L’impatto della pandemia sul calcio italiano, europeo e mondiale è stato devastante. Questo è un fatto assodato di cui siamo tutti a conoscenza. Leggendo (studiando sarebbe una parola grossa) i rapporti annuali di Deloitte e KPMG i dati sono, se possibile, ancora peggiori di quanto superficialmente non ci si potrebbe aspettare. Analizzando i dati finanziari dei 20 top team per fatturato in Europa (Deloitte) e dei vincitori dei 6 campionati più importanti (secondo KPMG Inghilterra, Italia, Spagna, Francia, Germania e Portogallo) il dato torna e le perdite di fatturato sono mediamente per ambedue del 12%. I motivi principali, sintetizzando, sono tre. La perdita dei ricavi da matchday (che non sono solo biglietti ed abbonamenti ma anche tutti i ricavi connessi con la presenza del pubblico negli stadi) di fatto crollati a zero da Febbraio in poi, i diritti televisivi rinegoziati (in maggioranza per lo spostamento delle partite oltre giugno, come nel nostro caso, o per l’annullamento del campionato come in Francia) e per gli sponsor che, visto il periodo di crisi globale hanno richiesto (e spesso ottenuto) una riduzione dei contratti. Secondo tutti e due gli “analysts” di riferimento la stagione 2021/2021 potrebbe risultare anche peggiore. Se da una parte i diritti TV dovrebbero tornare ai valori precedenti (in alcuni casi anche maggiori visto lo spostamento delle partite oltre giugno i cui diritti verrebbero conteggiati nel nuovo bilancio), l’assenza del pubblico peserà per l’intera stagione. In poche parole, le previsioni di perdita saranno più o meno simili se non addirittura peggiori. Ultimo dato, e la finisco di annoiarvi, è che le uniche due tra le top 20 che hanno avuto un bilancio in attivo (per quanto limitato, praticamente a breakeven) sono state Real Madrid (che però in estate non aveva praticamente fatto mercato in entrata ed ha un debito pregresso monstre) ed il Bayern (grazie alla vittoria in CL, sarebbe bastata una sconfitta in finale per andare in perdita).
Ancora più importante, a mio avviso, è la considerazione principale sulla quale concordano. La pandemia ha si portato agli enormi problemi finanziari attuali (soprattutto di cash flow) ma la cosa peggiore è che è arrivata in un momento in cui il sistema calcio si basava su una situazione finanziaria generale già difficilmente sostenibile di suo facendo venire al pettine nodi che prima o poi sarebbe arrivati comunque. Inoltre pare assodato (sempre secondo gli analisti) che il problema non si limita ai grandi club che per mantenere la competitività hanno speso, e continuano a spendere in cartellini (inclusi di provvigioni milionarie alla casta dei procuratori sempre più ricchi e potenti…) e stipendi (che pesano mediamente per più del 70% dei costi) ma, in proporzione, vale tanto quanto se non di più per i club medio piccoli e per le serie minori. Come sempre i problemi partono all’alto e scendono a cascata.
Ora, mia impressione, e che se tutto il sistema era già così drogato e si teneva in piedi a furia di pezze messe di bilancio in bilancio come plusvalenze e sponsorizzazioni farlocche (tanto per fare degli esempi che conosciamo tutti) la perdita dovuta alla pandemia rischia di pesare molto più di quanto i dati numerici in se non dicano. Provate ad immaginare… Se la crisi e la mancanza di liquidità è generalizzata, potranno le piccole vassalle delle grandi continuare a prestarsi al gioco perverso delle plusvalenze incrociate? Vero che al momento aiutano ma si accumulano e potranno continuare a sommarsi in un crescendo Verdiano come quello a cui abbiamo assistito negli ultimi anni? Scambi come quello tra juve e blaugrana (Arthur-Pjanic) sono ancora fattibili se pensiamo che un arrivo come Arthur (con il suo stipendiuccio a traino) pesa poi per 5 anni per 16 milioni all’anno più, per l’appunto, l’ingaggio milionario (e vice versa per il Barca)? Quanti di questi giochini si potranno ancora fare? E poi, se le grandi non possono più spendere e spandere come prima potranno ancora comprare alle piccole che lanciano calciatori giovani e/o semisconosciuti ai prezzi odierni? come si finanzieranno queste ultime?
