Qualche piccolo sospetto…

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Premessa. Il calcio è uno degli sport più imprevedibili che esista sulla faccia di questa terra. Sappiamo bene com’è! Poi giocare una partita dominandola e, un poco per sfiga un poco per qualche limite qua e là, prendi due pali, una traversa, non ti danno un rigore che ci potrebbe stare e magari subisci un gollonzo nel recupero per un rimpallo sfortunato perdendola. Poi però, passa il tempo e l’andamento delle partite scema pian piano dalla memoria mentre i risultati rimangono e si tende a giudicare quasi esclusivamente quelli. Quindi in una giornata strana di un campionato stranissimo, il post lo scrivo lunedì, mentre ho ancora tutto davanti agli occhi.

Rivedendo mentalmente Milan Empoli mi sembra di aver assistito a due partite diverse. Nel primo tempo un buon Milan, che domina il campo, lascia poco o nulla ai toscani, segna e crea altre occasioni. Insomma, il Milan che ti aspetteresti anche se, come ci hanno ben insegnato, non si “potrebbe” dominare l’Empoli a San Siro. Poi qualcosa di inspiegabile succede, evidentemente, durante l’intervallo perchè nel secondo invece ci facciamo letteralmente selvaggiare rischiando di pareggiare una partita già vinta da una squadra che lotta per non retrocedere (a proposito, ancora una volta, grazie IronMike e non solo per una grande parata ma per due uscite in mezzo ad un’area affollatissima e lontane dalla porta per sbrogliare situazioni intricate. Uscite che sono in grado di fare solo grandi portieri con una grande sicurezza in se stessi oltre alle qualità tecniche…).

O gli spiriti di Kopa, Puskas, Di Stefano e Gento, si sono impossessati improvvisamente di Asslani, Henderson, Jurkowsky e Bayrami, o, al contrario, quelli di Nobile, Civeriati, Mandorlini e Scifo dell’Inter “Pellegriniana” si sono impossessati dei nostri (imbrocchendoli all’istante), o invece è stata solo… paura di volare. Intendiamoci, non voglio sminuire l’Empoli che, tra l’altro, ha dimostrato di saper stare bene in campo, di avere un buon gioco (quando glie l’abbiamo lasciato fare) e non mollare, ma non mi spiego una differenza così netta tra il primo ed il secondo tempo. Fosse stato un problema di stanchezza fisica il calo sarebbe arrivato progressivamente non improvvisamente, quindi, paura di volare alti dicevamo, verso uno scudetto non pronosticabile (dal sottoscritto almeno come ho già ribadito più volte) all’inizio della stagione ma che sarebbe folle rinunciare a vincere ora senza provarci solo perché presi dalla “paura…”.

Questa settimana c’è anche un fatto nuovo. Grazie al pareggio che il Toro ha imposto ai cuginastri, nonostante secondo l’Inzagucchio di turno avrebbero strameritato di vincerla a mani basse nonostante al Toro sia stato negato un rigore solare sull’1-0 che avrebbe chiuso la partita (ma secondo i menestrelli merd… pardon, nerazzurri, non era poi così chiaro), anche i matematici più illustri si sono trovati concordi, per la prima volta all’unisono da quando verificarono la validità del teorema di Fermat, certificando, conti alla mano, che il Milan è “matematicamente” primo in classifica per quanto con un vantaggio risicatissimo su Inda e Napoli. Quindi, ora, almeno in teoria, sarebbe tutto nelle nostre mani, che i cuginastri vincano o perdano contro il Bologna.

E’ chiaro che con un punto (nel peggiore dei casi) di vantaggio sulla seconda (potenziale) e tre sulla terza, a nove giornate dalla fine, ritrovarsi primi o terzi nella classifica finale è questione di un amen (o di un fischio arbitrale…). Mi auguro solo che i nostri se la giochino senza paura, che entrino sempre in campo per fare le partite indipendentemente dall’avversario di turno e senza tremarella nelle gambe e poi succeda quel che succeda. Se anche non lo vincessimo ma avessimo fatto tutto il possibile e ce lo fossimo giocato “alla morte” non avrei nulla da rimproverare ai ragazzi, al mister ed alla società ma…

ma… ancora di più, mi auguro che, almeno in queste ultime giornate, non si vedano ulteriori nefandezze arbitrali che favoriscano l’una o l’altra. Non vorrei passare per piangina, e chi ha avuto la bontà di leggermi credo possa testimoniare che raramente mi sono appellato a questi argomenti per giustificare un risultato,  ma se sono riusciti a darci un rigore contro per un fallo subito da un nostro giocatore dentro la sua area, posso immaginarmi di tutto. Che quest’anno (ma non solo…) non siamo stati “particolarmente fortunati” con gli arbitraggi lo testimoniano i fatti. Perché un errore contro ci sta, è capitato a tutte le squadre, due o tre forse, quattro comincia ad essere sospetto. Ma quando tutte, o quasi, le situazioni interpretabili (ed anche quelle che non dovrebbero esserlo per la verità) te le fischiano contro e quando ti ammoniscono i giocatori anche solo per uno starnuto in campo, qualche piccolo sospetto…

PS: Kalulu non lo nomino nemmeno, non faccio testo…

FORZA MILAN

Axel

 

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