Perquisizioni a orologeria e… l’Europa. Calda primavera in arrivo.

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Che dura la vita del milanista. Neppure quando sembra di stare in una stagione grigia dai contorni monotoni, ci si annoia. Anzi. Nell’angosciante countdown che porterà i cugini alla vittoria dello Scudetto, ecco che il tifoso rossonero si trova di nuovo a dover impugnare la spada e lottare con ciò che lo circonda. E ci credereste mai? Ci siamo beccati anche un controllino della Guardia di Finanza. Già, a quanto pare le istituzioni vogliono vederci chiaro sulla cessione del Milan datata agosto 2022. Vale a dire quando, l’attuale proprietario Gerry Cardinale, è diventato plenipotenziario del club rossonero. Ed ecco che si torna alle vecchie questioni già note dal 2017 con domande del tipo: “Ma chi è davvero il proprietario del Milan???!!!”, oppure: “C’è qualcosa di anomalo!”. 

Beh, in una società di calcio italiana che passa da un passivo di 146 milioni (2019) ad un attivo di 6 milioni (2023) sicuramente qualche anomalia c’è. Specialmente se, nel mezzo, c’è una pandemia che fa bruciare al calcio italiano 6 miliardi di euro. Ma è più quel genere di anomalia che dovrebbe far riflettere sul resto del sistema. Della serie: Ma com’è possibile che il Milan sia riuscito a migliorare progressivamente i propri risultati sportivi, parallelamente a quelli economici, mentre nel suo stesso ‘segmento’ c’è chi non fa che aumentare costi e indebitamento per fare appena un passo in più dei rossoneri sul campo? Talvolta neppure quello… E invece no. L’Italia è il magico paese dove, nel dubbio, vai a rompere le scatole a chi le cose le ha fatte per bene. Poco importa dei comunicati, delle spiegazioni, delle dimostrazioni lapalissiane. E considerando che, l’accusa fa sempre più rumore dell”archiviazione’, importa poco anche se tutto dovesse concretizzarsi banalmente in una bolla di sapone. Perché tanto, il brusio, è già stato creato e, a quanto pare, basta quello. Non ci resta che aspettare e vedere cosa accadrà. E se anche ci dicessero che la proprietà ha commesso degli illeciti, niente paura, ci hanno insegnato che si può sempre patteggiare. Certo, a patto che il tuo brand vada tutelato. No brand, no party.

E vabbè, ridiamoci su anche se c’è ben poco da ridere. Siamo arrivati alla sosta e, dopo 29 giornate di campionato giocate, certamente si può fare un primo bilancio. (Come se non ne avessimo già fatti per tutta la stagione) Al netto di tutti i problemi, il Milan sta consolidando la propria posizione tre le prime quattro della classe. Dopo aver mantenuto a lungo la terza piazza, ora, collocatosi al secondo posto, può ‘vantare’ un mini-distacco di 3 punti dalla Juventus in caduta libera del colonnello in crisi Max Allegri. Sostanzialmente, ci sono 18 squadre alle nostre spalle, solo una avanti a noi. Sì, proprio lei. Molti sostengono che, se non fosse l’Inter in testa ma una qualsiasi altra squadra, ci sarebbe una maggiore indulgenza dei tifosi sul Milan e sul suo operato. In campo e fuori dal campo. Sicuramente c’è un fondo di verità ma, innegabilmente, sono tante le cose che non sono andate per tutta questa altalenante annata e, allo stato dell’arte, possiamo solo sperare di chiuderla con una piccola soddisfazione. Giusto per non avere la sensazione di non aver fatto alcun passo avanti rispetto allo scorso anno. Certo, qualcuno può tirare fuori il dato sui 10 punti in più ottenuti rispetto alla stagione 2022/23 alle 29a giornata. Così come può evidenziare che, anche in termini di classifica, quest’anno sei al secondo posto a 9 giornate dalla fine. La scorsa stagione, invece, allo stesso punto del calendario, ti ritrovavi quarto.

C’è di buono in quanto fatto dal Milan 2.0 nato nell’estate 2023, innegabile. I dati positivi ne sono la prova e, soprattutto, sono la dimostrazione che non sia tutto da buttare. Tuttavia, ad oggi, non si può ancora affermare se ci sia stato un vero e proprio passo in avanti perché, comunque, l’anno scorso il Milan è uscito ben presto dalla corsa scudetto e, quest’anno, non ha fatto eccezione. Egual discorso in Coppa Italia mentre, in Champions League, il bottino è stato decisamente più scarno. Con le dovute attenuanti, ci mancherebbe, ma comunque deludente. Vedremo come finirà in Europa League, con l’urna che ci regala la Roma. Un altro ‘derby’ italiano in Europa. Che felicità, non vedevamo l’ora. Soprattutto di beccare la rivitalizzata banda De Rossi che, quantomeno, ha ritrovato una compattezza e una certa volontà dai suoi giocatori più tecnici. Sarà tosta. Mourinho ci manchi tanto. Vedremo cosa ci regalerà questa calda primavera tra Europa e dispettucci con le fiamme gialle. Con la questione stadio sullo sfondo, la leggenda metropolitana – o forse no – targata PIF e la questione allenatore. Pioli in o Pioli out? Siamo milanisti. Nel bene o nel male, vietato annoiarsi. Forza Diavolo.

Joker

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Un bisbiglio, un nuovo gioco. Una poesia da imparare, due colori che inebriano la mente ancor prima della vista. Uno spettro di emozioni da cui imparare a essere uomo. Questo è stato il Milan nella mia vita: il silenzio più profondo della passione, l'urlo più solenne e selvaggio dell'anima.