Milan imparare dal passato per non ripetere gli stessi errori nel futuro

6125
Torneremo sul tetto del mondo! (Grazie ad Ali17 per l’ennesima creazione)

Buongiorno ragazzi. Prima di iniziare vorrei narrarvi la genesi di questo pezzo, inizialmente volevo fare un pezzo dal titolo: “Il calcio erà già fallito senza CoVId”, dove partendo dal celeberimmo “Caso Catania” e passando per Parma, Entella, Pro Piacenza e simili avrei dovuto dimostare come il sistema calcio era una nave in procinto di affondare. L’articolo sarebbe stato lungo, vi avrei annoiato e magari avrei fatto una fatica immane a scriverlo perchè c’è una marea di roba.
Cambio argomento e decido di scrivere sul come fosse necessario guardare al passato per capire gli errori e non commetterli mai più, quando all’improvviso arriva la bomba che fa saltare in aria tutti i piani.
Maldini all’Ansa dichiara: “Alcune considerazioni secondo me però vanno fatte. Il tecnico tedesco infatti, parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali sia dell’area sportiva che di quella tecnica, invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui, prima di imparare l’italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio”.

Un giovane Rangnick alle prese con il Gegenpressing

Capite bene che dopo una bomba del genere avrei dovuto riscrivere il pezzo, invece no.
Quella di Maldini non è altro che l’ennesimo errore da non commettere se vogliamo ritornare ad ad essere quanto meno una società di calcio e non un’impresa edilizia.
Ovviamente criticare Maldini è vista da molti come Lesa Maestra, ma prima di andare avanti io vorrei ricordare che la Santissima Trinità è composta da Baresi, dai Maldini e da Rivera in rigoroso ordine alfabetico.
Tuttavia l’uscita di Maldini a mezzo stampa è un errore madornale per diversi motivi il primo è che uscite del genere fanno capire all’allenatore attuale di esser stato già fatto fuori, con il conseguente proseguio della stagione nello “sticazzi”, in una rosa che senza Ibra andava a festeggiare compleanni a scopo ritardato o si faceva beccare in discoteca dopo un 5 a 0 con l’Atalanta. Maldini ha giustamente tirato l’acqua al suo mulino e io non gli tiro la croce addosso perchè l’ha fatto, ma mi aspetto da Maldini, in quanto Maldini, anteponga il bene del Milan a qualunque cosa incluso se stesso. Così non è stato è una dichiarazione del genere non è altro che sale sulle nostre ferite, me ne dispiaccio ma capisco che Maldini è un’icona Sacra, ma il Maldini Dirigente deve ancora mangiare molto pane duro per diventare il dirigente che tutti noi vorremmo.
Sia chiaro il mio non è un attacco a Maldini, ma le mie aspettative su di lui sono sempre state altissime, è come se comprassi una 360 Modena e mi andasse a 220km/h in rettilineo, dovrei essere soddisfatto perchè fa i 220km/h in rettilineo o incazzato perchè non fa i 360km/h che mi aspettavo?
Maldini, come Boban sono soltanto due pezzi del puzzle ma la responsabilità di questo schifo e questo sfracelo ha solo un nome: Ivan Gazidis.
Gestire una società non è semplice come mantenere viva una pianta dietro una scrivania, ma dal World Best Ceo e da colui che ha fatto fatturare l’Arsenal cifre iperboliche mi aspettavo qualcosa di più, invece solo mosse sbagliate su ogni fronte e deleterie che già conoscete a memoria e che non c’è nemmeno bisogno che vi ripeta.
Un amministratore delegato che non ha la minima idea di cosa stia facendo, che rende il Milan una polvieriera a cielo aperto è inconcepibile. So che anche lui avrà i suoi difensori perchè ” Povero Aivan lui non speak Italian e non sa suonare mandolino”, ma qui stiamo parlando di un AD che ha portato 0 sponsor, preso in giro i tifosi sulla partecipazione all’Europa League, fatto saltare il polverone a marzo 2019 che ci è costata la stagione, non ha ridotto gli stipendi di un euro accordandosi con giocatori in maniera privata come successo all’Arsenal e cosi vià.
Un Amministratore Delegato che ha fini sportivi prende le parti in causa, ne parla a quattro occhi con i diretti interessati e non fa trapelare nulla. Perchè queste continue faide a mezzo stampa non fanno altro che indebolire la società, che agli occhi esterni viene visto come uno squallido lupanare con cui è meglio non avere a che fare, mentre chi fa già parte della società pensa e fa quello che gli pare, tanto è vero che ci è voluto Ibra per dare un po’ di vitalità a questa squadra di pippe senza gloria.

Concludo che il “The Marshall Trophy” che viene vinto da Atalanta 5 – Milan 0. Competizione completamente dominata dai bergamaschi con percentuali bulgare.
Complimenti ai giocatori rossoneri che sono entrati nella storia dal lato sbagliato.
Grazie a tutti per aver partecipato e assegnato il primo trofeo nazionale e probabilmente l’unico che i nostri eroi vinceranno in carriera. Tenetevi forte, ll premio Sconcerto e il Premio Oliveira stanno per arrivare!

D.Raine

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Manchester il trionfo tra i trionfi! Atene la conclusione di un ciclo straordinario e metafora della vita da casciavit. Il Milan sarà sempre dei proprio tifosi e senza di esso non è nulla. Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo ai nostri avversari.