Premetto. Grazie a nostro Signore due cari amici, due fratelli rossoneri, hanno deciso di condividere la visione del Derby. Già la tensione del “pre” sarebbe stata sufficiente di suo a farmi rischiare il coccolone ma, con ogni probabilità, dopo essere andati in svantaggio al quinto minuto in maniera a dir poco “pollesca”, al raddoppio dei nerazzurrri avrei probabilmente spaccato il televisore e, sempre con ogni probabilità, dopo aver spento il conseguente incendio (Lady ed Elsa non hanno colpe ed un poco di coscienza mi rimane), avrei preso l’auto, raggiunto Ali sul cornicione (sempre se non mi incartavo prima contro un muro) e poi… chi mai può dirlo? Quindi, siano benedetti questi cari ragazzi (ed un poco pure i Sig.ri “Kilkenny e Diplomatico”…).
Che sarebbe stata una giornata difficile ne ero certo. Mentre dall’altra sponda del naviglio non veniva proferita parola (segno di intrinseca sicurezza e concentrazione), i nostri si erano affannati sui social con le solite frasi fatte e dichiarazioni roboanti e guascone tipiche di chi cerca, nelle parole e nei proclami, il coraggio di dover affrontare un sfida difficilissima se non impossibile e la teme. Noi stessi, tifosi, non siamo stati da meno e, se siamo onesti, la temevamo anche di più. I segnali c’erano tutti anche se, per cercare di esorcizzare, ammetto di aver giocato lo stesso gioco, per quanto inutile e persino perverso.
Sulla partita non torno nemmeno. E’ stata talmente chiara, nel suo andamento, che qualsiasi analisi risulterebbe banale. La riassumo così: Per i novanta più recupero ho avuto la costante impressione che quando avessero deciso di andare in porta l’avrebbero fatto. Anche se, in quei 15 minuti all’inizio del secondo tempo in cui sembrava potessimo ribaltare l’andamento avessimo raggiunto il pari, sarebbe finita nello stesso modo. L’Inter, per quanto mi roda ammetterlo, è stata superiore in tutti i reparti del campo, ci ha sovrastato fisicamente, tatticamente e, peggio ancora, mentalmente. Se pure in difesa hanno passato qualche momento di confusione rischiando qualcosa, ho avuto la netta impressione che avrebbero potuto semplicemente fare quello che volevano quando lo volevano.
Mi rendo conto di essere spietato e, letto così, pure pessimista ma, credetemi, non è così. Il commento si riferisce solo al derby. Tornando indietro. Non ho mai creduto allo scudo e, dall’inizio del campionato, ho sempre predicato che avrei firmato la qualificazione CL, e sempre pensato che quest’anno, ahimè, poteva davvero essere l’anno dei dirimpettai. Hanno un’ottima squadra, una panchina lunga e di qualità, un allenatore che spiaccicherei con i cingoli di un Caterpillar per tanto che mi è antipatico (eufemismo…) ma che sa il fatto suo per vincere un campionato e sono i più attrezzati per lo scudetto. Se, da una parte, le eliminazioni dalle coppe sono state persino ridicole, è anche vero che con tutti i vantaggi di rosa di cui sopra sono ancora più favoriti. Se non capiterà qualche disastro che li faccia implodere (magari con la complicità di una situazione societaria … confusa…), credo che difficilmente si lasceranno sfuggire la preda. D’altra parte sono avanti con la ricostruzione di almeno tre anni rispetto a noi (e quindi è naturale che ci stiano avanti, al momento, anche nella resa), sono anche una squadra (ed una società) molto meno futuribile della nostra. Quindi, mandiamo giù il boccone amaro e guardiamo avanti (e fossi in loro, comunque, tanto tranquillo non sarei. Se la godano pure adesso).
