Il Derby l’abbiamo vinto noi !

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E’ la vittoria di Pioli che ha capito come non far capire niente all’allenatore che credeva di essersi messo in testa un’idea meravigliosa. L’uomo umile ma determinato, colui che ha fatto della calma e della pacatezza uno stile, che ha vinto sull’urlatore e piangina per eccellenza. L’ha colto e surgelato all’istante.

E’ la vittoria dei trentanove anni di Ibra. “stiamo facendo bene, poi fatto due gol, un po deluso di rigore perché non devo sbagliare”. Dunque… fa due gol, gioca una partita da dominatore, vinciamo il derby dopo anni e lo vinciamo con merito, siamo primi in classifica con un quattro su quattro che nessuno aveva osato sperare ed il suo primo pensiero è che ha sbagliato il rigore. Non tutto quello che ha fatto di buono ma l’unico errore, comunque recuperato, in una partita perfetta. Quello è il suo primo pensiero e quello il suo segreto. Non si diventa Ibra se non chiedi a te stesso il 200% (parole sue) sempre. Non si diventa Ibra se non ammetti a te stesso di aver sbagliato e non ti mandi affanculo da solo. Non si diventa Ibra se non cerchi sempre la perfezione. “tanto fame”, “…uno che crede può fare tutto…”. A Ibra piace così, forse è anche per questo che è tornato, per dimostrare che fa sempre la differenza e riesce a farla fare anche agli altri. Prendete e mangiatene tutti cari i miei ragazzi e forse arriverete da qualche parte…

Davidino si è Zlatanizzato. Ibra gli imposto le mani…

E’ la vittoria dei nostri ragazzi. Vorrei nominarli tutti ma andrei lungo. Non è la vittoria dei primi 28 minuti, dove i nostri cuccioloni hanno dato lezioni di calcio, ma la vittoria degli altri 67, dove sono rimasti una muta compatta, hanno sofferto, randellato quando il caso, tenuto la testa alta non arretrando di un millimetro, dove si sono aiutati l’un con l’altro, dove di fronte ad avversari più forti (ne sono convinto nonostante la vittoria) non hanno abbassato lo sguardo. “Se la volete dovete conquistarla, non ci fate paura anzi, siete voi che dovete temerci; gratis non vi lasciamo nulla”. Hanno avuto ragione loro, ed hanno vinto. Hanno giocato da squadra e sconfitto il gigante d’argilla…

E’ la vittoria di Maldini e Massara che sul mercato giocano partite difficili per cercare di mettere insieme una squadra dignitosa con pochi mezzi, tanti paletti e limiti invalicabili. Hanno dovuto fare scelte difficili sapendo di avere contro buona parte della tifoseria. Hanno fatto buon viso a cattivo gioco, perché non avevano alternative, ma ci hanno messo la faccia. Chi mi legge sa che non ho particolare simpatia per Maldini ma mi sento in dovere di dare a Paolo quel che è di Paolo.

E’ la vittoria di Gianclint, che in tempi non sospetti per primo ha osato dire pubblicamente quello che in molti di noi pensavano ma che prima di milannight non avevano un luogo dove farsi ascoltare. Che si è inventato questo bar dello sport rossonero virtuale dove possiamo gioire tutti insieme, festeggiare, abbracciarci ma anche criticare ed esprimerci liberamente in nome della nostra passione. E’ la vittoria di Andrea, di Cesare, di Peshku e di Lupin che lavorano dietro le quinte per mantenere questo luogo meraviglioso senza le luci della ribalta di coloro che hanno il privilegio di scrivere. Non li notate ma ci sono. Dovreste vedere la nostra chat durante la partite, ne sareste stupiti ed in questo momento magico si meritano un riconoscimento. E’ la vittoria di Seal che si ciuccia il lavoro sporco senza mai dire una parola, che studia i bilanci del Milan e li conosce meglio di Gazidis per prevedere se possiamo acquistare Messi o dobbiamo accontentarci di Diaz in prestito. E’ un lavoro ingrato credetemi ma qualcuno lo deve fare; per fortuna ci pensa lui. E’ la vittoria di Larry che passa le notti su whyscout per spiegarci quello che non vediamo e prova pure, con santa pazienza e tanta ironia, a spiegarlo agli ignoranti come il sottoscritto. E’ la vittoria di Max, che cascasse il mondo fa uscire le pagelle alle ore più impossibili, anche quando dopo una sconfitta scrivere pesa più di un blocco di piombo sullo stomaco. Si meritava una notte tranquilla e la soddisfazione di poter dire IBRA 9!!! pur sapendo che è Ibra a giudicare noi. E’ la vittoria della Prof. che per il suo tifo rossonero senza confini rischia gli affetti familiari ma non potrebbe fermarla nemmeno Ibra in persona (ma alla Prof. perdona tutto anche RE Zlatan…). E’ la vittoria di D.Rayne che è il rossonero più cazzaro che conosco ma sulla cui fede mi giocherei la casa. E’ la vittoria di Fabio capace di presentare una amichevole contro il Novara con la stessa competenza e passione con cui presenta un derby. E’ la vittoria di Johnson che soffre come un cane, che vede lontano anche quello che noi, travolti dalla passione, ci rifiutiamo di vedere e ha il coraggio di andare contro corrente senza paura. E’ la vittoria del Gauro, che è stato capace di farci sorridere anche nei momenti più bui ma lui, il Gauro vero, è un milanista genuino, mica come la brutta copia… E’ la vittoria di Tuco che parla poco ma non lo fa mai caso, che qualche minuto per noi lo trova anche quando avrebbe cose più importanti a cui pensare. E’ la vittoria di tutti quelli che si sono dedicati nel tempo a questo blog, che hanno scritto, che hanno partecipato, che l’hanno fatto crescere anche se poi i casi della vita li hanno portati lontano. Rimarranno sempre parte di questa avventura. E’ la vittoria di tutti noi che ci ritroviamo qui. Che discutiamo, scriviamo, a volte litighiamo, ma sempre guidati dalla passione comune. Di quelli che ci sono oggi e di quelli che ci hanno fatto compagnia per qualche tempo ed hanno poi deciso di lasciarci. Quali che fossero i loro motivi sono sempre parte di noi, rimarranno nighters. Per ultimo, ma glie la dedico col cuore, è la vittoria di Raoul Duke, che contro (quasi) tutto e (quasi) tutti ci aveva avvertito. ”IZ BACK”, sosteneva a spada tratta, e cambierà la musica. Raoul conosceva lo spartito, molti di noi no. Mea culpa Raoul, sappi che ho la schiena più flagellata di quella di Gianclint.

