La variante “Italiano”

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State buoni; se potete...

Per scrivere oggi, per non farmi condizionare da delusone e rabbia, che scorrono nelle vene come il 10-W40 scorrerebbe nei cilindri di un triple 1050 col gas spalancato in piena coppia, mantenendo un minimo di lucidità, ho dovuto alterare il mio stato psicofisico. Sono stato “costretto”, mio malgrado (chi mi conosce sa che è una pratica dalla quale in circostanze normali rifuggo…), ad assumere una onesta quantità di alcool per raggiungere quello stato, a metà tra la piena sobrietà e l’ubriachezza, che permette ai pensieri di scorrere liberi ma ancora coerenti. Più o meno coerenti almeno. Quindi, State buoni, se potete, e cercate di capire con che spirito mi accingo a scrivere…

Inutile girarci intorno. Quella con lo Spezia è stata una sconfitta senza scuse e senza appello. Non è il risultato di per sè, che già sarebbe sufficiente, ma il modo. Insomma, come spesso capita, non è il cosa ma il come. 90’ in cui non ci abbiamo capito nulla, in cui ci hanno sovrastato fisicamente e tatticamente. L’unica sconfitta, insieme con quella contro i magutti, (mi è sembrata la fotocopia) in cui non siamo di fatto mai stati in campo, letteralmente impotenti. Una partita nella quale abbiamo perso il 90% delle palle contese ed altrettanti contrasti. Questa la cruda, ma a mio modo di vedere veritiera, sintesi.

Caro Alessio, certe dichiarazioni in conferenza stampa potevi anche risparmiartele. Fosse pure vero che l’avete sottovalutata queste cose si regolano nello spogliatoio. E lì devono rimanere, schiaffi compresi quando volano…

Questo Milan ha basato il suo gioco, ed i suoi risultati, ottimi fino ad ora ed oltre le nostre migliori aspettative (alzi la mano chi a Settembre avrebbe pronosticato la stagione che stiamo vivendo), su alcune caratteristiche peculiari. Al di là del modulo, abbiamo navigato a gonfie vele con quel mix di sfrontatezza senza pensieri, brillantezza atletica, voglia ed entusiasmo, tipici della squadra molto giovane, impreziosita da un paio di grandi vecchi (Ibra soprattutto, capace spesso di toglierci dai guai da solo, ma anche Kjaer) abituati alle battaglie dure e che avevano saputo tenere unite le fila in campo quando serviva, quando la gioventù ed inesperienza a certi livelli della banda Pioli, necessitava di essere incanalata nei giusti binari.

Una squadra che alterna la costruzione dal basso uscendo in velocità, e col fraseggio stretto, dal pressing alto degli avversari (anche sapendo rischiare qualcosa di tanto in tanto), al compattarsi nella metà campo avversaria per rubare palla sulla loro trequarti verticalizzando immediatamente per andare in area in velocità. Ha funzionato nella maggior parte delle partite. I risultati e la classifica lo testimoniano. Questo modo di giocare funziona, tranne quando gli avversari ti sovrastano atleticamente e fisicamente. Quando ti impongono l’uno contro uno in ogni zona del campo senza paura e con la capacità di raddoppiare i giocatori in fase di costruzione (Theo ad esempio) ma senza lasciare avversari scoperti nelle zone pericolose.

Chapeau! Quando un avversario ti batte giocando così merita gli applausi

A mio modo di vedere, il livello fisico (o se preferite psicofisico), di questa squadra ha dei termometri molto precisi. Saelemaker, Theo e Kessie. Per Pino la corsa che gli permette di essere efficace su tutta la fascia, dalle volate in avanti alla copertura. La progressione devastante per Theo, che gli permette di uscire dalla nostra trequarti volando gli avversari come birilli e creando una doppia superiorità numerica. La fisicità di Franchino, capace di fermare chiunque passi dalle sue parti e ripartire. Lucido poi sia in impostazione, una volta recuperata la palla, che nel pressare alto (quando decidiamo di farlo) conquistare la sfera, girarla immediatamente ai compagni per la verticalizzazione o, come spesso ha dimostrato di saper fare, tagliando il campo per liberare sulla fascia Pino o Casti da una parte e Rebic o Leao dall’altra. Ieri la spia era bordeaux indicando la riserva sparata. Ci aggiungo Calha. Non è da lui buttare via le prime tre palle che tocca e sparire letteralmente dal campo…

