Kessie: contratto o no adesso giocano altri

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Il Milan è una squadra vera, su questo credo non ci siano più dubbi.
Squadra inteso come gioco di squadra, squadra inteso come gruppo e squadra inteso come credibilità a certi livelli.
Lo abbiamo dimostrato martedì sera e se l’avessimo giocata in 11 contro 11 probabilmente il sempre simpatico Simeone sarebbe tornato a Madrid con tre pere in tasca. Così non è stato per un arbitraggio che ha falsato l’andamento della gara e per qualche nostra ingenuità.
Dell’arbitro Cakir e della sua inadeguatezza (alla malafede mi sforzo di non credere) si è già detto tutto e mi auguro di non vederlo più arbitrare in ambito europeo, al massimo vada a fare danni in qualche Gaziantespor-Antalyaspor perché quello è il suo livello.
Fino all’espulsione non c’era stata partita, non facevano tre passaggi di fila e noi ogni volta che ci presentavano nella loro trequarti campo potevamo fare danni, un po’ come il Liverpool contro di noi ad Anfield quindici giorni fa.
E poi? Poi Franck Kessie e l’arbitro turco ci hanno messo del loro. Quel fallo a metà campo non mi sembrava grave abbastanza per meritare un’ammonizione, la seconda, ma è anche vero che è stato un fallo stupido, stupido perché era già stato ammonito e che denota una mancanza di lucidità derivante sicuramente dal mancato rinnovo di contratto. Franck sembra entrato in una buca, buca che lui stesso ha scavato con dichiarazioni nelle quali faceva intendere che il rinnovo sarebbe stato una formalità e invece così non è.
Non mi pare solo una questione mentale ma anche una questione fisica per questo credo sia arrivato il momento di usare lo stesso metro usato con Tonali nella scorsa stagione e con Bennacer(l’altra sera enorme) in questa, ovvero se non in condizione ottimale ci si accomoda in panchina. Ricordo che Sandro Tonali nella scorsa stagione, negli ultimi mesi era addirittura scivolato al quarto posto nelle gerarchie di centrocampo, Pioli spessissimo gli preferiva Meite per esempio. Kessie non è lucido e non è in condizione, per questo il nostro allenatore dovrebbe avere il coraggio di far giocare chi è più in forma in questo momento.
Un altro giocatore che sta deludendo in questo inizio stagione e dal quale invece mi aspettavo molto è Florenzi. Probabilmente il suo ginocchio malconcio lo ha frenato e ne ha frenato la sua dinamicità, speriamo riesca a risolvere il suo problema con questa operazione ma martedì sera appena entrato doveva e poteva avere la lucidità e la giusta attenzione per non farsi prendere da dietro da Renan Lodi bravo poi a servire di testa Griezmann che ha rubato il tempo a Romagnoli e l’ha messa dentro. Quello è un errore che Romagnoli ha già fatto ma che il Romagnoli di questa stagione non mi aspettavo facesse, a sua discolpa va detto che al contrario di Florenzi era in campo sotto pressione da 83 minuti e quando giochi o quando sei costretto a giocare una partita tanto difensiva poi l’errore può capitare.
Nonostante tutto però questa partita deve dare certezze alla nostra squadra più di quante ne abbia date per esempio la partita di Spezia, a quei livelli ci possiamo e ci dobbiamo stare perché siamo all’altezza, partita peggiore adesso non poteva capitarci perché stanchi, delusi e incerottati andiamo a Bergamo, ci andiamo però incazzati e la rabbia che abbiamo dentro dovremo metterla in campo perché questa Atalanta si può battere anche a casa loro sperando in un arbitraggio migliore e più adeguato.
Poi la sosta ci ridarà energie e soprattutto, si spera, giocatori in più, quelli infortunati e quelli appena rientrati come Giroud. Si può non essere in forma ma non si può non lottare col coltello tra i denti come ha fatto Giroud l’altra sera, soprattutto in quella situazione e in quel contesto. Abbiamo bisogno del vero Giroud e di un Ibra che non dico giochi tutte le partite ma al meno tre o quattro al mese.
Ora basta pensare all’Atletico, bisogna guardare avanti, tanto a Madrid ci torneremo tra poco e ci andremo a riprendere ciò che ci è stato tolto.

MattLeTiss

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"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.