E’ tutta colpa di Gattuso

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Non bisogna essere testardi, bisogna guardare in faccia alle cose per quello che sono. Mi sono spessissimo lamentato del gioco di Gattuso, anzi del suo non gioco, ma devo oggi, non scusarmi, ma ricredermi su quanto visto. Se il gioco faceva schifo, io non potevo dire che andava tutto bene perchè Gattuso è Gattuso, non l’ho fatto per Inzaghi e nemmeno per Seedorf, perchè avrei dovuto fare il contrario per Rino? Per Brokki me lo impedivano motivi di decenza e di intelligenza, anche se qualche talebano in passato lo difendeva lo stesso. Se a me non piace come un artigiano lavora il legno, se fa in maniera diversa, che chiaramente mi aggrada, non posso continuare a dire che fa schifo solo per partito preso. Vorrei che un po’ tutti ragionassimo così, ma vedo che qui si tifa spesso la propria idea, che in ogni caso rispetto.

E quale migliore esame dell’Atalanta di Gasperini? Di certo con il gasp non ci si annoia, io le partite me le gusto fino alla fine, con quei due laterali che sono due vere e proprie belve; ecco la mia preoccupazione: e se Calabria rimane solo? Di sicuro Gattuso saprà ovviare, ma se ci ripresentiamo con soluzioni statiche…attenzione che ne usciamo con le ossa rotte. Di contro, se attaccati, non sono esenti da limiti, anzi! Ecco per me la chiave dell’incontro, bisogna attaccare, bisogna sorprenderli, perchè se li lasciamo suonare la loro sinfonia…può trasformarsi in musica funebre per noi.

Così vi annoiavo la scorsa settimana, così concludevo il mio ultimo articolo. Avevo chiesto di non fare barricate, di essere propositivi, di essere quelli che non siamo mai stati, cioè quelli che si vanno a prendere i tre punti con determinazione e ferocia. Capisco anche io che non abbiamo prospetti da calcio celestiale, ma dal non fare alcun tiro in porta contro Bologna (inzaghiano) e Frosinone e cercare un calcio più aggressivo e capace di generare qualche occasione…ce ne passa! E invece no, spesso i talebani della sponda gattusiana hanno giustificato l’ingiustificabile, spesso anche con saccenza. Io ho visto più di qualche bel contropiede, ho visto il turco fare 40 metri, palla al piede, e ribaltare l’azione. Eppure da mesi leggo litanie che piangono questa impossibilità. Leggo di un’impossibilità a fare il pressing, eppure contro i pressatori atalantini ho visto esplicarsi una bella e produttiva pressione. Da calcio fa fermo è impossibile segnare! Beh…basta tirare un corner decente. E ora di finirla con le paranoie, se uno non ci prova non ci riuscirà mai.

Ho sempre pensato che con questi giocatori si potesse fare molto di più e piango l’occasione persa a Roma, eppure ho letto che la Roma è fortissima, che abbiamo fatto bene ad accontentarci, che non si poteva fare di più. Sempre la solita mentalità che si accontenta dell’ovetto. Quindi, con questa teoria, a Bergamo avremmo dovuto amministrare il risultato e goderci il punticino? Le cose sono molto più semplici di quello che appaiono; a Roma abbiamo sbagliato, e di grosso, ad accontentarci, a Bergamo invece si è fatto qualcosa di diverso. E badate bene che ho visto tante partite dei bergamaschi, anche questa volta hanno fatto il loro, siamo noi che siamo letteralmente decollati, con un centrocampo che si è impossessato del match. Ho sempre pensato a Frank Rijkaard come al mio centrocampista ideale, forte in tutto, ma soprattutto costante; non ricordo partite indecenti di questo campione. Ciokko Baiokko me lo ricorda in tante cose, me lo ricorda nella sua costanza di rendimento, nella sua professionalità e nella concentrazione ferrea. Il primo tempo era stato insufficiente, ma nel secondo è stato mostruoso, così come gli altri.

Se una squadra va a Bergamo e domina non è cosa da poco, tutti dovremmo prenderne atto, tutti dovremmo sentirci più felici e contenti, ma la parte anti gattusiana non mi sembra che lo sia, ma rispetto tutto ciò; tuttavia nei dialoghi dovrebbe prevalere il “non mi piace come allenatore però devo ammettere che…”, ma questo deve essere un esercizio molto difficile. Ripeto, rispetto le idee di tutti, ma sul blog non vogliamo regolamenti di conti a fine partita. A me Suso non è piaciuto, è palesemente fuori forma, ma non mi dimentico le cose buone fatte fin qui. Chiedo infatti a Rino di non sacrificarlo sull’altare della testardaggine. Da amante tradito e deluso ho salutato con grande gioia la prestazione del turcodepresso che spero sia uscito dal periodo buio. Lui, insieme agli altri, potrà farci fare il salto finale e insieme a P&P e a Baiokko…è quel quid in più. Rammento qualche guru da strapazzo, qualche idiota che ama darsi un tono, ripetendo a pappagallo minkiate palesi, che il turco era stato già venduto e che Gattuso sarebbe saltato dopo il 31 dicembre. Cazzo, ma come si fanno a dare notizie totalmente false? Ecco perchè questo blog continua ad inanellare record su record alla faccia di chi ci vuole male e dei suoi degni compagnucci di merende.

Naturalmente ho letto del solito entusiasmo, e questo non è male, che però vede facili vittorie future. Io credo che serva un Milan straripante per annientare non l’Empoli, ma il se stesso che ha sempre sofferto contro le squadre minori. Occorre che questa squadra spicchi il volo, che crei quel volano positivo capace di innescare una serie di vittorie capaci di creare un’autostima determinante. Il Milan deve distruggere il vecchio Milan, deve rinascere definitivamente una squadra che vuole emozionare, perchè a Bergamo ci sono state emozioni, quelle emozioni che mancavano da tanto, troppo tempo. E il tutto senza Montolivo…, adesso chi glielo spiega ai cretini della sala stampa? L’ennesima figuraccia di una classe giornalistica da spedire a calci nella stratosfera! Io ho sempre criticato il gioco di Gattuso, ma anche quando eravamo 11 contati, mai e poi mai avrei voluto vedere il carbonaro più scarso di sempre. E dove sono finiti tutti quelli che: “Gattuso deve fare un passo indietro e reintegrare di nuovo Montolivo!” Dove sono? E’ tutta colpa di Gattuso…se oggi mi diverto e provo entusiasmo.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.