Siete ancora carichi di emozioni per la scintillante fine del mercato di gennaio? Siete ancora scioccati dal nostro Gauro? Avete fatto scorta di viveri per fronteggiare il Tardona Virus? Bene se avete risposto affermativamente a queste domande possiamo parlare dello scintillante mercato rossonero.
Prima di analizzare le operazioni in entrata e in uscita, potrei dare un voto a questo calciomercato, ma sarebbe tempo perso poiché coincide al numero di centrocampisti preso in questa sessione: Zero. So che il mio voto potrebbe triggerarvi a tal punto farvi imbracciare il fucile alle otto di questo sabato mattina, ma prima di premere il grilletto vi consiglio di leggere il pezzo fino in fondo.
La mia è una quasi provocazione perché occorre investire sul centrocampo almeno del 2013 e ad ogni sessione si investe su tutto tranne che su quello. Durante l’estate 2013 noi milanisti bramavamo tal Eriksen oggi sull’altra sponda del Naviglio. Le leggende narravano di un Adrianone pronto a farlo firmare una volta superato il passaggio del turno preliminare di Champions League, ma si preferì acquistare il marito di Federica Nargi e puntare sul ritorno di Kakà , giustificando il tutto con frasi del tipo “perchè il numero 22 fa sicuramente la sua scena, più di un Eriksen qualsiasi”. Quell’estate portò all’esasperazione chiunque, e la dichiarazione “Il tifoso non fa mercato” fu benzina sul fuoco. Quell’episodio causò sia la mia iscrizione a Milannight sia la decisione di non spendere un euro fino alla cessione della società da parte di Silbione.
Da quel lontano 2013 che cosa è cambiato? Un beneamato quarzo!
Fatta questa doveroso excursus analizziamo le operazioni di questa sessione. L’operazione che merita un 10 pieno è quella di Zlatan Ibrahimovic, come scritto nello scorso pezzo che trovate qui. Non ha senso ripetere quanto già scritto, ma anche l’ultima dichiarazione di Calhanoglu “Ibra ci comanda. Vuole che miglioriamo dentro e fuori dal campo. Quando finisce l’allenamento gli piace lavorare in palestra, ci chiama sempre e ci dice di andare con lui“, dimostra ulteriormente che Milanello era un enorme parco divertimenti a cielo aperto e quanto poco contasse il “Nuovo Ancelotti“. Quindi voto dieci al vero allenatore del Milan.
L’operazione più discussa di questo mercato rimane lo scambio Caldara – Kjaer. Quello che mi ha fatto male è stato il piegarsi per l’ennesima volta agli usurpatori di San Siro, con la speranza di racimolare fra diciotto mesi una plusvalenza da 600.000 euro che saranno vanificati dall’eventuale compartecipazione all’ingaggio per Cald‘era. Tuttavia Kjaer si è inserito perfettamente nella difesa rossonera con una striscia di quattro vittorie su quattro partite disputate, che fa guadagnare a Kjaer il titolo di Talismano, se farà bene sarà riscattato dal Siviglia con il quale abbiamo un altro conto in sospeso.
Al Siviglia è finito il simbolo del Milan da Sesto Posto Forever: Jesus Joaquin Fernandez Saenz de la Torre detto Suso. Non riprendo le polemiche infinite sullo spagnolo, il momento per la sua dipartita calcistica da Milano è giunto. Il salto di qualità non l’ha fatto e mai l’avrebbe realizzato, nonostante vorremmo un giorno capire perché fosse insostituibile e avesse un appoggio incondizionato da una parte della tifoseria. Operazione che andava fatta e si spera che le condizioni per l’obbligo si realizzino al più presto perché il Siviglia ci ha già “paccati“ una volta con Andrè Silva. La sua cessione ha dato vita a una delle pagine più belle della recente storia rossonera, dando tregua ai vari clacson sacrificati affinché ciò avvenisse.
Altra cessione importante è stata quella di Piatek. Anche qui non voglio essere ripetitivo avendo analizzato precedentemente la situazione Piatek in questo pezzo e la minima plusvalenza ottenuta con il polacco è “grasso che cola”. Involuto in maniera estrema e con determinate uscite evitabili, sia quella alla TV Polacca e sia quella del padre, gli auguro buona fortuna ma non mi straccio le vesti. Non era il “Nuovo Sheva“, ma nemmeno il pippone senza gloria ammirato da luglio a oggi.
Sul resto delle operazioni poco da dire, Borini era fuori dal progetto tecnico da settembre ed ha trovato una squadra del suo rango, Reina è andato all’Aston Villa e al suo posto abbiamo preso Begovic, sperando di disfarsi a giugno del secondo portiere più pagato del pianeta in maniera definitiva, per poi rinnovare a Donnarumma evitando di perderlo a zero nell’estate 2021. Salutiamo anche Rodriguez, completamente sovrastato da Er Nanez e ormai ai margini della rosa. Il retropassaggio a Donnarumma nel derby è stata la pietra tombale per Renegade che si è dimostrato quantomeno professionale cercando una destinazione, anche se la cifra dell’eventuale riscatto è ridicola.
In entrata si segnalano gli acquisti di Saelemaekers dall’Anderlecht per circa 8 milioni e quello di Robinsondal Wigan per una cifra simile invece è ritornato Predator Laxalt.
Non conosco i giocatori e aspetto di vederli in campo. Riconosco che questi sono i profili da prendere per l’eventuale “Player Trading” che dovremmo seguire per rispettare il “faro del fair play”. Queste operazioni hanno senso in quell’ottica perchè se paghi un giocatore più di 20 milioni deve essere fatto e finito, come dimostrano i giocatori “facili da rivendere” della gestione Fassone e Mirabelli che sono stati dismessi causando buchi di bilancio pazzeschi, mentre le scommesse di Araujo sono state a dir poco perdenti e deleterie.
Alla luce di tutto ciò possiamo definire positivo il mercato rossonero? Onestamente no.
L’acquisto di Zlatan è servito a frenare l’emorragia di tifosi che era in atto e che sarebbe proseguita senza ombra di dubbio dopo il 5 a 0 all’Atalanta. Le operazioni effettuate sono tutte in ottica dismissione e ridimensionamento, non si è intervenuto a centrocampo, non si è acquistato un terzino destro degno, si pagheranno a caro prezzo le giornate no di Bennacer, Ibra, Donnarumma ed Er Nanez che rappresentano la spina dorsale della squadra, sostanzialmente si è dato una sterzata alla barca sperando che rimanga a galla.
Tutto è stato fatto per ridurre al minimo il monte ingaggi e quello degli ammortamenti, anche sfruttando la diversa aliquota per i lavoratori provenienti dall’estero, legge che, ironia della sorte, era pensata per attrarre i cervelli in fuga. La domanda che mi pongo è la seguente questo smantellamento è propedeutico a qualcosa oppure rappresenta il classico svuotamento degli asset prima della svendita definitiva? Io sono abbastanza scettico anche se spero ardentemente nel Sesto Posto Forever per conoscere il fantomatico accordo con la Uefa, e soprattutto voglio la vittoria della Coppa Italia dato che sono un tifoso di una squadra di calcio e non di una società edilizia.
Qualora le mie previsioni fossero smentite spero che già da ora si inizi a pianificare il mercato estivo partendo da un allenatore con una caratura europea, capace di dare un gioco alla squadra che operi in sintonia con la dirigenza, se questo non succederà vivremmo l’ennesimo anno di galleggiamento senza la possibilità di giocare il jolly Ibra che può cambiarti la stagione. Perchè sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
D. Raine
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