Che il problema esista lo certifica la UEFA (che pare annullerà l’FPF perché altrimenti la CL l’anno prossimo la giocherebbero in due) ed i tentativi di creare la superlega (vedi Agnelli, ma che caso…) che dovrebbero portare ad introiti enormemente superiori copiando il sistema dello sport professionistico USA. Insomma la realtà non è rosea. Rimanendo a casa nostra pare che i passivi di Giuve ed Inter si attesteranno quest’anno intorno ai -200 mentre noi (stima SEAL, che però sbaglia di pochissimo con i nostri conti) -130. E le altre andranno in proporzione chi più chi meno.
Non voglio spaventarVi, non è certo l’obiettivo, ma solo scambiare qualche considerazione. La prima che mi viene in mente è che noi, ragionando da tifosi, pensiamo ai rinnovi di Zizzo e Calha, al riscatto di Tomori (ahi, cosa pagherei…), a chi vorremmo prendere questa estate ed a chi vorremmo dare via immaginando tot da quello tot da questo etc, ma sarà possibile in una situazione come quella che ho descritto? In fondo sembra facile dire “diamo via Casti per tot e prendiamo quell’altro”, ma se dall’altra parte la squadra per la quale Casti potrebbe essere un buon giocatore avrà le risorse per anche solo pensarci? Siamo tifosi, ovvio, e quello che ci tocca è il Milan. Giusto così, ma non credete che la situazione sia talmente ingarbugliata da non poter fare previsioni? Tutti quelli che vorremmo cedere troveranno qualcuno disposto a prenderseli con quegli stipendi e, magari, pure a pagarceli? E come noi il problema lo avranno tutte creando un loop perverso di esuberi? O sbaglio clamorosamente (per certi versi me lo auguro)?
La seconda… Visto che la stagione si avvicina alla fine la giornaleria varia ha già iniziato da tempo con il calciomercato. La giuve è interessata a quello, L’inter (e mi viene da ridere…) a quell’altro, il Milan ha il tesoretto, la Roma sta visionando quel giocatore, a via così. Ma in un quadro di questo tipo quanto ci sarà di vero e quanto serve solo a riempire le pagine di siti e giornali e le trasmissioni TV? Mi chiedo anche perché la stampa fa finta di ignorare (in generale, tranne qualche mosca bianca) una situazione che è, dovrebbe almeno, essere di pubblico dominio. I rapporti degli “analyst” si trovano facilmente su internet, non sono segreti…
L’ultima… Ma se, in fondo non tutti i mali venissero per nuocere? Se per davvero la situazione imponesse una riduzione drastica, diciamo almeno sensibile, dei costi (stipendi e cartellini prima di tutto) non sarebbe, magari alla lunga, una cosa positiva che riporterebbe tutti con i piedi per terra? Non ne faccio una questione morale, non sono così ingenuo, ma semplicemente una banale considerazione finanziaria perché il calcio dei magnati sta sparendo e sarà sempre più business e nel business si deve fare profitto, non produrre perdite.
Mi rendo conto che sono solo riflessioni di un tifoso, che c’è probabilmente molto altro sotto di cui non sappiamo nulla e nemmeno possiamo sospettare. Che ci sono senz’altro menti superiori che avranno ben chiara la situazione e sapranno come affrontarla, ma sapete com’è… ci proviamo, nel nostro piccolo, visto che pare non interessi a nessun altro. Nonostante tutto sono certo che il calcio sarà in qualche modo salvato nonostante qualcuno profetizzi libri in tribunale qua e là. Non succederà perché questo sport ha una valenza sociale enorme. Provate ad immaginare milioni di tifosi, in momenti come questi dove abbiamo perso molte delle nostre certezze, dove in parecchi hanno il problema del lavoro, dove, di fatto, non possiamo avere rapporti sociale etc.. a cui togli l’ultima valvola di sfogo rimasta. Solo che non riesco ad immaginare in che modo e cosa succederà. Sono solo molto curioso di vedere cosa capiterà a campionato finito e mi aspetto parecchie sorprese. Non necessariamente negative. Non si può mai dire come sarà… l’anno che verrà…
PS: Mi sovviene anche che, per motivi che davvero non saprei spiegare, Elliot, pur con tutti i suoi difetti, non si è mai prestata ai “giochini” per riassettare i bilanci se non il prestare o prendere in prestito i giocatori (che è parte di una gestione normale). Nella gestione dell’AC Milan non abbiamo mai visto scambi “sospetti”, plusvalenze fittizie e sponsorizzazioni poco giustificabili. Forse, quando noi ci chiedevamo perché non farle autolimitandoci le possibilità di spesa sul mercato, ci sbagliavamo noi ed avevano ragione loro? Lo vedremo presto; nell’anno che verrà…
FORZA MILAN
Axel
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