Finalmente siamo giunti al termine di quest’anno di merda (scusate il francesismo ma il 2020 se lo merita tutto) in cui ne sono accadute di ogni (ovviamente il sottoscritto non ha fatto eccezione), un anno in cui spesso e volentieri l’ancora di salvezza per estraniarsi da pensieri foschi è stato un Milan sorprendente, dato per morto dopo il rovinoso 5-0 in quel di Bergamo proprio prima delle festività. Il diavolo invece ha stupito tutti con prestazioni spettacolari, gol a raffica, intensità e un gioco che non si vedeva da un decennio. Più di tutto questo si è però visto un gruppo coeso, forte e spaccone se mi passate il termine, perché nonostante le difficoltà, una marea di infortuni, le positività al covid ecc. è sempre andato all’arrembaggio in ogni partita non dandosi mai per morto con il guascone Theo a guidare gli assalti. Che Milan ragazzi! Non abbiamo vinto niente, ma finalmente una squadra vera c’è e tutti sembrano remare nella stessa direzione, guidati da una persona per bene come Pioli, con un leader carismatico come Ibrahimovic e un Paolo Maldini che riflette sul mondo pallonaro un’immagine del Milan nuovamente lucente perché lui è leggenda in questo universo.
Essendo arrivati al termine di quest’anno non resta che dare i voti al 2020 rossonero, siete pronti per un’ubriacatura preventiva da numeri e analisi psichiatriche? Se non vedete un voto per ogni singolo giocatore non disperatevi, è solo una coglionata!
Pino – voto saelemaekers
Arrivato dal Belgio al grido “chicazzè”, Pino è un giocatore shakerato come il suo cognome dove le lettere sembrano buttate a caso dopo ottomila rimbalzi. Pino è così, corre come una trottola nello shaker della fascia rimbalza da tutte le parti perché è un motorino inesauribile. Ogni tanto sbiella, ma come fai a non volergli bene?
Suso – voto 21
Insultato da tutto lo stadio in occasione della prima partita dell’anno contro la Samp, si leva dai coglioni portando in dote 21 mln di cui 7 usati per Pino che ci ha ricordato cosa deve fare un giocatore di fascia. Era anche l’esordio di Zlatan che con tre sguardi aveva già folgorato il cane Lorenzo per rappresaglia. Ciao ciao belle tettine.
Calhanoglu – voto 10
Come la maglia che indossa perché quest’anno è più che meritata. Uno dei migliori numeri 10 moderni capace di sfornare una quantità di assist impressionante, pressare a tutto campo, recuperare palla, segnare e, udite udite, metterla su punizione dopo un’era geologica e battere corner in grado di mandarci in gol!
Piatek – voto Puh! Puh! Puh!
Ma come cavolo avrà fatto a segnare quei due gol al Napoli boh…
Pagato un patrimonio da Fallimento de Paracujo, la copia sbiadita di Ivan Drago trova giustamente sistemazione a Berlino probabilmente in epoca cortina di ferro vista l’immagine esterna di dove ha svolto le visite mediche che fa tanto DDR.
Boban – voto 10
Come il numero di volte che si dovrebbe contare prima di parlare e combinare un guaio, ma anche come il numero dei fuoriclasse perché con tre fichi si impunta per portare Ibrahimovic a tutti i costi nonostante la proprietà non ci creda tantissimo e tiene testa a tutti quando Rebic marcisce in panca giurando sul fatto che farà la differenza. Aveva ragione lui, chapeau.
Probabilmente troppo schietto e diretto per questo mondo, caro Zorro sarai sempre nel mio cuore. Rossonero vero.
Kessié – voto 30 e lode
Perchè col nuovo ruolo ritagliatogli da Pioli continua a correre per 30 anche grazie alla terza gamba, ma lo fa in maniera molto più razionale trasformandosi in un mediano eccezionale, anzi nel Presidente del centrocampo e non solo.
Pioli – voto ‘on fire’
Non ha vinto niente e lo sa bene, ma ha sempre avuto il supporto di Boban e Maldini che mai hanno smesso di credere in lui ed il mister ha risposto trasformando in breve tempo un insieme di giovani speranze in un gruppo solido. Persona seria e a modo in un mondo di urlatori seriali e prime donne, chissà che non si trasformi davvero in Padre Pioli compiendo il miracolo. Lo meriterebbe più di ogni altro.
