Ci sono trattative per i rinnovi dei contratti che si protraggono per mesi se non anni, ce ne sono altre che invece durano cinque minuti, magari il tempo di sorseggiare un buon caffè. Mi piace pensarlo e sono convinto che sia andata più o meno così la trattativa tra Simon Kjaer e il Milan, due parole, un caffè, una stretta di mano e si firma.
“Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, cantava De Gregori, invece mi permetto di dire che un giocatore si giudica dal procuratore che si sceglie. Sciacalli che cercano fortuna alle spalle dei loro assistiti, certamente non tra questi Mikkel Beck, agente di Simon, sobrio e sereno nelle interviste e sempre riconoscente verso il Milan.
Dopo l’episodio sfortunato di Eriksen all’Europeo oramai Kjaer è conosciuto in tutto il mondo a livello umano ma non deve mai passare in secondo piano il suo valore come calciatore.
In molti, sottoscritto compreso, erano scettici quando fu preso dall’Atalanta dove aveva collezionato in quattro mesi solamente cinque presenze e prima ancora aveva giocato, certamente da protagonista, ma in squadre non di prima fascia europea ovvero Wolfsburg, Fenerbahce, Lille e Siviglia.
In questi venti mesi rossoneri invece ha convinto praticamente sempre, sfoderando prestazioni eccellenti non solo in Italia ma anche in Europa dove si gioca un calcio diverso, chiaramente superiore al nostro.
Va gestito, questo si, qualche problemino fisico specialmente alla schiena lo ha ma è talmente maturo e intelligente che sa ascoltare il suo fisico fermandosi quando deve. Non ha la fascia di capitano sul braccio ma è come se l’avesse, guida con personalità la difesa, discutendo spesso durante la partita anche animatamente con Pioli e alza la voce quando ce n’è bisogno coi suoi compagni. Non vi sarà sfuggito il rimbrotto a Tatarusanu durante Milan-Torino colpevole di non essere uscito tempestivamente su un pallone vagante in area. Così si fa e così si tiene alta la concentrazione.
Il rinnovo di Simon viene dopo quello di Calabria e Saelemakers e precede, si spera, quelli di Bennacer, Leao e Theo Hernandez. Davide Calabria sta continuando a fornire prestazioni solide da ormai due anni mentre Saelemakers deve sensibilmente migliorare le sue prove, nell’ultimo mese ha avuto un calo notevole risultando spesso e volentieri uno dei peggiori in campo. Continuo a pensare che quello sia il ruolo che potrà e dovrà essere migliorato in futuro, dove un giocatore che sappia fare bene entrambe le fasi servirebbe come il pane. Alexis è bravissimo senza palla e in fase difensiva da una grossa mano ma un esterno offensivo di un 4231 non può calciare si e no verso la porta tre o quattro volte in quattro mesi non segnando praticamente mai.
I rinnovi di Bennacer, Leao e Theo saranno fondamentali sia per la forza della squadra sia per farci comprendere meglio la politica societaria, si possono accettare un paio di fughe a parametro zero ma giocatori sui quali hai speso cifre importanti devi rinnovarli costruendogli la squadra intorno.
Il rinnovo di Simon Kjaer dimostra che chi vuole restare al Milan ci resta e firma anche velocemente, chi deve anche solo rifletterci può già andare a giocare in un’altra squadra a gennaio. Un buon centrocampista che sappia calciare i rigori si trova abbastanza facilmente.
MattLeTiss
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