Anche per la nostra squadra del cuore è finito un anno con luci ed ombre. La prima parte dell’anno da una parte ci ha regalato l’accesso alla CL dopo una lunga assenza ed un secondo posto ad un certo punto persino insperato, mentre dall’altra ha sancito i limiti della rosa ancora lontana da poter condurre un campionato di testa lottando fino in fondo.
Anche l’andata della stagione in corso è stata caratterizzata da cose buone e meno buone.
La crescita inaspettata di alcuni giocatori come Tonali, che da scommessa è diventato il perno centrale di riferimento, Kalulu, che si sta trasformando in un giocatore importante (e non capisco perché giochi così poco), lo stesso Calabria che, infortunio a parte, è in miglioramento costante, di Leao che sta letteralmente esplodendo facendo impazzire le difese avversarie per la sua capacità (forse unica nella nostra rosa oltre a Theo) di saltare i marcatori come birilli ed involarsi verso le porte avversarie (quando è in vena visto che manca ancora di costanza e letalità sotto porta). Di contro altri hanno deluso come Diaz, ad esempio, che dopo un avvio sorprendente si è spento (ma forse ha pagato il covid più di altri) o Theo e Saele che sembrano i lontani parenti di quelli della scorsa stagione.
Pioli che, se da una parte sta costruendo “una squadra” e di questo dovremmo dargli atto gestendo la stessa in un clima sereno e positivo dando ai giocatori sicurezza e tranquillità ed a volte con un gioco spumeggiante, dall’altra mostra i suoi limiti nell’incapacità di far giocare i ragazzi in modi diversi dal solito quando la forma latita o giochi contro un avversario che “ti aspetta” o di saper cambiare l’andamento delle partite quando le cose vanno storte con sostituzioni azzeccate (almeno quando le ha disponibili) e cambi di modulo in corsa.
La dirigenza che se da una parte ha azzeccato diverse scelte come, per l’appunto, Tonali sul quale avevamo tutti molti dubbi, la conferma di Tomori che si sta dimostrando un centrale di livello assoluto, l’aver pescato un portiere come IronMike che è riuscito a non fare rimpiangere il traditore (e non era certo facile…), dall’altra ne ha fatte altre quantomeno discutibili, vedi Ballo Tourè, Bakayoko e Pellegri o lo stesso Giroud. Puntare su un 35enne come punta centrale quando come alternativa hai solo Ibra (Pellegri non lo considero neppure) che, pur fuoriclasse che sia, ne ha 40 e dovrebbe essere utilizzato in ben altro modo si è dimostrato un errore pesante visto che il francese ha mostrato tutta la sua fragilità e, vista l’età, avrebbe dovuto essere messo in conto. La gestione dei rinnovi, vedi kessie, qualche dubbio lo lascia così come il non aver pensato, o non aver voluto pensare, che a gennaio per la coppa d’Africa ci mancheranno proprio Franck e Bennacer rimanendo a centrocampo solo con Tonali, Krunich e Bakka, in un momento topico della stagione. Anche a livello comunicativo, l’avere una società che si esprime in modo vellutato e raffinato, senza mai grida urli e schiamazzi, può far piacere (la classe non si inventa e Maldini & Co ne avrebbero a vagoni), dall’altra quando, ed è capitato spesso, siamo stati vittime di errori e soprusi ci saremmo aspettati atteggiamenti più decisi per proteggerci e non far sempre la figura di quelli più “coglioni” degli altri che si fanno andare bene tutto. La sensazione è che, essendo “giovani” per il ruolo che interpretano, siano allo stesso tempo anche inesperti (ma Paolino, mi permetto pur con tutta la stima che ho per lui, sembra anche un pò schiavo del suo personaggio) è questo ha un peso che, in alcuni frangenti, paghiamo.
Anche nello staff tecnico c’è evidentemente qualcosa di rivedere. Quando la squadra è in forma la condizione atletica è ottimale e permette al mister il suo gioco fisicamente dispendioso con profitto e risultati ma questo livello di forma riesce a durare per mezza stagione o poco più tanto che per due campionati di fila siamo partiti a spron battuto salvo poi spegnerci nella seconda parte (quest’anno pure prima…) e la frequenza degli infortuni ed i tempi di recupero sono, numeri alla mano, anomali rispetto a tutte le altre compagini della serie A e ci hanno costretto troppo spesso a scendere in campo con i giocatori contati e senza riserve in grado di garantire al mister alternative credibili.
Continuo con la proprietà… Gestire una società di calcio avendo come primo obiettivo la sostenibilità dei costi in teoria sarebbe cosa buona e giusta fatto salvo che, come dovrebbe essere in un mondo normale, valesse lo stesso principio per tutti. Ma siamo in Italia e così, mentre noi paghiamo il dazio della gestione oculata, gli altri si permettono di vincere campionati senza pagare (o quantomeno pagando in ritardo e sempre con l’acqua alla gola) stipendi, fornitori e creditori vari o con passivi di bilancio monstre (che almeno in teoria non sarebbero permessi) coperti con aumenti di capitale in parte a danno degli azionisti (ma la CONSOB dove stà?) senza che nessuno osi proferire parola (e senza contare quello che dai bilanci non fanno apparire). Da un colosso potente come Elliott mi sarei aspettato qualcosa di più sia come investimenti (almeno in prospettiva) che come peso politico che invece sembra non avere affatto in terra Italica.
Per finire… se da una parte dopo la sosta recupereremo gli infortunati e questo ci darà la possibilità di ritornare ad essere competitivi (tranne Kjaer e Pellegri che però non fa testo) da quell’altra sembra che in questo mercato arriverà, se arriverà, solo un centrale per sostituire lo sfortunato Simon che ne avrà fino a fine stagione. Cosa possiamo aspettarci? difficile prevedere ma se da una parte cerco di essere sempre positivo da quell’altra non voler vedere i lati oscuri sarebbe un voler chiudere gli occhi ad oltranza per “amor di patria”. Preferisco essere conscio che ci sono … Lights and Shadows… a Voi le considerazioni del caso…
FORZA MILAN
Axel
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