Milanisti di titanio che vestono de Fonseca

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Eccolo qui l’epilogo della stagione, non poteva che finire con un pareggio, contro l’ultima in classifica, rimontati e con 3 gol presi, con tutti felici e contenti come se nulla fosse. Festeggiamenti, video, abbracci e tanti sorrisi. L’esatto filmino che si vuol far passare agli occhi di tutti i tifosi, il sentimentalismo, che però per primi i nostri proprietari non sanno nemmeno cosa sia. In realtà si tratta di mediocrità, perchè ormai siamo ridotti a festeggiare traguardi minimi come se fossero dei trionfi. Il secondo posto rimane sempre un secondo posto, se poi è a 20 punti dalla prima, qualsiasi essa sia, non può essere un risultato soddisfacente per il Milan. Gli addii di Giroud e Kjaer saranno letali in termini di esperienza e di carisma, è stato giusto salutarli ed onorarli ma purtroppo è il concetto del “volemose tutti bene” che non regge più in questo Milan. La colpa di questo appiattimento verso il basso è tutto della proprietà, della dirigenza con la complicità della comunicazione rossonera sempre pronta a difendere il comandante di turno.

D’altronde quando un’intera sala stampa omaggia l’allenatore partente con magliette celebrative, abbracci e lacrime, non si tratta di sentimenti ma solo di opportunità. Come dice sempre Gian, questa sala stampa è stata allenata, supportata e nutrita dagli “spifferi” dello spogliatoio e chissà da dove arrivavano queste voci. Storicamente non si è mai visto prima un endorsement così unito, compatto con allenatore e società. Il Dottor Furlani adorato e mai criticato, con il quale non si perde occasione per scattarsi un bel selfie e ci fanno anche leggere, dalla penna di giornalisti di MilanNews, che si tratta di un rossonero di titanio. Però probabilmente ha raggiunto i 1670°C di temperatura e si è fuso. Perchè i milanisti sono un’altra cosa. Giornalisti che scomodano testi di canzoni per suonare il violino sul Titanic rossonero che affonda lentamente verso le ambizioni dell’Udinese. Ma io li capisco, questi giovani che possono seguire il Milan senza spendere un euro, avere contatti con i giocatori, società e con i tifosi, figuratevi voi se hanno il coraggio di raccontare e dire come stanno le cose. Meglio stare sempre dalla parte giusta che trovarsi, come noi, dalla parte di quelli che vengono costantemente tacciati di anti-milanismo. Tifosi da tastiera, sicuramente, visto che non ci viene fornito altra visibilità. Ma come mai non c’è più spazio per Gianclint sulle pagine web? Come mai non viene dato mai spazio ad un pensiero diverso sui vostri canali? Chi c’era nella famosa call su Twitch con la società? Perchè non raccontate per bene a tutti i tifosi chi erano i selezionati e cosa vi siete detti…proprio gli stessi che oggi incensano Pioli e si sono tenuti sempre ben lontani da raccontare ai tifosi che ci sono stati contatti con Conte che però “qualcuno” ha poi cambiato idea e che la famosa e tanto ventilata unione di intenti del GLI, non c’è mai stata sul nome dell’allenatore. Sia chiaro, la virata su Conte l’ha fatta solo per i suoi interessi, non per il Milan, nè per l’ingaggio e per le favole che ci racconteranno. Conte al Milan sarebbe venuto anche a piedi e non avrebbe mai preso più di 7M€ l’anno, bonus inclusi. I titani si sono tenuti lontani da raccontare la verità anche sugli infortuni e l’assoluta mancanza di provvedimenti da parte della società (prima ventilata ma poi abbandonata per non infastidire il loro coach) che, inoltre, aveva anche stretto un patto con Pioli (post Roma-Milan) anche sull’esonero/non esonero. Con tanto di saluto istituzionale allo stadio, come se un anno fa non fosse successo nulla a qualcun altro…Questi sono i milanisti di titanio portati sul palmo della mano che avvelenano i pozzi, non noi.

