Fuori i (o dai) coglioni

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I prossimi tifosi del turco...

La redazione di MilanNews.it ha intervistato il giornalista Luca Pagni. Con il collega di Repubblica abbiamo parlato dell’obiettivo Champions e del progetto Milan, senza dimenticare il big match di domenica contro l’Atalanta. Ecco le sue parole.

Se il Milan mancasse la qualificazione in Champions sarebbe un fallimento o una semplice delusione?
“Delusione. Se uno guarda l’anno scorso, i passi avanti ci sono stati. Il problema è la delusione, intanto dal punto di vista finanziario, perché arrivare in Champions permette una sorta di circolo vizioso, che poi non è detto che funzioni sempre: basta guardare quello che sta succedendo all’Inter nonostante le due fondamentali qualificazioni in Champions, hanno fatto il passo più lungo della gamba. Il Milan sta facendo un percorso corretto dal punto di vista finanziario, ma arrivare al quarto posto è fondamentale per iniziare a recuperare e tornare ai fasti del passato. Il quarto posto bisognava blindarlo a gennaio: i soldi spesi in più nel mercato invernale sarebbero ritornati. Invece hanno valutato che si poteva prendere un giocatore come Mandzukic, che è stato un campione ma che. evidentemente. aveva più problemi di quanto di pensasse. Ora leggo che si poteva prendere Giroud già a gennaio, allora è stato un errore grave prendere Mandzukic. Ora non so a cosa serva Giroud per il futuro, se non ad arrivare in Champions con grande contenimento dei costi. Serve un centravanti da 20 gol”.

Fonte Milan News

La mia amica Miriam, tanto milanista quanto intelligente e bella, nelle ore successive alla vomitevole prestazione interna contro il Cagliari…, mi ha scritto di stigmatizzare la mediocrità dell’allenatore e della pletora di ragazzotti che vanno in campo; il mio umore, in quel momento, era pessimo come il suo e come quello di tutti voi. Ho pensato di sacrificare l’ennesima tastiera, pestando duramente gli artefici di quella invereconda prestazione. Nonostante sia pervaso da una voglia di patibolo che non immaginate, faccio violenza a me stesso e rimando tutto a dopo l’ultima partita, se malauguratamente le cose non andassero bene per noi. Così si spiega il titolo di questo pezzo, un titolo interlocutorio double face.

Non è il momento dei processi, non è il momento di colpevolizzare questo o quello, ma io ve lo dico subito, se soccomberemo per me non sarà delusione, ma fallimento. Fallimento su tutta la linea, perché dopo un girone di ritorno sugli scudi (la scorsa stagione) e uno straordinario di andata, non si può buttare via tutto per scelte scellerate. Scelte imputabili alla società, alla direzione sportiva e alla direzione tecnica, senza dimenticare quelli che vanno in campo, principali artefici di questo finale assurdo. Per ora, l’unico che ha dimostrato di essere da Champions è il portiere, e se dovesse andar via avrà la mia approvazione. Gli altri andrebbero invece puniti duramente.

Ci aspetta l’inferno di Bergamo con gli atalantini furiosi per la sconfitta nella finale di Coppa Italia; non si può nemmeno dire che siamo poco fortunati nel calendario se è vero, come è vero, che abbiamo avuto un match point contro un Cagliari salvo che aveva abbondantemente festeggiato prima di scendere in campo; infatti si vedeva che avevano più birra di noi in corpo… Abbiamo fatto schifo e vomitare sotto ogni punto di vista, con una prestazione abulica degna del peggior Giannino, allorquando i puttanieri e i pantagonnati aspettavano la fine del campionato per poi andare a divertirsi a mignotte. In tutto questo il tecnico ci ha messo del suo con sostituzioni cervellotiche e con una preparazione del match sicuramente sbagliata.

Ma ripeto, ora non è il momento; adesso bisogna sperare che a Bergamo la squadra risorga come ha spesso fatto in questa stagione, pensando solo a se stessa e senza fare calcoli di sorta. Penso a chi si lamenta del rigore dato alla Juve contro l’Inter, ma proprio perché sai che quelli, in un modo o nell’altro, vengono sempre favoriti, tu devi moltiplicare gli sforzi! Inoltre è accaduto il giorno prima. Vediamo se hanno capito l’antifona, se i due scemi (scemo+scemo) che giocano in attacco si danno una svegliata, se il fantino dimostra di non essere solo empolame e ciarpame, se il turco è degno della 10 del Milan o di una squadra beduina e se questo tecnico pensa di passare dalla fase mediocre a quella vincente. Tutti questi qui, insieme agli altri, si giocano tutto a Bergamo. Anche perché, dopo 7 anni di promesse e progetti io mi sarei anche rotto i coglioni, quei coglioni che devono tirare fuori domenica sera o quegli stessi coglioni da cui devono sparire se mi faranno partecipare alla coppettina Uefa, coppa di cui non me ne frega una beata minkia.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.