Milanisti Olimpici

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Lo confesso candidamente: in questo periodo sto seguendo molto più le Olimpiadi giapponesi che il precampionato del Milan. Un po’ perché, come l’amico Larry, col passare degli anni mi sono totalmente disamorato e stufato del calcio delle amichevoli estive, un po’ perché i Giochi Olimpici sono sempre un super eventone, in cui appassionarsi a sport improbabili solo per qualche ora. E il fatto di aver dovuto aspettare un anno in più dopo Rio ha reso queste due settimane ancora più goduriose.

Per completezza di informazione, c’è da dire che due giocatori del Milan hanno partecipato al torneo olimpico di calcio, riservato come sempre alle rappresentative under 23: Pierre Kalulu nella Francia malamente umiliata dal Giappone e uscita anzitempo dalla competizione. E il Presidente Frank Kessiè come fuoriquota della selezione ivoriana, che è uscita contro la Spagna ai supplementari e in cui il nostro portacolori si è reso protagonista anche di un golasso contro l’Arabia Saudita. Da sottolineare come il centrocampista, per fortuna, eviterà di fare delle extra vacanze e si recherà a Milanello a stretto giro. Speriamo che approfitti anche per firmare l’agognato rinnovo di contratto.

Una volta precisato quanto sopra, vi propongo per questo sabato agostano un giochino davvero scemo ma spero divertente.

Un paralello tra alcuni giocatori del Milan e alcuni protagonisti azzurri dell’Olimpiade.

ALERT: niente di serio, è solo cazzeggio estivo!

IBRAHIMOVIC – VANESSA FERRARI

Vecchi (a livello sportivo), dati per bolliti, sempre rotti, doloranti in ogni dove… ma capaci di stupire regalando singole prestazioni maiuscole e guidando la propria squadra con piglio da veterani/e, facendo da faro per il movimento e da esempio agonistico per chi si approccia alla disciplina. Il tutto nonostante il loro caratterino non certo facile

THEO HERNANDEZ – MARCELL JACOBS

Serve anche spiegarla? Ecco, esatto, non è solo per i tatuaggi. Daje Theone imita il grande Marcello solcando quella fascia (lunga 100 metri, sarà un caso? Io non credo) e facendo a brandelli le difese avversarie

KESSIE – GANNA

Talento, leadership, capacità di trascinare gli altri: quando a tirare lì davanti si mettono questi due non ce n’è più per nessuno. Quando Filippo da Verbania si mette davanti al quartetto azzurro gli strappi sono devastanti per gli avversari, così come quando Franchino passa alla modalità carrarmato lì in mezzo al campo

KJAER – PALTRINIERI

Capitani dentro, sembrano sempre sul punto di dover mollare per ragioni indipendenti da loro. Che siano fisiche, anagrafiche o eventi esterni negativi e imprevedibili. Ma loro rimangono sempre sul pezzo e grazie al talento ma soprattutto a una forza morale infinita, riescono sempre a portare a casa il risultato. Anche quando sembra impossibile, e forse lo è. Per tutti ma non per loro.

CALABRIA – DELL’AQUILA

Di solito non li considera nessuno ma così “de botto senza senso” (cit.) si scoprono importanti anzi fondamentali nella propria disciplina o nel proprio ruolo. Stavo per scrivere nel loro piccolo ma poi mi sono reso conto di quanto sarebbe suonata male come espressione per questi due campion(cini)

LEAO – CHAMIZO

Le eterne promesse, i fenomeni annunciati fin da tenera età. Ma che quando arriva il dunque, il momento di fare il salto di qualità per passare alla gloria, si sciolgono come neve al sole. Entrambi avranno ancora tempo e modo di recuperare. Ma per entrambi le chance sprecate inziano a diventare tante e le delusioni difficili da somatizzare

GIROUD – TAMBERI

Come Oliviero nostro si arrampica in aria per incornare i palloni, e ne abbiamo avuto un succulento assagio in quel di Nizza una settimana fa, Gianmarco vola al di là delle asticelle per competere con i migliori saltatori del mondo

A voi vengono in mente altri paralleli arditi, sempre con i cinque cerchi come sfondo? Ovviamente vale anche con atleti di altre nazioni: lo scopo è semplicemente quello di chiacchierare di Milan, di Olimpiadi e di Sport.

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

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Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!