E’ arrivata l’estate, anche se il caldo c’era già da un po’. Non tanto quello meteorologico, quanto la temperatura degli umori attorno alle trame del Milan. Lo shock della tempesta rivoluzionaria non si è ancora affievolito, anzi, imperversa sul dibattito che contrappone le varie fazioni createsi in seno al tifo rossonero. Parallelamente, però, il nuovo Milan di Gerry Cardinale muove i suoi primi passi, iniziando ad accogliere volti nuovi, dopo aver trascorso il mese di giugno principalmente a riporre gli ‘stendardi’ dell’ultimo Diavolo che ha saputo emozionare i propri tifosi. Un’emozione così forte da aver innescato un processo di polarizzazione estrema delle proprie posizioni ideologiche. (Più del solito)
E così, dopo aver salutato Ibrahimovic, Maldini e Tonali, il popolo milanista si appresta ad accogliere Ruben Loftus-Cheek, centrocampista inglese 27enne, arrivato dal Chelsea per un’operazione complessiva da circa 20 milioni di euro tra parte fissa e bonus. L’acquisto di Loftus Cheek non ha certamente appianato le discrepanze di vedute tra i tifosi ma, un po’ ironicamente, il buon Ruben è ad oggi l’unico uomo al mondo che può dire di aver messo sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Maldini e Giorgio Furlani. Infatti, nonostante l’ex Chelsea rappresenti il primo innesto del nuovo corso dirigenziale, il suo profilo era stato già a lungo trattato – praticamente acquistato – dall’ormai ex duo dell’area tecnica Maldini-Massara.
Nella giornata di ieri, non ha iniziato l’avventura rossonera solo Loftus Cheek. Infatti, in mattinata, ha sostenuto le visite mediche il portiere classe 1992 Marco Sportiello, altro innesto già ‘confezionato’ nei mesi precedenti tanto da essere stato vicino ad un arrivo anticipato nel mese di gennaio. Con l’acquisto dell’ex Atalanta, il Milan spera di aver risolto il noto problema del vice Mike Maignan, ruolo ricoperto finora da Cyprian Tatarușanu con risultati, come dire… ‘sinusoidali’. Per quanto riguarda Loftus Cheek, sicuramente non arriva come sostituto diretto di Sandro Tonali, specialmente considerando le caratteristiche tattiche del giocatore. Piuttosto, aggiungerà quella fisicità tanto reclamata in stagione dal tecnico Stefano Pioli.
Chiusi i due primi acquisti, il mercato del Milan potrebbe regalare altri due innesti in breve tempo. Uno potrebbe essere un altro nome noto, anch’egli già nei radar di Paolo Maldini, vale a dire Daichi Kamada. Il centrocampista giapponese, pronto a lasciare l’Eintracht Francoforte a parametro zero, è stato al centro di fantasiose e creative ipotesi su cittadinanza, passaporti ecc. L’unico vero problema che dovrebbe aver tardato il suo arrivo, ovvero quello relativo alla registrazione dei suoi agenti in Italia, si dice sia in via di soluzione e, pertanto, anche Kamada dovrebbe essere a breve un nuovo giocatore del Milan. Condizionale d’obbligo.
Il vero nome nuovo, invece, è quello di Luka Romero, esterno alto mancino classe 2004 in procinto di unirsi ai rossoneri, dopo aver deciso di non rinnovare il proprio contratto con la Lazio. Di lui dicono che sia un potenziale fenomeno, così come dicono che non sia adatto al campionato italiano. Starà a lui – eventualmente – dimostrarlo, cercando inoltre di dare discontinuità alla non esaltante tradizione del Milan con gli argentini. Si muove il mercato, così come le partnership. Il Milan ha annunciato, in questi giorni, l’inizio della collaborazione con il brand statunitense New Era, sicuramente noto tra i giovanissimi per la sua vasta gamma di cappellini da baseball. Un’operazione commerciale notevole e, un po’ retoricamente, una speranza di buon auspicio per il futuro che attende il Diavolo.
La conclusione non può che essere riservata alla guerra dei mondi che continua ad interessare il popolo milanista. La cessione di Tonali al Newcastle, per certi versi, ha scatenato la rabbia dei tifosi in misura ancora maggiore rispetto all’addio di Paolo Maldini, vuoi per un effetto di ‘accumulo’, vuoi perché l’ex Brescia incarnava appieno lo spirito milanista che ha saputo risollevare il Diavolo dopo una decade avara. The last but not the least: il valore tecnico del classe 2000 che, con il suo addio, lascia un centrocampo più che mai carente ad oggi 29 giugno. Le motivazioni del tifo, passionale ed irrazionale di natura, sono ben comprensibili. Tuttavia, questa disputa ‘armata’ tra fazioni, non fa bene per primo al Milan. Nonostante questi primi segnali, il futuro resta ancora tutto da scrivere e poche cose bloccano la lucidità di pensiero come la paura dell’ignoto. Uno dei più primordiali istinti di sopravvivenza. Quell’inibizione che ti porta a disdegnare tutto ciò che non ti è codificabile. Ben venga il dissenso, la critica, la voglia di sottolineare i rischi e le perplessità. Non manchi mai, però, la voglia di lasciarsi alle spalle queste scissioni, non manchi mai la voglia di credere nel Milan. E, in attesa di scoprire cosa ci riserverà il mercato e, successivamente il campo, lasciamoci con questa massima di Nicolás Gomez Davila: “Tutto ci sembra caotico tranne il nostro disordine.”
Joker
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