Obiettivamente

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Sono passati 5 giorni dalla partita di San Siro contro il Bologna e domani sera i ragazzi saranno già in campo a Torino. Partita difficile perché, come tutte le squadre di Juric, il Toro è messo bene in campo e sicuramente avrà tanta voglia di fare qualche “sgambetto”.

Ma permettetemi di tornare alla partita di Bologna, perché qualche riflessione con voi voglio farla. Ci eravamo lasciati venerdì scorso descrivendo l’importanza che aveva questa giornata, vista la concomitanza delle partite di Napoli e Inter.

Come tutti noi tifosi, anch’io a fine partita ero abbastanza deluso per il pareggio con i felsinei. No, ammettiamolo, ad essere sincero ero MOLTO deluso per l’ennesima occasione gettata alle ortiche. Poi comunque, come mia abitudine, mi sono preso del tempo per riflettere e fare delle considerazioni sul nostro amato Milan cercando di guardare la situazione da un punto di vista oggettivo.

Perché nelle valutazioni, seppur personali vanno fatte, cercando di essere obiettivi e consapevoli.

Obiettivamente, chi pensava a settembre che a sette giornate dalla fine del campionato saremmo stati a +1 dal Napoli e potenzialmente dai cugini? E soprattutto con un “non mercato” di gennaio nel quale la Società, con grande consapevolezza, ha deciso di non investire rimandando tutto all’Estate?

Obiettivamente chi pensava, al suo arrivo, che Pioli avrebbe potuto portarci a lottare per lo scudetto?

Obiettivamente, preferite vincere lo scudetto rispettando le regole o passando da aiuti veri o presunti come fanno altri?

Ecco, io alle prime due domande ho risposto in egual maniera con un deciso “NO”. Perché, se a inizio stagione qualcuno mi avesse detto che questo gruppo avrebbe lottato per lo scudetto, gli avrei risposto di “posare il fiasco” e che mi sarei accontentato di una qualificazione Champions più tranquilla rispetto a quella della scorsa stagione.

Che Pioli, con i suoi pregi e difetti, potesse essere l’allenatore ideale per il Milan non lo credevo nemmeno io. Anzi, come vi ho già detto, io ero a favore dell’arrivo di Spalletti e sono felice di essermi sbagliato.

Alla terza domanda, per come sono fatto io, rispondo che preferisco vincere in maniera onesta. Perché posso andare fiero dei miei ragazzi e della mia società e questa sembra anche la strada intrapresa dal Milan. A proposito di Società, venerdì scorso mi chiedevo se potevo fidarmi di Elliott.  Il prossimo mercato estivo ci dirà molto su questa proprietà e sulle sue reali ambizioni, perché va benissimo il risanamento finanziario, ma attenzione perchè questo passa anche attraverso i risultati sportivi. In realtà, io aspetto sempre il rinnovo più importante: quello di Paolo Maldini, vero padre di questo gruppo e gran curatore dello spogliatoio.

Però c’è sempre un però, Obiettivamente caro Mister, è giusto anche dire una cosa, se attualmente i vari interpreti sono in difficoltà a sostenere questo modulo qualcosina si può anche cambiare, se Brahim è da qualche mese che non gira e non hai l’alternativa in rosa si può cambiare modulo, se il buon Ante è la brutta copia di se stesso perché insistere che fa più danni che altro.

E poi perché Saelemakers è sparito, cosa è successo? Obiettivamente a me assomiglia alla stessa situazione vissuta con Hauge lo scorso anno.  A mio avviso in questo momento ci può servire più del buon Junior visto nel primo tempo che era palesemente in difficoltà. Lascio a voi cari nighter ulteriori analisi.

Ormai lasciamoci la partita con il Bologna alle spalle e con essa le nostre delusioni e le nostre perplessità. Domani sera si gioca a Torino, partita difficile dicevamo, ostica come dimostra anche la nostra storia. La prima che mi viene in mente è quella del 4 novembre 2001, quando il Milan “dell’Imperatore Terim” perse 1-0 con Inzaghi che sbaglia il rigore del pareggio decretando la fine “dell’impero turco” e l’avvento della squadra dei “Meravigliosi” di Ancelotti. Sliding door: chissà come sarebbe andata se Superpippo avesse realizzato il rigore… Altri ricordi persi nel tempo sono le danze di Van Basten sopra Pasquale Bruno, dopo che quest’ultimo gli aveva massacrato per tutta la partita le preziose caviglie di cristallo. Torino è anche protagonista della lunga querelle tra Rivera e Buticchi, quando l’allora presidente minacciò di vendere il Golden Boy ai granata. Torino e Milan, Milan e Torino… Queste due grandi Squadre hanno anche condiviso il Paron Rocco e Cesare Maldini: due icone di un Milan vincente e di un “Milanismo” che, ahimè, sta andando scomparendo.

Due squadre storiche, che obiettivamente hanno fatto la storia.

Ora il Milan di Pioli sta provando a scrivere una nuova bellissima pagina nella nostra storia. Forse i ragazzi non sono ancora pronti, ma obiettivamente ci stanno mettendo tutto il loro impegno e noi tifosi dobbiamo fare ugualmente senza, per esempio, fischiare Kessie perché ha fatto scelte professionali che non condividiamo – chissà poi quanto abbia potuto scegliere in autonomia. Perché il ragazzo della Costa d’Avorio, per ancora sette partite, vestirà la nostra gloriosa maglia e dovrà dare il massimo per il nostro Milan e quindi va sostenuto. Poi, quando sarà ora, lo saluteremo e “amici” come prima.

Perchè ragazzi sono vecchio, ma il Milan viene prima di tutto e il “Milanismo” è dentro le mie vene, così come disse Rui Costa “ il Milan ti entra nelle vene e non esce più

FVCRN

Harlock

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"Quando il Milan ti entra nelle vene avrai sempre sangue rossonero" Ho visto la serie B, ho visto Milan Cavese, ho toccato il tetto del Mondo con un dito e sono ricaduto ma sempre rialzato. Ho un papà Casciavit....Grazie per avermi fatto milanista.