And the winner is? Ovviamente Stefano Pioli che per una mattina, e con 33 voti su 46 torna “on fire”. Lo scudetto del Milan 2021-22 diventa inevitabilmente il dipinto sul quale si basa la vittoria della Panchina d’Oro la cui assegnazione è avvenuta, nuovamente in presenza, questa mattina a Coverciano, la casa azzurra e degli allenatori. Stefano Pioli, che aveva riportato lo scudetto al Milan dopo 11 anni e una cavalcata fatta di qualità e continuità, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dai propri colleghi quasi tutti presenti tranne i tecnici impegnati questa sera e in Champions (Spalletti e Simone Inzaghi).
Fonte Gazzetta dello Sport
Se questo premio fosse stato consegnato al termine della scorsa stagione, ci sarebbero stati peana e ditirambi, enfasi ed entusiasmo straripante; oggi molto meno, passa quasi per una notiziola di scarso lignaggio, eppure mai premio fu più meritato: con una squadra inferiore nell’organico (e ne abbiamo avuto prova quest’anno), con un gioco scintillante e coinvolgente, Pioli ha riportato lo scudetto sulle nostre maglie. Io questo non lo dimentico ed è per questo che non ne ho chiesto la cacciata in questa stagione meno positiva. Abbiamo tutti chiesto un cambio di rotta, la squadra era ormai alla deriva e i motivi li abbiamo analizzati più volte e, in maniera colpevolmente tardiva, Pioli ha finalmente cambiato. Troppo tardi per il campionato, Supercoppa e Coppa Italia, ma ancora in tempo per disputare una dignitosa Champions. Il campionato lo avrebbe vinto lo stesso il Napoli, enormemente più forte, ma quello che più mi dispiace è che è stata gettata alle ortiche una facile qualificazione in Champions; ormai è fatta ed è inutile stare a recriminare, concentriamoci sui restanti obiettivi che non sono di certo secondari.
Ho scritto dopo la vittoria casalinga contro il Tottenham e non cambio una virgola; tuttavia la gara a casa dell’Amministratore Delegato alle abbuffate ha sostanzialmente confermato che con questo nuovo modulo il calcio scintillante ce lo possiamo scordare, almeno per ora. Forse, con il ritorno di una forma fisica accettabile e con il recupero di qualche altro titolare, si potrà rivedere il vecchio modulo; per ora non credo ve ne siano le condizioni. Siamo convalescenti e stanchi dopo l’ottavo europeo, vincere a fatica in quel di Monza ci può stare. Dispiace aver rovinato il “segmentino” del Condorasino che gongolava per un misero punticino più di noi. A casa e zitto. Magari avrà commosso quella pletora di giornalisti servi che per anni gli portavano lo strascico e ne baciavano la cravatta. A me ha solo dato fastidio rivederlo. Almeno per questa stagione ho chiuso.
La gara in quel di Brianza ha anche detto che occorre “debelgizzare” questa squadra; inutile negarlo, i tre belgi sono una sciagura. Se solo Messias fosse un po’ più continuo vedremmo meno Salamelekko. Sugli altri due invece non ho pietà; un altro Belga, tale Ngonge è appena arrivato e fatto due gol, questi due impiastri arrivati in estate a malapena inquadrano la porta. Dispiace dirlo, ma francamente sono impresentabili. Da agosto ad oggi non c’è un solo frangente che si possa definire come calcisticamente utile, sono ormai due piaghe costate tra cartellino e ingaggi un botto, ma la cosa più grave è che ormai valgono come le azioni della Parmalat dopo l’arresto di Calisto Tanzi.
Manu Chao ha confermato di essere un ragazzo molto forte fisicamente che non teme niente e se la nostra porta non è più crivellata di colpi gran merito e suo e anche della ritrovata attenzione di Kalulu, Kjaer e Tomori. Ora però mi chiedo che fina abbia fatto Vranks Sinatra, sta messo così male tanto che gli viene preferito quel rottame di Baiokko? Le sostituzioni ahimè sono un tallone di Achille per Pioli, ogni volta è un dramma. Gettare in campo il katekista è stato a dir poco dissennato, almeno non ha fatto danni apparenti; danni più gravi li ha fatti in coppa e speriamo non ci costino cari.
Stop di petto a metà campo e appoggio facile facile con il destro per Brahim Diaz. Minuto 35 di Monza-Milan: eccolo qui l’unico passaggio corretto di Origi in un’ora di gioco all’U-Power Stadium. E il resto degli appoggi? Tutti sbagliati. Un tacco improvvisato dentro l’area, un controllo mancato, un paio di possibili invenzioni smorzate sul nascere. Il belga ha stabilito un record negativo: nessun giocatore con almeno 60 minuti in campo ha fatto peggio di lui, reo di aver indovinato un solo passaggio su quattro. L’unica nota stonata – insieme al connazionale De Ketelaere – in una settimana in cui il Milan si è ripreso, ha scacciato i fantasmi e ha vinto tre partite.
Fonte Gazzetta dello Sport
Devo aggiungere altro? Come si fa a chiedere la testa di Pioli se in attacco ha uno che non fa nemmeno un passaggio decente (e non parlatemi di ruolo, per favore), come si fa ad aver preso una crosta simile? L’altro è Rebic e nemmeno lo considero. Tocca sperare in Giroud, Messias e Leao. Inoltre aspetto sempre che qualcuno ci spieghi Branduadlì. Misteri. Almeno lo slavato di George Dest è appurato che è scarso. Speriamo anche che torni Florenzi, prima che Calabria torni dal pediatra per la rosolia o la settima malattia. Alla fine gli scarsi si sono dimostrati tali, sul lungo periodo gli inutili, gli sciancati, i negati e i montati si sono dimostrati tali. Che si facciano sparire e si punti su gente costante.
Gianclint
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