Non abbiamo fatto niente

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Il bello dell’essere tifosi di calcio è che si può dire tutto e il contrario di tutto a distanza di pochi mesi, scannarsi su chi deve giocare terzino o fantasista, sugli acquisti che servirebbero o non servirebbero alla tua squadra, sulla competenza di quell’allenatore o di quel dirigente; perché alla fine per noi è tutto passione e divertimento, anche nei momenti più neri.
Pensiamo alle imprecazioni e discussioni sulla Suso-dipendenza, sulla mediocrità delle guide tecniche e sul casino societario che hanno animato le nostre giornate da Agosto 2019 fino al lockdown forzato. Improvvisamente, nel giro di due mesi, una serie di prestazioni scintillanti ci hanno catapultato in una dimensione parallela in cui la nostra squadra del cuore non solo vince e gioca un buon calcio, ma stravince e travolge qualsiasi avversario o quasi. Peccato davvero che sia finita. 

Vado a memoria e potrei sbagliare, ma credo che fosse dai primi anni novanta che non vedevo qualcosa di simile, quantomeno nei numeri: 12 partite senza sconfitte, 9 vittorie e 3 pareggi, 35 gol fatti e 12 subiti. Il mini-campionato Giugno-Agosto ci ha visti trionfare con tre punti sull’Atalanta e con dieci sulla Juve, relegata in zona Europa League. Quanto sarebbe bello vedere un vero campionato finire così? Quanto dovremo aspettare ancora?
La realtà dice che anche quest’anno, nonostante questa incredibile metamorfosi estiva dei nostri eroi, siamo qua a prepararci ai preliminari di Europa League come durante l’estate del fantasma cinese. Pur avendo tifato spudoratamente Napoli in finale di Coppa Italia, ci è andata francamente anche di sfiga che non l’abbiano vinta i carcerati, e gli aiutini alla Roma hanno completato l’opera per impedirci di accedere direttamente ai gironi. Non ho mai creduto all’ultimissima speranza che i giallorossi vincessero la competizione in corso, infatti sono stati eliminati subito dal Siviglia.
Qualche insidia a livello di possibili avversari blasonati non manca, ma se la squadra dovesse esprimersi sugli standard degli ultimi due mesi avremmo poco da temere. Pur nel tiepidino entusiasmo che suscita il giocare la competizione continentale di seconda fascia, è comunque importante giocarla, possibilmente bene e con l’obiettivo di andare fino in fondo.
Giocare tre competizioni ad un buon livello, che per il sottoscritto significa puntare ai primi quattro posti in campionato e giocare per vincere le altre due, richiede che chi di dovere non si faccia abbagliare da quanto fatto e dal clima da mulino bianco che si respira dal giorno del rinnovo del Mister. Occorre che la dirigenza e il tecnico abbiano ben chiare le cose da fare per consolidare il buono, scrostare il marcio residuo e di conseguenza crescere ulteriormente. Come dice sempre Padre Pioli “Non abbiamo fatto niente”! 

grazie raga, tutto merito vostro….

Rinnovare Ibra mi sembra d’obbligo (sempre che non chieda tipo 15 milioni): la buona squadra che abbiamo visto sembra una diretta conseguenza dell’arrivo di Zlatan, si è confermato il campione che è sempre stato e ha prodotto quell’effetto moltiplicatore che solo i fuoriclasse sanno portare in un gruppo, spingendo a migliorare i compagni; se Calabria diventa un terzino quasi dignitoso significa che quest’uomo è capace di tutto. Sarà vecchio e l’orizzonte temporale è giocoforza limitato, ma per l’immediato futuro abbiamo tremendamente bisogno di lui.
Sarà più complicato individuare e acquisire gli elementi giusti per sistemare la rosa: in difesa la priorità è la fascia destra, i Theo Hernandez non crescono sugli alberi ma qualcosa bisogna fare; Conti è fuori dai giochi, Calabria è Calabria e Pino come terzino titolare non lo vedo benissimo. Anche al centro qualcuno di affidabile bisogna prenderlo, Gabbia mi piace ma serve un’alternativa esperta a Kjaer/Romagnoli, gradirei non vedere più Musacchio ma sarà difficile liberarsene.
A centrocampo la soluzione ideale sarebbe riuscire a vendere decentemente Paquetà e prendere un centrale anche non trascendentale ma esperto e fisicamente integro che dia garanzie in assenza di uno dei titolari. A proposito: ciao Lucas, è stato lento finché è durato, non mi mancherai neanche un po’.
Stesso discorso per il reparto avanzato, che comprende mezze punte, esterni e punte vere e proprie: ne giocano quattro alla volta e, con l’addio di Bonaventura e quello eventuale di Paquetà, come alternativa a quelli che bene o male sono stati i titolari nell’ultimo periodo rimane il solo Leao, giocatore dal buon potenziale ma ancora difficile da decifrare completamente, assodato che coloro i quali parlano di “nuovo Weah” dopo il bel primo tempo col Cagliari non sanno di cosa parlano. Servono almeno due acquisti, una punta di mestiere per far tirare il fiato a Ibra quando ne avrà voglia  (forse mai) e un esterno destro, possibilmente che possa fare il titolare con Castillejo accettabile alternativa e non viceversa. 

Indovinando altri 3-4 acquisti in stile Theo-Bennacer-Rebic, forse, si può sperare di competere per i primi quattro posti fin da subito e fare bella figura in Europa, a condizione ovviamente di partire bene e senza handicap come capitato regolarmente nelle ultime stagioni.
Certo, bisogna che il Rag. Gaz e i Rag. Elliot mettano a disposizione le risorse per farlo….e qua si apre un mondo.

Tuco

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Vedere Gullit e Donadoni fare polpette del Napoli a San Siro mi ha fatto innamorare del Milan, vedere Marco Van Basten segnare il gol più assurdo della storia mi ha fatto capire che il calcio può essere anche arte, vedere Buffon a gambe all'aria un attimo prima di trionfare in finale di Champions sui nemici di sempre ha dato un senso alla mia vita di tifoso rossonero