
La sosta delle nazionali l’ho sempre trovata noiosa, inutile e controproducente, per un sacco di motivi.
Il primo motivo è che questo periodo, vuoto dalle partite, alimenta discorsi, polemiche sterili e controproducenti.
Non fa altro che aumentare i rimpianti per i vari giocatori che sono in nazionale. Perché non si sa il motivo, ma quando i giocatori escono dall’ambiente rossonero riescono ad essere più decisivi, con il sorriso e aggiungerei più sereni.
Ad incidere sul loro umore è sicuramente un ambiente oramai destabilizzato, tossico e logoro.
Un ambiente dove regna il tutti contro tutti, un ambiente completamente rotto e privo di punti di riferimento.
Ma sulla situazione del Milan ci torniamo dopo.
La sosta per le nazionali non fa altro che aumentare anche i rimpianti del Milan ed innervosire i tifosi, hai visto Saelemakers con la Roma? Kalulu non era da cedere! (e qui faccio il mio colpa perché anche io ho criticato questa operazione), era meglio tenere Pobega per il nostro centrocampo asfittico, Bennacer non andava ceduto e poi si scopre che è infortunato.
Con questo non voglio dire che sono a favore della società , il solo pensiero mi fa rabbrividire, ma volevo semplicemente elencare i vari discorsi che si fanno nelle soste. E che stavolta ci è andata di lusso perché tutti parlano di Motta Si o di Motta No alla Juventus.
L’ambiente in cui si lavora fa sempre la differenza. Anche il caso Thiago Motta insegna, anche se a parer mio è un tecnico sopravalutato.
Come dicevo prima l’ambiente del Milan è una vera polveriera è questo a mio avviso è colpa di tanti fattori.
Il primo e quello più importante è il fallimento su tutta la linea di RedBird, non ne hanno azzeccata una, troppe faide interne, troppe persone che cercano di coltivare il proprio giardino, anche i tifosi.
Apro una paretesi sulla contestazione, fatta così io la trovo dannosa e controproducente, soprattutto se usata per fini personali. Perché non credo che entrare quindici minuti dopo l’inizio della partita o gridare Cardinale vattene anche quando il Milan segna si ottenga qualcosa. Che se ne deve andare siamo tutti d’accordo, ma perché non andare sotto Casa Milan a urlare Cardinale devi vendere? Anche se Lui oramai è sfiduciato. Forse un giorno in qualche comunicato lo spiegheranno.
Io non so cosa possa succedere da qui a Giugno ma è chiaro che qualche indizio è stato sparso per strada.
Il primo che balza agli occhi è la latitanza di Gerry Cardinale, sono mesi che non si fa più vedere a Milano, anzi è Furlani che si deve sobbarcare un viaggio intercontinentale con due avvocati al seguito per andare a parlare con Lui. E’ chiaro che il progetto Cardinale è fallito miseramente, l’americano ha rilevato il Milan per poter guadagnare, altri interessi non ci sono. Ma purtroppo le cose si sono complicate, e il fatto che quest’anno non si vada in Champions è un grosso problema per lui e per le sue tasche, perché nel piano di rientro dal debito il fatto di essere presente nella massima competizione europea è il minimo sindacale. Ma per come si è messa quest’anno la vedo difficile, perché se facciamo i conti dobbiamo vincerne sette su nove quando in questa stagione hai fatto fatica a vincere tre di fila, certo un vantaggio c’è abbiamo un calendario nettamente migliore rispetto agli altri, ma il gap e elevato e abbiamo troppe squadre da superare ed infine noi siamo troppo leggeri mentalmente. Facendo i conti della serva, la media attuale per arrivare alla qualificazione Champions è sui 69/70 punti quindi se matematica non è una opinione bisogna farne 23 su 27. Con questo Milan la vedo molto difficile. E quindi la mancata qualificazione europea è una brutta botta per le tasche di Gerry, ma non per il Milan perché il bilancio attuale lo permette, ma chiaro che si può far fronte quest’anno a questa situazione, già nella prossima bisogna ricominciare a vincere. Anche perché senza la vetrina Champions, e senza i risultati sportivi anche gli sponsor possono chiudere il rubinetto.
Prima dicevo del viaggio americano di Furlani, a mio avviso non è andato lì per rivendicare più potere o chiarezza. A Giorgio di Ibrahimovic frega assolutamente nulla. È andato in qualità di uomo Elliott da Cardinale, che fino a prova contraria è un affittuario del Milan. Perché vista la situazione e la sua latitanza Elliott nella persona di Furlani ha ripreso in mano la situazione. E ci sono due indizi a mio avviso.
La scomparsa dai radar di Ibrahimovic, e il mercato di gennaio che ha totalmente sconfessato quello estivo nei modi e nel concetto. Hai preso Walker che è un tipo di giocatore che a giugno non avresti mai preso, hai preso Gimenez che comunque è un attaccante vero ma deve stare in area, Joao Felix sistemato da Mendes, va beh poi Bondo e Sottil, ma sono operazioni minori. Tanti contratti con scadenza a giugno compreso quello dell’allenatore, e anche qui forse se restava Fonseca era meglio, chiaro che serviva un qualcosa più importante dietro di Lui: una società .
Insomma tanti indizi mi portano a dire che Elliott è ritornato perché Cardinale ha fallito, non ha i soldi per ripagare il debito, anzi lo ha spalmato ad interessi maggiori. Ha fallito anche sulla vicenda stadio, a mio modesto parere Elliott e ritornato a parlare con Oaktree. Anche perché il rifinanziamento è una chiara mancanza di liquidità economica di Cardinale. Un fallimento su tutta la linea.
Cosa dobbiamo fare ora? Portare pazienza arrivare a maggio e vedere cosa succede. Non so se è il preludio ad un nuovo avvicendamento societario. Ma sicuramente dobbiamo scegliere il famoso Direttore sportivo che però deve operare in un ambiente completamente diverso da quello attuale, perché attualmente possiamo mettere chi vogliamo ma non produrrebbe nulla. Guarda caso è Furlani che porta avanti il famoso casting. Nemmeno fossimo a Uomini e donne.
Scegliere una figura che capisca di calcio, che assieme all’allenatore che sostituirà Conceicao sappia cosa tenere e cosa sfoltire, perché del buono in questo Milan c’è, eccome se c’è. Reijnders, Fofana, Gimenez, Leao, Theo, Tomori, Maignan, Walker, Pulisic. Del buono c’è bisogna farli diventare un gruppo ma bisogna avere le componenti calcistiche che in questo momento non ci sono.
Come sempre
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