcarsi in una avventura, magari affascinante (quella di provare a riportare il Milan ad alti livelli) ma senza garanzie, con il rischio di fallire bruciandosi immagine e carriera? I rischi si possono prendere se ci sono le condizioni altrimenti un buon motivo per cambiare non ci sarebbe stato. Immagino pure che in prima battuta (ma anche in seconda, terza, quarta…) gli abbiano risposto con un “jawohl mein herr” mettendosi in posa deferente con la soavità delle “tre grazie” salvo poi cambiare a poco a poco idea sostituendogli pezzo per pezzo le carte in tavola come le bande di smargniffoni fanno con i ciucci quando li beccano all’autogrill e li intortano col gioco delle tre carte. Nel frattempo, con la ripartenza del campionato, la squadra si è messa a girare a mille dando l’impressione di essere già vicina ad essere competitiva quindi nella testa del Gazzo (ho detto nella, non fate i furbi, grazie, al Gazzo…) si fa strada l’idea che con questo Milan sugli scudi investendo i classici tre fichi e due peperoni si può costruire una grande squadra. Ed anche se non lo pensa (e ci giurerei), la squadra che gira a mille gli ha servito la scusa su un piatto d’argento. Quindi avrà cominciato a buttargliela li. Un giorno Szoboszlai non si può più prendere perché i procuratori vogliono la stecca e chiedono per il loro assistito uno stipendio Donnarummesco, un altro Rashika non si può perché lo cercano in Inghilterra e li ci sono i piccioli pesanti e non si può competere e via così per ognuna delle sue richieste (sono solo esempi non so se volesse davvero quelli…). Per finire, immagino sempre io, la grande pensata di confermare Pioli e lì al Ragno sono girate le Sturmballen e li ha sparati, con la gentilezza ed il tratto nobile tipici di un ufficiale di fanteria prussiana dei tempi del Kaiser, direttamente affankulen…
A parte la figuraccia di menta che abbiamo fatto passando, per l’ennesima volta, per una società di scappaten da kasen, il problema, lo ripeterò fino alla morte, non è se Pioli meritava la riconferma o no, se farà bene o no o se Rangnick avrebbe avuto successo o meno. A mio avviso, proprio per le condizioni di cui ho scritto sopra, l’arrivo di RalfOne presupponeva ci fosse davvero un progetto ed un progetto, per quanto non pretendendo Messi, Modric o/e altri pezzi da novanta, costa e si devono portare avanti gli investimenti almeno a medio termine. Cosa c’era di più facile e meno costoso che confermare Pioli (che già felice per il rinnovo non pretenderà certo la luna), e basare il futuro sulla rosa che abbiamo visto che, come stiamo assistendo con grande stupore, siamo già fortissimi così? Credo che, al di là dei miei strali, ne capiremo un po di più dal mercato che faranno per vedere se almeno uno straccio di interesse per la parte sportiva esiste davvero (oltre a tutto il resto che, per Elliott, è certamente molto più importante) o se è solo un continuo traccheggiamento in attesa del momento buono per vendere e tirarsi fuori dall’impiccio Milan. Lo so, lo so cosa state pensando: non tutti i mali vengono per nuocere; almeno Ibra rimane. “e Grazie al Gazzo”…
PS. Devo un ringraziamento a tre ragazzacci milanisti che a volte passano da queste parti; Sergio, Manuel e Massimo. Nella chat rossonera alla quale mi hanno concesso l’onore di partecipare, sull’argomento, sono stati illuminanti.
PPS. La viola un mezzo favore ce lo pure stava facendo. Poi, ma guarda il caso, è arrivato un rigore per la Roma…
FORZA MILAN
Axel
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