La Champions prima di tutto

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Il sorprendente annuncio di Mourinho alla Roma ha un po’ spostato le attenzioni dei media, prima quasi esclusivamente puntate su Juventus-Milan di domenica e, di riflesso, sul triangolo “considerato”, eccome, da Donnarumma.
A quattro giornate dalla fine e pronti per giocarci un fondamentale piazzamento Champions mi sembra di notare un’eccessiva e frettolosa voglia di fare bilanci. La Champions è fondamentale perché ti permetterebbe di incassare e quindi spendere, non parteciparci nemmeno il prossimo anno potrebbe voler dire non acquistare giocatori di un certo livello, ammesso che Elliott voglia in ogni caso mettere mano al portafogli, e comunque lascerebbe strascichi a livello psicologico ed emotivo sull’attuale rosa.
In questo momento quindi credo sia più giusto rimanere concentrati sul nostro obbiettivo che è ed è sempre stato il quarto posto, quarto posto per il quale siamo in corsa. Se Donnarumma e Calhanoglu giocheranno nel Milan 2021/2022 né mi interessa né mi preoccupa, semmai inizierà ad interessarmi dal primo giugno, non di certo ora che ci stiamo giocando la Champions.
Trovo però davvero inspiegabile il comportamento del nostro portiere addirittura in lacrime dopo un incontro a Milanello, prima di Milan-Benevento, si aspettava forse che si presentassero con una confezione di Baci Perugina augurandogli di fare la miglior scelta per la sua carriera?
Se scegli di dichiararti da sempre milanista, se guadagni a 21 anni 6 milioni l’anno, se la tua squadra del cuore te ne offre 8 per i prossimi cinque anni e tu decidi di prendere tempo e non firmare sei certamente libero di farlo ma non puoi non assumerti le tue responsabilità o sfuggire dalle conseguenze.
Ci aspetta una partita già di per sé complicata, la Juve all’andata era in difficoltà e noi ci siamo fatti mettere sotto per molti minuti della gara, Dybala e Chiesa li soffriamo da sempre, ma credo sia arrivato il momento di andarci a prendere quel che in quello stramaledetto stadio ci spetta già da molti anni. Furti e furtarelli nel loro stile che prima o poi dovremo vendicare.
Una vittoria allo Stadium non ci spianerebbe la strada, perché le avversarie sono più di una e perché questo Milan versione 2021 può sorprendere e deludere, non sai mai cosa aspettarti, soprattutto in casa, ma molto probabilmente darebbe il colpo di grazia ai bianconeri.
Non stravedo per il Pioli allenatore, lo considero una persona per bene, e non è poco, ci ha ridato dignità e risultati, va detto, ha grossi meriti per quel che ha fatto nel 2020 ma credo che abbia anche molte responsabilità per il nostro recente rendimento altalenante.
Adesso però a quattro giornate dalla fine si deve remare tutti dalla stessa parte per arrivare al nostro obbiettivo, poi si potrà parlare di Donnarumma, Calhanoglu e Pioli. Con questo non voglio dire che spero resteranno tutti e tre, anzi, fosse per me soprattutto dei primi due ne farei volentieri a meno e se ci fosse l’opportunità di prendere un allenatore top, e di allenatori top liberi in questo momento ce ne sono, lo prenderei al volo ma in questo momento è vitale per il Milan partecipare alla prossima Champions, uno step in più che ci permetterebbe di accorciare il divario che innegabilmente esiste tra noi e e qualche altra squadra. Ora si tifa poi tra quattro settimane si tirerà una riga e si farà un bilancio e lo si farà anche se si arriverà quarti, su tutti, allenatore compreso.

MattLeTiss

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"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.