Non ci siamo

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Oramai il Mondiale sta diventando un pallido ricordo, una parentesi antipatica nel mezzo di una stagione assurda e balorda. Sembrava che il momento del nostro Milan non dovesse mai arrivare, invece il tempo ha corso inesorabilmente e stasera siamo già alla terza partita dei ragazzi.
Ma prima di pensare a questa sera guardiamo un attimo indietro e parliamo di Salerno e della partita con la Roma. Personalmente ho avuto una grande fortuna a non dover scrivere subito perché altrimenti preso dalla delusione non avrei saputo mettere assieme cinque righe di senso compiuto. Ora sbollita la mia delusione proviamo a riflettere su quello che ho visto e non visto.
Voi conoscete la mia venerazione per il Milan di Sacchi, una squadra che mi ha folgorato nella mia adolescenza e che ne porto ancora i tratti nel pensare e nel vedere il calcio.
Io ho sempre sostenuto che il Milan attuale come filosofia di gioco si rifaccia molto alle idee del tecnico di Fusignano, (se avete voglia di approfondire vi lascio il link di un mio vecchio articolo) con le debite proporzioni tecniche perché nella nostra epoca quella squadra per motivi politici ed economici non esisterebbe. Senza scomodare i vari fuoriclasse di quel tempo vi faccio un esempio banale: ma con il mercato attuale un giocatore come Filippo Galli quanto varrebbe? Lascio a voi la risposta.

“Possiamo fare meglio, sappiamo quanto sia importante sbloccare le partite, siamo tra le squadre che segnano di più ad inizio gara, continuo a pensare che sia importante continuare a creare tante occasioni da gol. Per la qualità dei miei giocatori qualche gol in più bisogna segnarlo” (Pioli dopo Salernitana – Milan)

Guardando la partita con la Salernitana e la Roma questa filosofia mi è sembrata ancora viva perché a Salerno abbiamo giocato un primo tempo incredibile, occupando il campo, pressando, riconquistando palla, segnando due gol in quindici minuti e sbagliando una montagna di gol che avrebbero permesso di vivere senza patemi d’animo gli ultimi minuti della partita, perché ora con i maxi recuperi che vanno di moda, subire un gol all’84 minuto equivale altri quindici minuti di partita.
Ma per fare quel gioco veloce, di qualità, intenso, dimostrato per molti minuti a Salerno e anche con la Roma (squadra odiosa negli atteggiamenti come il suo allenatore, a proposito caro Josè siamo stati Noi fortunati che non hai accettato la nostra panchina) lo devi fare per tutta la partita, perché non appena iniziamo a concedere campo, facciamo arrivare i nostri avversari in area, noi andiamo in difficoltà perché non sappiamo gestire quella fase di gioco di non comando. Noi siamo una squadra costruita per attaccare e la nostra fase difensiva risulta migliore ed efficacie nella metà campo offensiva, dove pressiamo occupiamo gli spazi meravigliosamente bene, e molte volte recuperiamo palla in modo quasi automatico. In questa fase noi siamo già una squadra di buon livello europeo. Come diceva il buon Sacchi questo gioco devi essere in grado di farlo per tutta la partita, perché non appena il nostro livello qualitativo di gioco scende, l’attenzione e la cattiveria agonistica non è più come ad inizio partita iniziano i dolori, perché iniziamo a portarli dentro la nostra metà campo, nella trequarti e poi addirittura dentro la nostra area, e li vengono fuori i nostri difetti e diventiamo vulnerabili e contro la Salernitana e la Roma questo si è evidenziato in maniera palese. Due squadre oramai rassegnate ad una sconfitta netta e chiara, le abbiamo dato motivo di crederci. Con i granata campani ci è andata di lusso, con i lupacchiotti capitolini no, e abbiamo lasciato sul campo due punti importantissimi per la classifica, che assieme a quelli di Cremona pesano molto.
E noi quando ci abbassiamo così tanto, non avendo la capacità di difendere in quella porzione di campo, state certi che prima o poi il gol lo fanno, perché quando inizi ad andare sottopressione basta una scalata fatta male, un errore di valutazione, un fallo ingenuo, una disattenzione per subire gol. E quest’anno è una nostra costante. Non dimentichiamo la prima di campionato al 13 agosto, nell’euforia dei Pioli is on fire, abbiamo preso gol dopo quasi due minuti da Becao di testa perché c’è stata una dormita colossale.
Quindi è un vizio mai risolto che ci trasciniamo da molto tempo, nel derby dopo il 3-1 ci siamo abbassati concedendo il gol a Dzeko su una scalata fatta male da Calabria preso in mezzo e anche lì con i cugini morti e sepolti bastava poco per fare il quarto invece abbiamo iniziato ad attendere e li abbiamo rivitalizzati, e a momenti ci costa la vittoria nel derby.
Poi i ragazzi hanno carattere, voglia e molte volte sono riusciti a risolvere la situazione, però è inutile girarci attorno così non va proprio. E se vogliamo ambire a vincere questo problema va risolto. La Juve che è stata vomitevole per tre mesi dopo aver perso con noi, ha infilato 8 vittorie di fila senza subire gol e ci ha raggiunto, non dimentichiamo che era a meno 8 da noi.

