Non vi starò ad annoiare ripetendo per la centoventesima volta i concetti che leggete qui sul Night o in giro per il web a proposito della situazione del nostro Milan, ostaggio di una banda di avvoltoi disorganizzati impreparati e arroganti.
Non starò qui a straparlare ancora e ancora della mancanza di programmazione (“Ah, serve un centravanti? E quando lo hai saputo? Un anno fa perché Giroud è alle Poste a ritirare la pensione? Vabbé dai il mercato è lungo”), dell’assenza di ambizione e di reali prospettive di investire e costruire una squadra competitiva. Non approfondirò le deliranti dichiarazioni di Ibrahimovic o i suoi video cringe (o anche peggio) degni della haka Nivea della famosa banter era o il vomitevole ritorno di mr X, Y, Z, una tiritera che può gasare solo i leccapiedi appassionati di ippica e mitologia greca da Bignami.
Oggi voglio solo condividere una riflessione: per lo scenario terrificante in cui siamo infilati senza ritegno, la prima e principale data decisiva sarà il 22 settembre prossimo venturo. Data in cui ci sarà il primo derby stagionale, ancora una volta piazzato nelle primissime giornate.
Lo scorso anno, a mio parere il 5 a 1 subito dall’inter ha segnato irrimediabilmente tutta la stagione, essendo un evento traumatico e devastante che ha dato la stura a una stagione più che deprimente.
Citando l’amico fraterno Larry, se fossi Fonseca (natu in Musambic e attualmente residente a Milanello frazione di Carnago) preparerei tutta l’estate quella singola partita, che segnerà irrimediabilmente la sua gestione. A prescindere da quello che farà nelle 4 partite precedenti e nelle 4 scuccessive. Uscire indenne dal derby, o meglio ancora vincerlo, darebbe un senso totalmente diverso alla complessa esperienza del Purtuguese. Posso solo immaginare cosa succederebbe in un ambiente, di tifosi e non, come il nostro se si dovesse perdere la settima stracittadina di fila.
In più, ma è un dato solo numerico che non conta nulla (…), se la partita non verrà anticipata si terrà esattamente 5 mesi dopo lo scudettoinfaccia che ci siamo presi da quei cosi osceni là, dopo quella serata così indelebilmente archiviata nella camera degli orrori di ogni tifoso rossonero che si rispetti. Così giusto per alzare un pochino l’asticella della tensione e delle aspettative.
Tutto quello che accade e accadrà questa estate dovrà essere finalizzato a superare quello scoglio col 22 sulle spalle, come un Kakà o ancora meglio un Lazetic. Non riesco a vedere oltre quell’appuntamento, che sarà il prodromo di tutto il resto e la pietra miliare su cui immaginare tutta la stagione.
Sono dispostissimo a barattare 3 o 5 o quelchevoletevoi punti nelle prime 4 per portare a casa bottino pieno contro l’inter.
Spero che anche Fonseca (natu in Musambic, lo ricordo) si renda conto, pur nel suo atteggiamento molto scialato e da uomo di mondo, del peso di quella partita e che se andrà male non avrà nessuno in questa sottospecie di dirigenza a sostenerlo e a coprirlo. Che capisca velocemente che non è una partita come le altre: non lo è mai stata e ancor di più non lo è nell’annus domini 2024 dopo tutto quello che abbiamo vissuto negli ultimi 2 anni.
Sarebbe bello che Fonseca si riguardasse anche i derby giocati negli anni scorsi, mettendo in soffitta definitivamente l’arroganza pioliana che ci ha portato a farci ripetutamente umiliare da quei cosi là.
SAVE THE DATE: 22 SETTEMBRE
FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO
Raoul Duke
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