Se questo è un dirigente

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Sicuramente Primo Levi mi perdonerà per aver preso come ispirazione il titolo del suo capolavoro, ma qualsiasi altra parola mi venga in mente per classificare il comportamento del Senior Advisor mi porterebbe in dote una denuncia penale.

Sul suo ruolo:

“Io sono Zlatan e il mio ruolo è essere Zlatan. Ho molto da imparare, ma penso di avere anche molto da dare e volevo essere in una posizione in cui posso fare la differenza. Una delle mie responsabilità qui al Milan è far crescere la mentalità vincente della squadra, per assicurarmi che la squadra dia risultati. Dico ai giocatori: ‘Quando sei qui al Milan, se ottieni risultati, puoi fare la storia’. Sono vicino alla squadra ma non troppo, sono in una posizione diversa rispetto a quando ero un giocatore insieme a molti altri che sono ancora in squadra”

(Fonte Milan News)

Io sono un vincente e voglio portare risultati. Perché tanti alti e bassi? Ci stiamo lavorando, come ho detto una settimana fa l’importante è che i momenti bassi siano più alti possibili.

(Fonte Sky)

“Parlo con la squadra tutti i giorni, nel bene e nel male per mandare messaggi a loro da parte del club, per fargli capire che il Milan è Milan. Loro lo capiscono, credimi: basta uno sguardo. Il fatto che sei venuto (Staffelli, ndr) però mi carica, mi dà benzina per fare ancora di più. Mi piace quando mi attaccano e criticano, come ho fatto in campo”.

(Fonte Striscia la Notizia)

Milan, Ibrahimovic sul suo ruolo: “Io sono il boss e comando, gli altri lavorano per me”

(Fonte Sky)

Potrei ancora andare avanti all’infinito, ma penso che l’ultima dichiarazione, rilasciata ormai mesi or sono, inquadri perfettamente lo pseudo dirigente che dovrebbe farci fare il salto di qualità.

Se prima di tutto bisogna prendersela con la proprietà e con l’amministratore delegato, quello che però cura la parte sportiva (scusate, dovrebbe) non è che sia facendo faville.

Anzi, ogni volta che apre bocca rischiamo soltano di peggiorare la situazione.

Che il Milan ormai sia una polveriera è chiaro a tutti; che sia un terreno di lotte interne anche.

Dispiace soltanto che dopo aver costruito con tanti sforzi una base da cui ripartire e aver vinto uno scudetto miracoloso, tutto il lavoro fatto sia stato gettato alle ortiche in nome di ambizioni personali completamente ingiustificate; oppure bisogna pensare che dietro a queste scelte solo all’apparenza scellerate e insensate, ci sia un’altra logica che stia portando profitto, economico, a qualcuno oltre che alla proprietà.

Tutto questo è supportato dal fatto che una volta mandato via Maldini, si sia scientemente deciso di non prendere un’altra figura che potesse proteggere e guidare la squadra, che evidentemente non ha tutti questi campioni, ma solo giocatori capaci di rendere se adeguatamente stimolati.

A Giugno saluteremo Theo. Probabilmente partiranno tanti altri della “vecchia” guardia e aumenteranno così le possibilità di un altro flop, che stavolta potrebbe essere molto più clamoroso e farci tornare in un colpo solo indietro di ere calcistiche rispetto a tutto il resto del movimento pallonaro, italiano e non solo.

Sicuramente esisteranno al mondo altre figure valide capaci di ridare una dignità ed una direzione al nostro Milan, ovviamente sotto l’egida di un’altra proprietà, ma permettemi di fare il nostalgico e di pensare a cosa sarebbe successo se gli usurpatori a stelle e strisce avessero dato retta a Paolo Maldini e continuato a costruire il loro (a parole) progetto di far tornare il Milan un club vincente piuttosto che affossare quello che di buono si era fatto.

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Ho scoperto il calcio e il Milan forse un po' troppo tardi rispetto alla media dei miei coetanei, ma questo non mi ha impedito di vedere fior fiori di campioni indossare la nostra maglia e di godermi le vittorie, in Italia e nel Mondo, del nostro amato Milan.