Calabria – voto 2
Come i coglioni cubici che si ritrova. Non ha certo il fisico di chi può dominare la fascia, però il salto di qualità avvenuto nel 2020 è impressionante e soprattutto è costante. Può sbagliare perché la natura non gli ha concesso un fisico alla Cafu, ma adesso è un signor terzino che macina chilometri, crossa e segna grazie anche a giocatori come Pino con cui può esprimersi al meglio. Toltigli dalle palle piccione de sciglio, il campestre e la tassa Suso è sbocciato, che bella sorpresa!
Theo Hernandez – voto 130 km/h
Per lui quella fascia è un’autostrada e gli avversari gli si devono aggrappare stile Coppa Cobram quando Fantozzi beve “la bomba”. Autentico distruggitore, quando i dirimpettai si accorgono che il momento è giunto ed ha innestato il turbo, non resta loro che scegliere e perire perché sarà un cross, un coast to coast, o un bolide, ma Theo il distruggitore creerà sconquassi.
Maldini – voto 3
Semplicemente perfetto in questo 2020. Dopo un mercato di gennaio (con Boban) semplicemente chirurgico tra entrate e uscite, resiste alla turbolenza massiva prodotta dalle dichiarazioni di Zorro a fine febbraio (peggiore di quella di Philadelphia del 1947), si schiera a favore di Pioli ma in maniera più pragmatica e meno spettacolare, piazza Paquetà, scippa Tonali ai cugini, porta il figlio di Odino in rossonero e restituisce nel mondo pallonaro un’immagine rossonera non più unta di sugo ad un tavolo, ma elegante, composta e a modo, poco avvezzo a dar fiato a caciaroni e leccapiedi.
Donnarumma – vota antonio
Beh, se c’è Gigio c’è anche anche Antonio e c’è pure la trippa vicino…
Con oltre 200 presenze in maglia rossonera, a soli 21 anni ha acquistato la maturità tipica dei grandi portieri che se la pigliano con il mondo intero appena scampato un pericolo. Può e deve ancora crescere, ma ragazzi beato chi ce l’ha.
Rebic – voto ‘non ho amici tra i civili’
Bollato come pacco della campagna acquisti estiva 2019/20 con il Giammaestro a cercarlo nei boschi piuttosto che in campo, esce dalla fitta foresta nel mese di gennaio ed ha lo sguardo di chi li sgozza tutti. Per fortuna segna a ripetizione e sulla fascia fornisce assist e giocate sontuose che lo tranquillizzano evitando stragi e lasciandosi andare a più innocui fuoristrada col quad in quei boschi isolati dove se muori non ti trova nessuno. Highlander.
Hauge – voto ‘beniamino’
Proveniente dal circolo polare artico e un campionato modesto, viene catapultato in una realtà completamente nuova riuscendo a regalare 4 gol, 1 assist e diverse giocate decisive in soli 500 minuti. In aereo lo vedi con un sussidiario per imparare l’italiano e non possono che brillarti gli occhi specie pensando a quei giornalai che si esprimono con suoni gutturali e petroglifi. Gioiellino da proteggere.
Ibrahimovic – senza voto
Capiamoci, qualsiasi voto dovessi dargli si incazzerebbe per cui sceglie lui e siamo a posto così (cit.).
Ultimo soltanto perché gli ultimi saranno i primi, rendiamo grazie a Zlatan, entra in campo per la prima volta contro la Samp e gli bastano cinque minuti per decidere di bruciare i peli attorno ai capezzoli di Suso con un lanciafiamme sotto lo sguardo di approvazione di Rebic appena uscito dai boschi con un orso scuoiato a tracolla. Il resto è un misto tra sacro e profano, con scene di estasi e pozioni magiche con sudore di Zlatan per avere figli maschi. Carisma a palate e allenamenti da campione han trasformato questa squadra facendo altresì comparire le stigmate a Pioli.
Seal
Ed ora terminiamo con l’ultimo sondaggione dell’anno, quello per stabilire l’MVP del 2020 che non è il migliore giocatore del 2020 ma il Momento Veramente Prodigioso, quell’evento paranormale che ha modificato la storia rossonera nel 2020!
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