Tornando a noi, mi avessero proposto ad inizio stagione la classifica di questo momento avrei firmato. Certo, in questo periodo i risultati sono stati, complessivamente, deludenti. Penso pure che perdere un derby, anche perdendolo così, ci poteva stare. Anche le altre sconfitte, fatto salvo che all’andata con le Dea (che però quando è in giornata può mettere alle corde chiunque), avevano dei motivi che potevano in gran parte giustificarle. Quella, l’unica che mi ha fatto vacillare, è stata contro lo Spezia (per il modo più che per il risultato in sè…). Penso anche che la squadra abbia passato il periodo peggiore per forma fisica e mentale. Pure Domenica, pur in una partita da dimenticare, ho visto alcune cose confortanti. Male, ma almeno ci hanno provato. Per quanto l’inda non abbia quasi mai premuto sull’acceleratore, i ragazzi mi sono sembrati in ripresa fisica. Hanno creato qualcosa ed abbiamo sfiorato il gol. Poi Handanovic ha preso più palle difficili contro di noi che in tutto il resto del campionato (a volte il destino…). Non credo alla sliding door che mi suggerisce un amico in chat ma almeno sono segnali.
Ora, sta solo a noi. Rimango convinto che, in ottica Cl, nulla è compromesso, che rispetto a Roma (per quanto non perda un punto contro le piccole), Lazio, Atalanta e Napoli abbiamo qualcosa in più. Se arrivi alla fine del girone di andata in testa e giocando spesso bene, non può essere un caso. Quindi al di là dei limiti ci sono anche le qualità. Ora serve davvero ricompattarsi e fare un bagnetto di umiltà. Probabilmente il trovarsi in testa inaspettatamente ha fatto pensare che fossimo meglio di quanto non siamo in realtà. Ma non dobbiamo nemmeno pensare di essere peggio. E’ il momento di reagire e dimostrare che tutto quanto di buono è stato fatto non venga gettato al vento. Ci credo e, sono convinto, ci debbano credere persino loro ed entrare in campo, da ora in poi, con la giusta dose di umiltà ma anche senza troppa paura. Ve la metto così; questa squadra non deve pensare a scudetto, classifica, obiettivo (qualunque esso sia), avversari migliori o peggiori, ma deve giocare ogni partita per se stessa senza troppi calcoli e pensieri. E’ stato il piccolo segreto che ci ha fatto arrivare dove siamo e, l’impressione, è che non siamo maturi per giocare con l’obiettivo davanti ma bravi ad andare in campo e, semplicemente, giocare a calcio. Se riusciranno ad affrontarla così sono sicuro che almeno il quarto posto sarà nostro. Magari non sarà facile, nulla lo è, ma ce la faremo. Iniziando dalla prossima contro la Roma. Si può fare; lo faremo.
Chiudo tornando al titolo. Oggi sarebbe facile puntare il dito su qualcuno per trovare il colpevole. Sia Pioli (che certamente qualche colpa ce l’ha così come ha anche dei meriti che non voglio dimenticare), o Romagnoli (che certamente è stato il peggiore o tra i peggiori), o persino Donnarumma, che, e lo dico da amante del ruolo, ha delle colpe pure lui. Ma, oggi, potremmo dire lo stesso più o meno per tutti: Credo, invece, che come da squadra siamo arrivati in alto e giocando anche grandi partite, da squadra ora stiamo soffrendo e, sempre da squadra, dobbiamo venire fuori da questo periodo difficile. Ce la possiamo fare; ce la faremo…
Un piccolo ricordo per Mauro Bellugi. Avversario di tanti Derby antichi che avevano il dolce sapore delle cose fatte in casa. Un calcio che non vedremo più, dove la parola sport aveva ancora un significato. Che il rispetto di noi avversari e l’onore che ti tributiamo possa rendere il viaggio più sereno…
PS: devo un ringraziamento a Gianluca, un altro dei tanti fratelli rossoneri che ho l’onore di frequentare che, pur nella giornataccia, mi ha suggerito il titolo e dato spunti preziosi…
PPS: il post l’ho scritto volutamente Domenica sera. Volevo fissare le sensazioni a caldo e non quelle filtrate da una notte di sonno e dai ragionamenti del giorno dopo che sarebbero stati forzatamente edulcorati. Non era il momento. Neanche il tempo di finire che mi arriva la notizia della Roma che pareggia a Benevento nonostante la superiorità numerica per 40 minuti (btw: grazie Pippone…). Avevo appena scritto che non lasciano punti con le piccole. Io credo al destino, che sia un segnale?
Forza Milan
Axel
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