Milan-Roma e Venezia Milan. Due vittorie molto diverse tra loro.
contro i lupacchiotti Mourignesi una partita giocata sopraritmo, mettendo insieme qualità e quantità, dominata per 60 minuti su 77 (considerando solo la frazione giocata in 11 contro 11, dopo l’espulsione di Karsdorf non farebbe comunque testo…), arrivando sempre primi sul pallone, giocando in velocità e con precisione, facendo a fettine sottili la difesa giallorossa a piacimento. La partita di una squadra forte, conscia delle sue possibilità contro un’altra squadra supposta essere altrettanto forte. Per la cronaca… se in una partita subisci tre gol più un rigore sbagliato a partita ormai chiusa, due traverse, sei costretto a due espulsioni dal gioco dell’avversario, subisci almeno altre 6 o 7 occasioni da gol mentre di gol ne fai uno su una deviazione più fortuita che voluta, e di occasioni ne crei 3 in tutta la partita (a proposito, Maignan sempre più bravo…) è inutile che ti appelli all’arbitro frignando come un vitello al macello. Può pure essere che un rigore per i romanisti ci fosse ma ce ne sarebbe stato un altro anche per noi (su Krunich letteralmente travolto in area). I caragni del Mou, come mi scrive il nostro amico PADULA, assomigliano parecchio ai boffonchi dei vecchietti in contemplazione di un cantiere della metro e, come i suddetti, caro Mou, forse sarebbe ora di pensare seriamente alla pensione… e quello che è successo Domenica contro la Juve più scarsa degli ultimi 15 anni è solo la riprova.
Contro il Venezia invece la classica partita della squadra di vertice contro una “piccola” dove la differenza di qualità era sin troppo evidente. Partita tenuta in mano per larghi tratti senza mai forzare, quasi al risparmio, senza spendere troppe energie e dove il risultato finale non è mai stato in discussione. Quando abbiamo rischiato qualcosa è stato più per sufficienza nostra che perché l’avversario sia stato in grado di suo di metterci in difficoltà. La sensazione costante che avremmo potuto andare in porta quando volevamo.
Questo l’inizio d’anno del nostro Milan; incoraggiante. Sembra che con la sosta, nonostante le defezioni dovute alla coppa d’Africa ed al covid, sia ritornata quella condizione fisica che sembrava smarrita alla fine del girone d’andata ma che, in più, i nostri ragazzi abbiano preso consapevolezza delle loro possibilità facendo un altro step di crescita. Se sai giocare le partite dosando le forze in funzione dell’avversario che hai davanti, se ti permetti di tenere il pallone tra i piedi facendo correre gli altri, se ti giochi pure il lusso di prendere un giallo (Tonali) per saltare la partita successiva (contro lo Spezia) per essere sicuro di esserci quelle dopo contro Juve e Inter significa che sei sicuro del fatto tuo, anche se un centrocampo Bakka Krunch (a meno che Pioli non si inventi qualcosa di inaspettato…), anche se contro lo Spezia che non è il Liverpool, mi preoccupa il giusto. Se non è solo un’illusione dovuta ad un momento di forma particolare, quando Pioli, Maldini & Co, parlavano di migliorare quanto fatto l’anno scorso, credo intendessero questo o per lo meno anche questo. Se la squadra cresce anche in consapevolezza nei suoi mezzi non potrà che migliorare ulteriormente in futuro seguendo quel processo di crescita per tornare ai vertici che tutti noi auspicheremmo.
Tanto per capirci… le luci e le ombre di cui scrissi durante la sosta rimangono ed il momento della verità viene adesso. A cominciare da lunedì contro lo Spezia. Come ho detto, qualche preoccupazione per il centrocampo mi rimane nonostante, come ha sottolineato GIAN, il Bakka qualcosa sta finalmente mostrando. E, dopo lo Spezia, ancora di più, nelle partite seguenti contro Giuve e Inda. Queste tre partite diranno molto sulle nostre possibilità in questo campionato. Non dico si debba vincerlo a tutti i costi ma sarebbe bello almeno rompergli le scatole fino all’ultimo. Che se lo sudino… Poi, se … no, non lo dico… neanche se mi tortura Torquemada direttamente sul rogo dopo avermi iniettato in vena 4 dosi di siero della verità…
Finisco con un pensiero su Pioli e la società più in generale. Al di là di qualità e limiti, il mister sta dimostrando la capacità di far crescere i giocatori, a mio avviso un grande merito ma, se la società è stata così brava da individuare giovani di grande prospettiva come Tonali, Kalulu e Leao, (ma possiamo aggiungere anche Theo, Tomori e Maignan che hanno 2 o 3 anni in più ma che prima di arrivare qui erano semisconosciuti) ed il mister è stato altrettanto bravo da saperli valorizzare, se vogliamo davvero ritornare ai livelli che ci competono, devono essere altrettanto bravi a blindarli con rinnovi tempestivi. Scrissi che probabilmente Pioli era l’uomo giusto al momento giusto, che per carattere e modo di trattare i giocatori era la persona più adatta in questo momento storico. Il prossimo futuro dirà se possiamo togliere anche “al momento giusto”. Che il buon Stefanone sia semplicemente “l’uomo giusto”? Mi sto illudendo ? Come sempre a Voi la risposta…
PS: della sfida di stasera contro il Genoa per la qualificazione in coppa Italia non parlo nemmeno. Se giochiamo come sappiamo fare…
FORZA MILAN
Axel
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