Domenica da leoni e mercoledì da…

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Mi piacerebbe vedere i bombardieri che lo radono al suolo...

“20 milioni di euro nel calcio sono un piccolo investimento. Diogo Dalot è uno dei più importanti calciatori portoghesi della generazione d’oro del 1999, campione europeo Under-17 nel 2016. Per lui è successo tutto troppo presto. Nel 2018 ha debuttato in prima squadra col Porto, ma era in ballottaggio con Ricardo Pereira, che era al Mondiale 2018 e che si è trasferito al Leicester, e con Alex Telles, attualmente al Manchester United.

La benzina di Pereira

Nelle ultime 6 partite giocate fra campionato ed Europa League, il Milan è andato a segno su azione soltanto una volta (Ante Rebic contro la Roma). Le altre reti messe a segno dai rossoneri in questo periodo, sono state realizzate o su rigore o con autogol degli avversari (vedi il match d’andata di Europa League contro la Stella Rossa). Le difficoltà a ritrovare una certa continuità di risultati, vanno di pari passo con le difficoltà offensive della squadra, in un momento in cui Zlatan Ibrahimovic non è a disposizione.

Una volta sistemati i rinnovi dei giocatori in scadenza il prossimo 30 giugno, cioè Gigio Donnarumma, Calhanoglu e Ibrahimovic, il Milan dovrà affronterà il discorso dei prolungamenti di Alessio Romagnoli e di Franck Kessie, i quali hanno un contratto con il club di via Aldo Rossi fino al 30 giugno 2022. Lo riferisce il Corriere della Sera.

Insomma un po’ di articoletti di vario genere per fotografare l’attuale momento rossonero. Non ho avuto modo di scrivere dopo il capolavoro di Roma, ma purtroppo mi tocca dopo lo strazio di mercoledì sera e, fosse avvenuto il contrario, i miei toni sarebbero diversi (di sicuro mai giusti…, quelli li lascio volentieri a quello…). Attualmente la squadra è questa, con troppi titolari assenti, troppi giocatori altalenanti e con una condizione fisica non ottimale; che poi, a ben guardare, se consideriamo la partita di Roma, la condizione non era così scadente…anzi! Di certo l’Udinese era molto più rocciosa della fragile Roma e capace di organizzare un bel catenaccio. Il salvataggio di Romagnoli (alleluia alleluia…anche se l’avversario gli era scappato…) e il gol friulano sono venuti da due nostri suicidi.

Lo stesso Tonali, che mi stava finalmente piacendo, non arriva quasi mai alla fine della partita e non è che Kessie può fare tutto lui, considerando che Meitè è totalmente nullo. Avessi dovuto fare io le pagelle…davo 8 a Frank e 2 a tutti gli altri, ma per fortuna non sono io quello deputato a questo difficile compito. Rebic non è stato quello di Roma, ma almeno nel finale ha tentato qualche cosa, Leao no. Questo portoghese è entrato nel tunnel del fancazzismo; a Roma avrei voluto inchiodarlo ad una croce vista la svogliatezza, mercoledì lo avrei cacciato dal campo a pedate fino agli spogliatoi, insieme a Dalot e a tale David Pereira…giornalista portoghese che, sbronzo di Porto, si è prodotto una serie fesserie, da far rimpiangere certi scendiletto che a Milanello esaltavano le gesta di Niang e Balotelli. Tutto ciò per dire che di tutti questi portoghesi ne ho i coglioni pieni.

Io lo sapevo che sull’altare della competizione europea avremmo sacrificato tutto, io ne ero certo. Sarà meglio vincerla questa dannata competizione, altrimenti sarà stata soltanto una grande occasione persa (il campionato); ormai l’Inter ha allungato (non avendo impegni…europei) e purtroppo dobbiamo guardarci le spalle. La Juve è sempre la Juve e l’Atalanta viene su come un treno lanciato; piango i punti buttati contro Spezia e Udinese e Dio solo sa quanto ce ne pentiremo. Peccato, un vero peccato, specie se penso a Romagnoli e Dalot titolari contro i liguri e al buon Tomori in panchina. Magari, caro Pioli, adesso il capitano lo panchiniamo ad oltranza e facciamo giocare Tomori che tre partite, a quella età, può anche farli. In avanti speriamo di recuperare il miglior turco che si è dimostrato indispensabile. Ora si va a Verona, a certi buffoncelli andrebbe raccontata da qualcuno in società…quale aspetto sinistro rappresenta quel maledetto stadio; basterebbe questo per accendere i coglioni di parecchi. A Pioli il compito di accendere la scintilla. A Verona per vincere, altro non conta.

Gianclint

 

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.