Il noto giornalista Gianni Brera consiglia ai rossoneri di attendere i palleggiatori avversari e di colpirli in contropiede. Sacchi e i suoi ragazzi hanno un altro piano di partita “Mister, domani li attacchiamo dal primo minuto e fin tanto che abbiamo energia. (R. Gullit prima di Milan –Steaua)

Quindi per farla breve o riusciamo a fare questo step di crescita quindi giochiamo con l’intensità di Sacchiana memoria dove fatto il secondo si va alla ricerca del terzo gol e così via, altrimenti nella gestione del risultato rischiamo di combinare guai. Visto che però non siamo in grado di fare 90 minuti così per tutta una serie di motivi anche fisiologici dobbiamo continuare a giocare come sappiamo e con la nostra identità e personalità anche quando abbiamo dei momenti di difficoltà che lungo una partita ci possono stare perché sono normali, e non dobbiamo snaturarci, come contro la Roma domenica sera, perché in quella situazione quando siamo attaccati io ho un senso di vulnerabilità e di debolezza totale.
Anche perché giocando con un vantaggio sempre così risicato fai fatica e sei sempre esposto a rischi e a brutte figure. Io sarò molto esigente perché a distanza di quasi quarant’anni ho ancora negli occhi quel modo di giocare, a me piacerebbe vedere quella mentalità, perché se fai il 2-0 come contro la Roma, ti accontenti inizi ad indietreggiare, a portarli dentro l’area, fanno un gol casuale li rivitalizzi ti esponi a figure antipatiche. E questo modo di giocare sta iniziando a non funzionare in Italia figuriamoci in Europa dove sembra tutto un altro sport.
Ora io al mister sono grato, mi ha fatto vincere uno scudetto storico, incredibile per certi versi, e sarò sempre dalla sua parte però caro Stefano proprio perché tu sei l’allenatore del Milan e io un povero scribacchino se vogliamo continuare a vincere questa cosa bisogna risolverla e sono sicuro che sai anche come farlo. So che io sono esigente ma per vincere quella è la strada soprattutto a livello europeo. Vi ho tralasciato il discorso mercato perché aspetto fine mese per dirvi la mia opinione, anche se in tutta questa confusione molte colpe sono anche loro, perché il mercato estivo non sta dando i suoi frutti, e qui ci metto il cambio di proprietà che ha portato Maldini a prendere dei giovani di sicuro avvenire ma non ancora pronti, “danneggiando” Pioli, che se devo dirla tutta ultimamente lo vedo un po’ più nervoso del solito, sintomo che qualcosa dentro Milanello non fili lisci come prima, in primis la gestione degli infortuni e la storia dei rinnovi.
Stasera siamo di nuovo in campo, partita non semplice per molti aspetti, tecnici, mentali e morali. servirebbe una vittoria larga per dare nuova linfa alla squadra. Purtroppo il turnover sarà risicato perchè purtroppo siamo sempre alle prese con una montagna d’infortuni ed indisponibilità e anche perchè la panchina offre poche scelte.
Forza Stefano c’è la possiamo fare, dal tuo carro non scendo, però è innegabile che bisogna mettere le mani nel motore, anzì nella testa, perché così proprio non ci siamo.

FVCRN

Harlock

P.S.: Ringrazio sempre il mio Luca che nelle nostre lunghe chiccherate mi da sempre degli spunti e dei punti di vista interessanti per i miei articoli.

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"Quando il Milan ti entra nelle vene avrai sempre sangue rossonero" Ho visto la serie B, ho visto Milan Cavese, ho toccato il tetto del Mondo con un dito e sono ricaduto ma sempre rialzato. Ho un papà Casciavit....Grazie per avermi fatto milanista.