Nelle ultime settimane, i social sono pieni di geni che riescono anche ad accusarci di essere noi gli artefici dell’esonero di Pioli. Ringraziamo per l’importanza che ci date ma rassicuro tutti, se avessimo deciso noi, Pioli sarebbe stato silurato più di un anno fa. Quando voi cantavate “Pioli is on fire” e prendevamo 5 gol con il Sassuolo, in casa. Io personalmente non accetto il cambio Pioli/Fonseca non per il portoghese e nemmeno perchè sovrastimo il genio di Parma. Contesto la scelta e posso farlo. Da tifoso, utente e parte del Milan. Non contesto l’uomo, l’allenatore in sè, contesto l’idea di mediocrità di pensiero che si cela dietro a questa scelta. Come Lopetegui, come gli altri nomi usciti, come Pioli cinque anni fa. I profili sono sempre gli stessi. Mediocri. Perchè la storia che stanno facendo girare, ovvero che anche Pioli arrivò tra lo scetticismo generale ma poi siamo arrivati ad oggi, è una cazzata pazzesca. Pioli arrivò tra lo scetticismo perchè era scarso e fino a febbraio del 2020, stava dimostrando chiaramente di essere quella roba mediocre lì, poi ci è voluta una pandemia per aiutarlo a raggiungere uno scudetto. Il famoso “ciclo” Pioli tanto decantato non esiste. Non esiste per chi contempla la vittoria o, almeno, la partecipazione alle competizioni. Noi dal post scudetto non abbiamo nemmeno partecipato, fuori da tutto, con mesi di anticipo. I cicli sono fatti di vittorie, non di piazzamenti. Negare questa cosa è come pensare che Calhanoglu sia arrivato all’inter per un’intuizione di Marotta e non perchè, il povero Eriksen ha rischiato la pelle seriamente nel 2021. Eppure oggi si parla della grandezza del turco e non della casualità per la quale arrivò lì. Idem Pioli. Idem sarà per Fonseca, perchè ti dice culo una volta, non sempre. L’unico ciclo imputabile a Pioli è quello relativo ai derby persi, un bel ciclo che non potrà essere eguagliato in tempi brevi. Anche perchè, il giorno che Fonseca, o chi per lui, strapperà un pareggino ad un derby, vedrete i peana a comando, che partiranno. Una società di contabili, dalle scarse conoscenze calcistiche pensa che basti sguinzagliare la fanfara per gettare fumo negli occhi. Gli stessi che ci dicono che il Milan ha speso 150M negli ultimi mercati. Verissimo, spesi però per arrivare quinti e secondi a 20 punti dalla vetta. “Eh ma non si può sempre vincere…”, solo che anche prima degli Americans, in 14 anni, 2 scudetti e una Supercoppa Italiana, diciamo che il mio concetto di “sempre” è un pò diverso. Gli stessi che perculano i tifosi su pagine FB che, a detta loro, chiedono i campioni ma nessuno ha mai chiesto follie per Mbappè, ma il tifoso chiede solo di fare le cose normali per provare a vincere. Gli stessi che ci ripetono da anni che l’inter è tecnicamente fallita ma, guarda caso, sono sempre lì a lottare per vincere qualcosa. In 14 anni, 3 scudetti, 1 Champions, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Mondiale per Club. Anche su questo argomento, presto i nodi verranno al pettine, perchè non ci saranno più scuse, se Oaktree seguirà una strada diversa da quella del magnifico duo RedBird/Elliott, non ci saranno più favolette da raccontare su bilanci e su stadi da costruire. Racconti su fondi speculativi che pensano ai bilanci per il “bene” della continuità aziendale, storie su GLI che sono meglio di professionisti che conoscono il calcio. Potrete mandare il muezzin in tutte le televisioni locali, potrete fare decine di post tramite i vostri gruppi “ombra” su FB, tutti a raccontare che l’inter è sul baratro ma poi l’albo d’oro parlerà, senza appello. Sempre. Pensate, inoltre, che, alla nostra proprietà, non frega talmente un cazzo del Milan che, in una situazione come quella attuale, dovrebbe fare un casino epocale per scoperchiare il vaso di Pandora sull’inter, un pò come fecero loro nel 2006 con la juve, tirando poi anche noi in mezzo. Invece noi amiamo la competitivà della Serie A e non vogliamo minare le basi della competizione. Altra cazzata di chi non ha intenzione di vincere ma di traccheggiare fino alla costruzione dello stadio e una rivendita che porterà dividendi ai loro investitori. Nel frattempo, però, lo stadio nuovo andrà riempito. Le magliette andranno vendute anche in Italia e con i secondi posti, a naso, mi sembra dura.

I milanisti di titanio che sono incoronati per le loro gesta, sono gli stessi che, nonostante la possibilità, preferiscono pagare un allenatore meno del precedente. Ma ci rendiamo conto che Italiano al Torino prende 2M€ l’anno? I milanisti di titanio che mandano la velina con la rassicurazione di un mercato “importante” e oculato, per loro serve puntellare, non stravolgere. Adesso la nuova hit è “il potere di spesa come nessuno in Italia”. Ebbene si, non avete capito un cazzo ancora una volta. Serve quella cosa che voi non riuscite proprio a capire perchè siete abituati a sedervi in certi salotti a bullarvi del vostro handicap a golf. Non serve spendere 100M€ per 5 giocatori da 20M€, dei quali, se va bene, ne peschi uno buono. Avere i soldi e saperli spendere, sono due cose molto, ma molto diverse. Serve costruire una società forte che aiuti e difenda l’allenatore scelto e non lo usi come un parafulmine. Un allenatore che, a sua volta, si affidi a giocatori pronti e di mentalità, in grado di capire la differenza tra festeggiare un pareggio con la Salernitana e una vittoria in finale di Champions. A no scusate, esempio stupido, a loro va meglio uscire prima, perchè in quel caso, sono tutti felici e contenti…con tanti incassi e dividendi per tutti.

FORZA MILAN

Johnson

 

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"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.