Il Real Madrid fa sul serio per Donnarumma, riporta l’edizione odierna di SportMediaset su Italia Uno. I Blancos sono delusi dal rendimento di Courtois ed il suo vice Areola, che arrivato in prestito dal PSG ha collezionato solo una manciata di presenze e cerca spazio e minuti per non perdere l’Europeo. Florentino Perez è pronto quindi a dare l’assalto a Donnarumma, soprattutto se alla guida del Real resterà Zidane, grande estimatore del portiere. La Juventus invece, che sta per rinnovare il contratto a Gigi Buffon, si defila. Raiola, se non cambieranno le condizioni del Milan, non sembra intenzionato neanche ad intavolare una discussione per un possibile rinnovo. Il contratto dell’estremo difensore scadrà a giugno del 2021, e per questo la valutazione di Gigio non potrà superare i 50 milioni di euro. Bisognerà aspettarsi anche un nuovo tentativo del PSG, con Leonardo che proverà ad offrire ancora una volta il cartellino del francese Areola più una ventina di milioni, anche se il transalpino guadagna troppo. Infatti in caso di partenza del numero 99 i rossoneri pensano a Musso dell’Udinese. In ogni caso Donnarumma vuole capire se il progetto Rangnick può essere vincente. Il suo futuro non è legato solo ad una questione economica, ma anche di ambizione del club e personale: il giovane portiere della Nazionale vuole iniziare a vincere.
(Fonte Milan News)
Eccoci di nuovo qui, cari amici; l’argomento è il solito che ci perseguita da anni. Vendere oppure no Donnarumma. Non so se la notizia, sopra riportata, sia una fregnaccia o meno, ma vera o no il problema prima o poi si porrà. Con tutto quello che sta accadendo, che quotazione avrà il nostro super portiere? Dico super perché a me piace e in tantissime partite ci ha salvato il culo da facili capitolazioni, inoltre è l’unico fuoriclasse che abbiamo; ma il problema sta tutto qui: essendo l’unico vendibile a certi livelli…diventa necessaria la sua cessione per finanziare un mercato ed un bilancio che saranno peggio del solito. Francamente non so cosa augurarmi, tenerlo e non avere liquidità necessaria o sacrificarlo per rinforzarsi? Rinnovare vuol dire anche avere a che fare con il suo procuratore, cosa che mi fa propendere decisamente per la cessione. E’ un problema dalle mille sfaccettature e molteplici problematiche. Il nostro futuro passa necessariamente per Rangnick, dovrà decidere lui sulla questione, dopo aver contrattato con Elliott il nostro ipotetico budget. Bisogna necessariamente aspettare, ma vorrei conoscere la vostra opinione in merito.
SUL MILAN – “Di chi è il Milan? Una volta c’erano Berlusconi e Galliani, maestri a cui mi sono ispirato. Comunque non sono sicuro che Tonali tifasse Milan, per certo so che adorava Gattuso. Napoli? Un conto era il giocatore, un conto è l’allenatore. Cambia tutto”.
Così parlò il presidente del Brescia Cellino in merito ad un presunto interesse dei rossoneri nei confronti del giovane talento bresciano. E così gli ha risposto, digrignando i denti, l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni nella consueta preghiera del sabato mattina:
Ma il numero uno del Brescia, che nella gestione degli allenatori di quest’anno non è stato brillantissimo come i suoi giocatori ben sanno, ha mancato ahinoi di rispetto al Milan. Chi è il Milan, si è chiesto Massimo Cellino. Il Milan è il Milan, sono i suoi milioni di tifosi, la sua forza di tenere duro sul progetto nuovo stadio nell’ora più buia per rilanciare una grandissima città come Milano, il Milan è la sua Storia che come è accaduto in momenti ben più duri di questo lo catapulterà di nuovo in alto, il Milan è una di quelle squadre che con i propri debiti e i propri investimenti ha sempre tenuto in piedi il Pil del calcio italiano.
Beh tutto giusto, nulla da eccepire. Cellino è il peggior dirigente della serie A, uno che assolda Balotelli merita non la serie B, ma il campionato di eccellenza e di corsa. Solo che…il deprecabile massimo dirigente bresciano non si chiede causticamente “Chi è il Milan”, ma “Di chi sia il Milan”, cosa ben diversa. Da una parte c’è il complemento di specificazione che risponde alle domande “di chi?” “di che cosa?” e dall’altra c’è un pronome che introduce un’interrogativa. Troppo semplice dire chi sia il Milan, molto più complicato spiegare di chi sia, non fosse altro perché bisognerebbe dare troppe spiegazioni e rispondere alla sottostante domanda: “Che obiettivi ha il Milan?”. Va da se che Cellino può darlo a chi vuole, tanto la B la stramerita ugualmente. In ogni caso quando poi si parla di mistificazione qualcuno ha anche il coraggio di offendersi.
Gianclint
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