Napule è mille paure

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Finalmente è finita questa ennesima, superflua e dannosa pausa per le nazionali che come da copione ha restituito ai club, tra infortunati e contagiati, il solito carico di cocci da rimettere in sesto alla bene e meglio. A noi è andata tutto sommato benino se pensiamo che il solo Leao torna da infortunato e indisponibile, si spera per poco visto che al netto dell’incostanza si stava esprimendo su buoni livelli con punte di brillantezza assoluta.
Per fortuna i nostri avversari di domenica sera all’ombra del Vesuvio dovranno rinunciare a qualche pedina niente male, come ad esempio il giovane Osimhen che tanto ha impressionato nelle sue prime uscite.

Il titolo del pezzo è volutamente esagerato, tuttavia è proprio il caso di prendere molto seriamente la trasferta per diversi motivi. Innanzitutto, il San Paolo storicamente è per noi un campo abbastanza difficile, certo negli ultimi due lustri abbiamo avuto quasi sempre una squadra di merda ma comunque anche in tempi migliori mi ricordo diversi rovesci nonostante non manchino ricordi dolci, e sapete tutti a cosa mi riferisco. C’è il fatto che il Milan visto nelle ultime partite non è il migliore visto negli ultimi mesi, con tutte le considerazioni del caso sull’immane sfiga avuta con i veronesi. C’è la forza dell’avversario, che se non è la squadra più attrezzata per portare a casa il campionato poco ci manca, ricca di qualità e fisicità in tutti i reparti e qualche top player assoluto; non sono ancora una macchina perfetta e c’è da sperare che non arrivino mai a diventarlo altrimenti sono guai per tutti, non a caso hanno solo tre punti meno di noi con una partita persa a tavolino. Con una battuta perfida si potrebbe confidare nel buon vecchio cuore rossonero Rino perché gli azzurri non diventino una Lamborghini Diablo, anche se sul Gattuso allenatore in qualche modo il giudizio è ancora sospeso ma qualcosa di buono si può dire, pur con qualche riserva. Chissà se la sua esperienza a Napoli possa essere l’occasione per una sua definitiva consacrazione in questo ruolo. Ci sarebbe poi Boneralabandiera in panchina, ma preferisco non pensarci, limitarmi a sottoscrivere parola per parola quanto scritto ieri da Larry e dare per assodato il fatto che l’allenatore sarà a tutti gli effetti Ibra, altrimenti vomito.
Insomma, quello che ci attende è probabilmente l’impegno più duro da inizio stagione, e per sfangarla ci vorrà un Milan compatto e brillante nel collettivo prima ancora che nei singoli. Bisognerà muoversi da squadra per fronteggiare la qualità partenopea dal centrocampo in su e per mettere in difficoltà la loro ottima retroguardia, e la nostra arma più pericolosa per far male potrebbe essere rappresentata dal binario di sinistra grazie all’intesa naturale tra Rebic e Theo; il secondo tempo con il Verona ha dimostrato una volta di più quanto la presenza di Ante sia benefica per il terzino francese. Interessante sarà soprattutto il duello in mezzo al campo dove probabilmente si deciderà la partita, come spesso capita, e dove ritroveremo la vecchia conoscenza Bakayoko in tutta la sua straripanza fisica e tattica; vediamo se Kessie sarà in grado di confermare i progressi degli ultimi mesi e reggere l’urto contro un avversario di questo calibro che può giocarsela con le sue stesse armi. Sarà come sempre molto importante il compito di collante tra centrocampo ed attacco del turco, augurandoci che torni in palla come qualche settimana fa e che non sia distratto dalla presunta, ennesima telenovela sul rinnovo del contratto, argomento che mi appassiona un po’ meno del rimpasto di governo.

Molto semplicemente sono convinto che la società, se pensa di rinnovare Hakan, farà o abbia già fatto una proposta ben precisa e che lo stile di trattativa sarà alla Calvin Candie con il Dr. Schulz: prendere o lasciare, fatto salvo che non credo minimamente ai 5-7-10-25 milioni che il giocatore chiede perché ci sono dietro l’Inter, la Juve, il Manchester, il Real Madrid, il Barcellona, il Brasile o i Los Angeles Lakers di turno pronte a coprirlo d’oro. Dai su non scherziamo. E anche dovesse essere, francamente, che vada, non mi strapperei certo i capelli che peraltro non ho.
Anche il rimprovero verso la società di non rinnovarlo prima lo capisco poco, posso capirlo su Donnarumma ma in questo caso no: onestamente, qualcuno prima di Luglio si è mai minimamente posto il problema della scadenza del contratto di Çalhanoğlu? Certo poi ha fatto tre mesi da grande giocatore, ma da qui ad avere il terrore che la Juve ce lo porti via a zero francamente ce ne passa, tra l’altro vorrei vederlo nel puttanaio che è la Juve attuale. Posizione come sempre opinabile naturalmente, ci saranno tantissimi suoi tifosi che non si capacitano che possa andar via a zero, ma personalmente non ne conosco neanche uno e comunque non sono tra questi.

Tuco

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Vedere Gullit e Donadoni fare polpette del Napoli a San Siro mi ha fatto innamorare del Milan, vedere Marco Van Basten segnare il gol più assurdo della storia mi ha fatto capire che il calcio può essere anche arte, vedere Buffon a gambe all'aria un attimo prima di trionfare in finale di Champions sui nemici di sempre ha dato un senso alla mia vita di tifoso rossonero