Ci sono episodi che non mentono. Se Vignali recupera quattro metri su quindici a Theo in progressione, se Pino latita quando l’avversario riparte (lasciando solo Dalot, che avrà pure tutti i limiti del mondo ma era costantemente in mezzo a due avversari che gli facevano ballare la samba), se kessie si fa babbare in sequenza da un puffo funambolico (bravino ma non è Messi) come Agudelo, se due onesti giocatori come Saponara (che ben conosciamo) e Maggiore imperversano come le cavallette durante le piaghe d’Egitto e Bastoni sembra la clonazione di Roberto Carlos non è lo Spezia che overperforma (e piantiamola di credere sempre che gli avversari preparino la partita contro di noi come fosse l’audizione al giudizio universale, evitiamo le scuse che non servono), siamo noi che stiamo viaggiando con la ridotta inserita ed in questa serie A, per quanto mediamente scarsina, non te lo puoi permettere con quadre che fanno della corsa, dell’organizzazione, dell’aggressione senza paura (guarda il caso proprio come fanno Atalanta e Spezia), del coraggio e del gioco, il proprio punto di forza. Magari contro un Crotone, che gioca chiudendosi con l’idea del “prima proviamo a non prenderle”, basta una magata di Ibra per indirizzare la partita (e se la sblocchi il resto è zucchero), ma contro quelle squadre lì, se non sei in formissima, rischi di prenderle e, ancora di più, di perdere male con tutti gli strascichi negativi che ne possono derivare. Non sono nemmeno d’accordo con chi pensa che con Calabria e Rebic disponibili sarebbe cambiata la musica. Se dipendessimo da due giocatori allora non saremmo fatti per competere ad alti livelli e, comunque, abbiamo dimostrato più volte di saper giocare e vincere anche con mezza squadra fuori.

Volendo, potremmo pure prendercela con Pioli. Pure Io, nella mia pochezza, visto come si stava mettendo e che lo 0-0 era immeritato, dopo il primo tempo avrei cambiato qualcosa (ad esempio, mi suggerisce Larry e lo quoto, un bel 4-4-2 solido e prudente…), ma immagino pensasse che gli Spezzini non avrebbero potuto mantenere quei ritmi per tutti i 90’. Può essere, col senno di poi è sempre più facile, e sicuramente si può criticare tanto quanto lo abbiamo incensato per tutto quanto di buono è stato fatto fino adesso, ma mi rimane l’impressione che ieri non ci sarebbe stata storia in ogni caso anche se, pure questo è vero, conosciamo un solo copione e fuori da quello pare che non sappiamo proprio giocare, ed è un limite non da poco.

Ora, le possibilità sono due. O è proprio la caratteristica delle squadre di Padre Pio, che dopo una prima parte di campionato crollano e si perdono, specie quando incontriamo compagini che giocano come Spezia ed Atalanta che sembrano come Kriptonite per Superman (ma per fortuna a giocare così sono solo loro ed in parte l’Hellas), nel qual caso ahinoi, oppure lo staff tecnico del Milan ha utilizzato queste due settimane “tranquille” per forzare i carichi e mettere benzina nelle gambe in previsione del prosieguo della stagione che, se andremo avanti in EL, non avrà più soluzione di continuità. Una sorta di rischio calcolato pur sapendo che contro Crotone, e soprattutto, Spezia avremmo corso dei rischi ma che gli stessi fossero inevitabili se si voleva mantenere una buona condizione per giocarcela fino alla fine. Aggiungiamoci anche un pò di presunzione perchè la convinzione che in un modo o nell’altro avremmo superato la “formalità Spezia” traspariva sia tra società e giocatori che, ammettiamolo, anche tra noi tifosi, ed il papatrac l’abbiamo fatto. Quale delle due quindi? Adesso ci aspettano la sfida con la Stella rossa, ed ancor più, il derby, che molto diranno sia sulla condizione, che sulla nostra capacità di reagire sotto pressione e dove non sarà più permesso sbagliare. Di sicuro, per noi, la “variante Italiano” è stata particolarmente virulenta. Ora, come sempre, la discussione la lascio a Voi. State buoni; se potete…

FORZA MILAN.

Axel

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