Si gioca da squadra, si vince da squadra, si esulta da squadra

Ma soprattutto… E’ la nostra vittoria. Si, nostra, di noi tifosi, tutti. Di noi tifosi che non abbiamo mai mollato, che dopo una sconfitta andiamo in ufficio senza paura con la sciarpa rossonera al collo fieri di nostri colori, che abbiamo sopportato sconfitte, prese in giro e sberleffi, che ci siamo detti mille volte “chi ce lo fa fare” ma siamo rimasti sempre qui. Si, noi. Che abbiamo voluto credere che zio Yongo fosse un grande imprenditore cinese e che ci fosse dietro il presidente Xi in persona. Abbiamo voluto crederlo perché non sopportavamo di non avere nemmeno la speranza. Ed anche quelli che avevano capito, che contestavano, lo facevano dilaniati tra la certezza di averci visto giusto e la speranza inconfessabile di voler sbagliare. Noi che ci illudiamo, ci incazziamo, ci disperiamo. Noi che abbiamo voluto credere che Viudez fosse un prospetto ed Essien potesse risorgere. Noi che per amore abbiamo applaudito (qualche volta…) pure Muntari. Noi, che per un buon anticipo, abbiamo sperato che Ely fosse un difensore e non una marchetta. Noi che prenotiamo i posti sul cornicione di Ali visto che San Siro è chiuso e non possiamo nemmeno minacciare di buttarci giù dal terzo anello. Noi che tra una partita del Milan ed una vacanza in un resort di lusso alle Maldive non abbiamo dubbi su cosa sceglieremmo. Noi che anche dopo anni di delusioni in sequenza ci spariamo centinaia di chilometri, ci sobbarchiamo trasferte massacranti, che passiamo le domeniche in compagnia dei panini dell’autogrill pur di non perdere una partita. Noi che facciamo di tutto per passare la nostra passione ai nostri figli e nipoti pur sapendo che, in questi tempi bui, li esporremo allo scherno dei loro amici ma con la certezza che un giorno ne saranno ripagati. Noi che… siamo la parte migliore di questa storia infinita. Noi che sempre ci siamo stati e sempre ci saremo.

Non so cosa succederà. Forse questo inizio di stagione da brivido è solo un fuoco di paglia, forse no e porterà qualcosa di buono ma oggi, almeno oggi, dimentichiamo tutto e godiamoci il momento. Perché quando la squadra esce con la lingua di fuori deve essere sostenuta perché a noi casciavit, la lingua di fuori, piace un sacco ma sappiamo apprezzare il bel gioco. Perché in fondo, nonostante tutto, non ci cambieremmo con nessun altro. Perché in fondo.. che bello essere milanisti. Perché questa vittoria dal sapore così dolce ce la siamo conquistata e ce la meritiamo tutta.

“Ora sappiamo chi siamo.
Arriveranno anche tempi difficili.
cominceranno anche a danneggiarci e tornerà a trovarci sometimes la nostra vecchia amante; La sfiga.
Ma è tardi. E’ nata una squadra, un gruppo, un branco.
Chiunque potrà provare a batterci e forse qualcuno di riuscirà.
Ma è tardi.
Il meccanismo, vecchio, impolverato e coperto di ragnatele si è messo in moto.
Scricchiola, urla l’acciaio sotto lo sforzo dei cavalli vapore, riprendono a girare gli ingranaggi, cade la ruggine dalle bielle.
Tante sfide ci attendono ed abbiamo una lista di conti da regolare che arriva in Mongolia.
Si perderà, capita, è il calcio.
Ma è tardi, troppo tardi ed i ricordi degli antichi dominatori non sembrano più leggende da raccontare ai bambini.
L’inverno è arrivato.”

Dedicato al grande cuore rossonero di Jaap che l’ha scritto toccando le nostre corde ed a tutti i milanisti del mondo. Lui, e tanti altri, ci credevano, mentre io, lo ammetto, avrei firmato un pari… Perdonate se potete. In fondo il derby… l’abbiamo vinto noi !

aggiungo un Woof di incoraggiamento…

FORZA MILAN

Axel

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Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.